Il 2020 è stato un anno che tutti noi ricorderemo a lungo, forse per sempre. La pandemia da Covid-19 che ha sconvolto le nostre vite da marzo in poi ha avuto impatto non solo sulla nostra salute ma anche sull’economia, il lavoro, i rapporti familiari, le relazioni sociali e la psicologia, in modi che non avremmo mai nemmeno immaginato. Le nuove abitudini (chi avrebbe mai pensato che ci saremmo sentiti “nudi” uscendo senza mascherina addosso?), la chiusura forzata in casa per diversi mesi, il dare per scontato che un abbraccio con un amico sarebbe diventato sconveniente.
Tutto questo ci ha portato a fare i conti con una nuova realtà, a rimpiangere una normalità che ci sembrava banale, a tratti noiosa. Ma ci ha anche insegnato qualcosa: a pochi giorni dall’inizio delle vaccinazioni in Europa, forse possiamo cominciare a sperare di vedere la fine del tunnel, ma non lasciamo indietro anche quel poco che di buono la pandemia ci ha portato. E allora, come da tradizione, ecco i nostri buoni propositi per il 2021.
Una delle cose più lampanti che la pandemia ci ha insegnato è che si può lavorare in modo diverso da come abbiamo sempre pensato. La presenza in ufficio a tutti i costi non è sempre indispensabile, lo smart working funziona (e anche molto bene in alcuni settori) e si possono fare grandi cose indossando i pantaloni del pigiama! Lavorare da casa significa risparmiare tempo e stress passati nel traffico, diventare più responsabili e autonomi, ma anche ottenere una nuova flessibilità, che in molti casi si traduce in maggiore produttività. Certo, lo smart working al 100% alla lunga può diventare alienante, il contatto con i colleghi è importante ma poter bilanciare le due forme di lavoro (in presenza e da remoto) potrebbe portare risultati soddisfacenti sia per i lavoratori che per i dirigenti. L’importante è organizzarsi: la postazione pc bene allestita, lo smartphone a portata di mano, una sedia comoda, una connessione ben funzionante e una pausa di 10 minuti ogni ora (perché lavorare da casa non significa lavorare 24 ore al giorno!).
Un’altra importantissima lezione che abbiamo imparato (purtroppo) sulla nostra pelle è che la salute è importante, ma non solo quando veniamo colpiti dal virus, qualunque esso sia. Prenderci cura di noi è importante tutti i giorni, tutto l’anno e a tutte le età, perché un organismo forte è un organismo che risponde meglio agli attacchi esterni e che si difende in modo più efficiente. Ci sono alcune cose in particolare che possono fare la differenza: costruire uno stile di vita sano significa investire nella nostra salute a lungo termine. Un’alimentazione bilanciata e attività fisica regolare sono i due pilastri da cui partire. E la tecnologia può venirci in aiuto per cambiare in meglio le nostre abitudini: uno smartwatch ci aiuta a tenere sotto controllo il movimento che facciamo ogni giorno, una centrifuga oppure un estrattore ci renderanno più facile la preparazione di cibi sani, un tapis roulant oppure una cyclette (ne esistono anche low cost) in casa saranno uno stimolo a muoverci ogni giorno.
Durante la quarantena di marzo e aprile, di tempo ne abbiamo avuto tutti in abbondanza! Ed è stato bello riscoprire una passione per cui non c’era mai tempo, divertirsi a fare un gioco da tavolo con i nostri figli senza l’assillo del telefono che squilla continuamente, leggere i libri che avevamo abbandonato sul comodino da tanto tempo. Ed è stato altrettanto bello scoprire una nuova passione, che sia quella per la panificazione (sì, il pane in casa lo abbiamo provato tutti!) o per l’orto fai da te. Avere a disposizione così tanto tempo da passare in casa ci ha permesso di ritrovare il valore del fare le cose con calma: oggi tutti noi andiamo avanti con il pilota automatico, tra un impegno e l’altro, senza fermarci mai a pensare se quello che facciamo con tanta frenesia ci rende davvero felici. Anche in mezzo a tante cose da fare, diamo valore al nostro tempo e riempiamolo con ciò che amiamo.
Il mondo si è fermato e in molti lo hanno letto un po’ come un segnale: le emissioni inquinanti si sono praticamente azzerate per molte settimane, visto che nessuno prendeva più la macchina, gli aerei erano fermi e le industrie a scartamento ridotto. Ed è stato come se il pianeta ricominciasse a respirare. Abbiamo sentito gli uccellini cantare nelle strade deserte e l’aria si è fatta più limpida. In altre parole, è diventato evidente a tutti che l’uomo può fare molto per cambiare le cose e deve fare qualcosa, a questo punto. Noi possiamo partire dalle piccole cose: installare un depuratore d’acqua per dire addio alle bottiglie di plastica, una bicicletta elettrica invece dell’auto, elettrodomestici nella migliore classe energetica per abbattere i consumi, detersivi ecologici e la lista potrebbe continuare.
Infine, in un momento in cui vedersi con amici e parenti è diventato difficile, in alcuni casi impossibile, abbiamo capito quanto la tecnologia possa aiutarci a mantenere attive le nostre relazioni sociali. Senza uno smartphone, un tablet oppure un computer non avremmo potuto vedere i nostri cari per mesi: invece, grazie alle piattaforme di videochiamate e ai nostri device tecnologici, ci siamo mantenuti in contatto e non solo con la voce. Abbiamo condiviso il pranzo di Pasqua e il cenone della Vigilia, seguito le lezioni in classi virtuali, ci siamo allenati e abbiamo partecipato a riunioni con i colleghi, tutto attraverso uno schermo. Certo, non è la stessa cosa ma ci ha permesso di capire che anche le relazioni a distanza possono assumere un valore importante, se le coltiviamo con cura.
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