Testimoni di un evento storico: la vaccinazione anti COVID-19

Di Monica Torriani 20 Gennaio 2021
vaccino Covid-19

È vero, stiamo vivendo un’epoca drammatica. La pandemia COVID-19 ci ha colpiti duramente. Siamo testimoni storici di una serie di eventi sconvolgenti, ma anche, per quel che può servire, dell’incredibile potenza della scienza.

I pochi mesi trascorsi dal sequenziamento del virus SARS-CoV-2, avvenuto l’11 gennaio 2020, all’approvazione del vaccino anti COVID-19 da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), che risale al 21 dicembre scorso, ci danno la dimensione della formidabile capacità della farmaceutica, intesa nelle sue componenti accademiche e industriali.

È con l’obiettivo di immunizzare la popolazione europea il più rapidamente possibile che il 25 dicembre le prime dosi hanno fatto il loro ingresso in Italia, il più bel regalo di Natale che potessimo aspettarci, e che due giorni dopo sia partita la campagna vaccinale.

Ma le difficoltà, come tutti ben sappiamo, non sono terminate qui.

Potremo raggiungere presto l’immunità di gregge? Alle condizioni di oggi no, poiché non è ancora stato autorizzato alcun vaccino indicato anche nei ragazzi di età inferiore ai 16 anni, una fetta non trascurabile della popolazione. È bene comunque precisare che sono in corso ulteriori studi per valutare efficacia e sicurezza dei vaccini anti COVID-19 anche nei più giovani e che quindi avremo presto verosimilmente notizie a riguardo.

Quali vaccini abbiamo in Italia? Attualmente i vaccini somministrati in Italia sono gli unici due autorizzati da EMA, ovvero quello sviluppato e prodotto da PfizerBioNTech e quello di Moderna. Ma sono presumibilmente in arrivo altri prodotti, fra cui quelli di AstraZeneca, Johnson&Johnson e Sanofi. Aspettiamo con una certa ansia anche il vaccino Reithera, prodotto proprio nel nostro Paese.

Chi deve vaccinarsi

Come precisato anche dai più autorevoli rappresentanti della comunità scientifica, dovrebbero vaccinarsi tutti coloro che possono farlo, ossia chi non ha controindicazioni all’immunizzazione.

Interrogandoci sull’opportunità di introdurre l’obbligo vaccinale (un punto sul quale il Governo ha espresso, almeno per il momento, contrarietà), dimentichiamo che la vaccinazione è un diritto, non sempre e non dovunque (purtroppo) riconosciuto. E come tale dovrebbe essere vissuto.

Se è vero che esiste una certa reticenza alla vaccinazione, sembra tuttavia che si tratti di un fenomeno piuttosto limitato. Oggi la preoccupazione più grande, nella popolazione generale, non è la sicurezza del vaccino, ma la sua reale disponibilità in tempi relativamente veloci per tutti.

Per il momento, la precedenza assoluta è assegnata al personale sanitario, sia pubblico che privato, che non solo ha un rischio più elevato di contrarre l’infezione, ma anche di trasmetterla a persone già fragili, i pazienti.

In un secondo momento è previsto che si vaccinino gli anziani utenti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), anch’essi, come ci ricordano i tristi numeri della prima ondata, ad alto rischio di malattia grave anche per le comorbidità.

Successivamente, verranno immunizzate le altre persone anziane: prima quelle dagli 80 anni in su, poi, a scendere, quelle fra i 60 ed i 79 anni.

La quinta categoria in ordine di priorità è quella dei malati cronici, dei soggetti con immunodeficienze o disabilità. Potrebbe sorprendere il fatto che anche le persone con immunodeficienza possono vaccinarsi. Sebbene possa, a causa della debolezza del sistema immunitario, ottenere una protezione di grado variabile, non sempre completa, questo gruppo di pazienti non solo può vaccinarsi, ma rientra fra le coorti più fragili, da vaccinare tempestivamente.

E chi ha già avuto la COVID-19? Anche chi è già stato infettato dal virus potrà ricevere la vaccinazione, anche se attendendo un turno meno precoce. In questo caso, infatti, è mediamente presente una protezione anticorpale, che consente di mitigare il carattere di urgenza dell’immunizzazione.

Come si svolge la vaccinazione

Le persone appartenenti alle categorie elencate nel paragrafo precedente vengono (e verranno) contattate per chiamata diretta. È quindi inutile presentarsi volontariamente nei centri dove vengono inoculate le dosi.

Attualmente la vaccinazione viene somministrata presso ospedali e ambulatori selezionati dalle singole Regioni. Sono anche disponibili unità mobili destinate a chi non potrà raggiungere i centri preposti.

La vaccinazione è facoltativa (anche se vivamente consigliata), gratuita e garantita per tutti, almeno stando al numero di dosi globalmente ordinate e che tutti ci auguriamo arrivino presto a destinazione. Si tratta di una iniezione intramuscolare, che viene generalmente effettuata nel deltoide della spalla.

A quali reazioni avverse è associata la vaccinazione anti COVID-19? Come tutti i farmaci, anche i vaccini possono causare effetti collaterali. I più diffusi, che compaiono in una persona su 10 circa, per quanto riguarda il vaccino di Pfizer, sono dolore associato a gonfiore nella zona dell’inoculo, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre.

Per ottenere una copertura anticorpale efficace, saranno necessarie, per la maggior parte dei vaccini, due dosi, da ricevere a qualche settimana di distanza l’una dall’altra.

Dopo la procedura, e come per tutte le altre vaccinazioni, viene rilasciata una normale certificazione, da non confondere con il cosiddetto patentino di immunità, una possibilità ancora al vaglio della politica.

I vaccini anti COVID-19 sono efficaci e sicuri

I vaccini anti COVID-19 vengono progressivamente autorizzati dalle agenzie del farmaco dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza e di efficacia. Come per tutti i farmaci, la sicurezza viene continuamente monitorata anche dopo l’autorizzazione. Si studia, cioè, il comportamento del vaccino in quello che viene definito real world, la popolazione globale.

Questa fase viene definita farmacovigilanza, o, poiché si tratta di un vaccino, vaccinovigilanza.

Nel contesto delle iniziative previste in questo ambito, sarà possibile per chiunque, anche per i semplici cittadini, compilare una segnalazione di sospetta reazione avversa in caso di effetto collaterale registrato dopo la somministrazione. Un gruppo di esperti nominati dalla nostra Agenzia del Farmaco (AIFA) effettuerà studi post-autorizzativi che si baseranno anche su questi dati, con l’obiettivo di mettere in luce ogni possibile segnale di rischio, di confrontare i profili di sicurezza dei diversi vaccini sul mercato e formulare raccomandazioni a riguardo.

Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 PIANO STRATEGICO – Ministero della Salute, Presidenza del Consiglio dei Ministri, AIFA, Istituto Superiore di Sanità, Agenas

Vaccini COVID-19 – AIFA

Pubblicato il 20 Gennaio 2021
Monica Torriani
Monica Torriani

Laureata in Farmacia e abilitata alla professione presso l’Università degli Studi di Milano, è consulente (libero professionista) per la comunicazione nel settore healthcare, con attività ad ampio spettro che include farmaci, prodotti biotecnologici, dispositivi medici, integratori alimentari e cosmetici.

Si occupa della progettazione e realizzazione di contenuti destinati al web e alla carta stampata per diverse testate editoriali (articoli, podcast,...Leggi tutto

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