Vi proponiamo un confronto tra titani: Spotify contro Apple Music. Il primo è il servizio di streaming più popolare, il secondo è quello più apprezzato dagli utenti Apple. Qual è il migliore e perché dovreste scegliere l’uno o l’altro? In questo confronto considereremo vari fattori tra cui le specifiche tecniche, i suggerimenti musicali automatici e l’esperienza utente generale.
Partiamo da un concetto di base, ovvero il compito che assolvono i due servizi. Entrambi permettono di ascoltare le ultime hit e le vecchie glorie in base a gusti e interessi. Spotify è un servizio arrivato in Italia prima di Apple Music ha abituato gli utenti ad ascoltare la musica in un modo molto diverso rispetto al passato. Questi servizi hanno estirpato la pirateria che dilagava in ambito musicale oltre ad aver rivoluzionato il mondo della musica stessa.
La facile fruizione dei contenuti ha senza dubbio alimentato un movimento musicale diventato sempre più “veloce” rispetto al passato. Questo al momento è fatto molto più di tormentoni che di musica che rimane davvero negli anni. Probabilmente è stata proprio questa possibilità a far cambiare la musica moderna: è stato quindi uno dei vantaggi di cui hanno beneficiato le piattaforme di streaming diventate ormai popolarissime.
Nella sostanza, entrambe le piattaforme funzionano bene su tutti di dispositivi sui quali sono disponibili e non ci sono esclusive che fanno preferire una piattaforma ad un’altra. Le differenze riguardano poche specifiche funzionalità che contribuiscono a non far spostare gli equilibri. Quando si crea un’abitudine nell’utilizzo di una o dell’altra, difficilmente gli utenti decidono di abbandonare il servizio in favore del suo concorrente. Se state cercando di capire quale servizio sia il migliore non entrate nel panico: probabilmente non è possibile definire effettivamente quale sia quello che riesce a primeggiare in tutto.
Il massimo in termini musicali, vista la tipologia di fruizione odierna, è quello di non fermare mai la musica. Spotify in questo, anche quando la propria coda sembra conclusa, continua a riprodurre brani che potrebbero essere di proprio gradimento non interrompendo quasi mai la riproduzione. In generale, le associazioni che propone l’algoritmo della piattaforma sono molto valide e non annoiano mai. Anche le playlist “MIX” consigliate sono senza dubbio sempre aggiornate e si settano facilmente su quelli che sono i generi preferiti dell’utente che ascolta. Non abbiate paura di fare skip o mettere mi piace ad un brano: la piattaforma terrà sempre conto delle vostre preferenze e farà tesoro delle vostre azioni.
Apple Music ha un approccio decisamente più conservativo nel proporre musica. Spesso la piattaforma di Cupertino propone canzoni sin troppo riprodotte dall’utente anche nel momento in cui si avvia una radio da un brano di proprio gradimento. Le playlist proposte sono tuttavia di ottimo livello, ma sembra quasi che vengano aggiornate meno frequentemente rispetto alla controparte. In generale è comunque difficile rimanere delusi da Apple Music.
In questo caso possiamo dire che Spotify vince la sfida playlist.
Nonostante le continue promesse, Spotify offre audio in riproduzione e download fino al massimo di 320kbps. Per gli utenti questo dato può sembrare alto, ma quando arriveremo a parlarvi della qualità di Apple Music cambierete idea. In generale però ascoltare musica da Spotify è senza dubbio un’esperienza di ottimo livello e a meno di utilizzare la piattaforma attraverso un dispositivo audio da intenditori, sarà difficile notare grossissime differenze rispetto ad Apple Music. Aggiungendo poi che per abilitare la riproduzione al massimo della qualità disponibile è comunque necessario recarsi nell’apposito menù delle impostazioni, sarà davvero difficile che qualcuno noti le differenze. Se ascoltate la musica attraverso prodotti come le AirPods di terza generazione o dispositivi simili, sarà davvero impossibile notare differenze.
Apple Music propone invece moltissimi brani in Hi-Res Lossless arrivando ad erogare 24bit a 192kHz. Se ignorate il significato di questo dato, proviamo a spiegarvelo in altro modo. Comparando il dato massimo di Spotify a quello di Apple Music, il servizio di Cupertino è come se arrivasse a riprodurre musica a 9.000kbps.
In questo caso, Apple Music vince a mani basse, ma non tutti riusciranno a godere di questa qualità.
La differenza in queste categorie è data principalmente dal dispositivo che si utilizza. Apple Music è disponibile su molte piattaforme, Android compreso. L’applicazione funziona bene su tutte le piattaforme per la quale è disponibile e permette sempre di godere del massimo delle prestazioni. Lo stesso vale per Spotify che per molti risulterà più familiare e funzionale. Sicuramente quest’ultimo è un servizio molto più conosciuto e proprio questo fattore fa sì che l’interazione con l’applicazione risulti più naturale. Apple Music di contro è disponibile nativamente su iPhone e gli altri prodotti Apple. Si integra in modo nativo con AirPlay, ma funziona in Cast solo se utilizzato attraverso Android. In generale il consiglio è quello di considerare di utilizzare Apple Music se si è già dentro l’ecosistema Apple. Tutti gli altri dovrebbero guardare con maggior interesse Spotify.
Abbiamo tralasciato volutamente il capitolo prezzi che, anche in questo caso, si equivale. Entrambi i servizi possono essere condivisi in modo semplice con i vostri contatti più stretti. Non ci sono quindi differenze sostanziali anche per quanto riguarda questo punto.
Scegliete Spotify se cercate un servizio semplice, funzionale e compatibile con quasi la totalità dei dispositivi smart casalinghi. La grande diffusione vi permetterà di condividere le vostre playlist preferite con amici e conoscenti che, probabilmente, già usano proprio Spotify.
Scegliete Apple Music se cercate uno dei servizi qualitativamente più evoluti e siete in qualche modo legati all’ecosistema Apple.
In entrambi i casi però, sarete probabilmente più che soddisfatti della vostra scelta.
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