L’Italia è un paese storicamente famoso nel campo del ciclismo e lo testimoniano i tanti marchi che producono biciclette (oggi anche biciclette elettriche) di alto livello.
Ciò che distingue i brand di biciclette made in Italy è sicuramente la ricerca dell’eccellenza in ogni aspetto: dall’attenzione ai dettagli estetici all’utilizzo di materiali di alta qualità, passando per le ultime novità tecnologiche. In questo articolo abbiamo cercato di racchiudere i marchi italiani che oggi sono più apprezzati nel settore delle biciclette, ripercorrendo la loro storia e individuando alcuni dei modelli più interessanti.
Ma quali sono le migliori marche di biciclette italiane?
Ecco una carrellata dei marchi storici che da sempre producono biciclette di alto livello e che si sono fatti conoscere e apprezzare nel mondo.
Fondata nel 1907, Atala è uno dei brand che vanta una più lunga storia e tradizione nel ciclismo italiano. Già nel 1909 arrivava il primo successo: il vincitore del primo Giro d’Italia, Luigi Gianna, indossava una sua maglia! Da quel momento l’azienda è cresciuta ma non ha mai perso la sua vocazione per l’eccellenza e la qualità artigiana di ogni singolo pezzo che produce. Nel corso dei primi anni del Novecento, però, Atala subisce diversi passaggi di proprietà, arrivando nel 1938 tra le mani di Cesare Rizzato, artigiano di Padova specializzato nella produzione di telai.
Sotto la sua guida, Atala lancia dei nuovi marchi (Ceriz, Maino e Dei, che negli anni Sessanta diventano i brand di riferimento nel ciclismo internazionale) e vive un periodo di grandi successi, destinato a concludersi negli anni Duemila a causa degli elevati costi della manodopera italiana. Dal 2002 l’azienda diventa Atala S.p.A. e dal 2011 diventa parte di uno dei leader europei nella produzione di biciclette e accessori, ma mantiene la sua sede principale a Monza e ancora oggi produce gran parte dei suoi articoli proprio in Italia.
Oggi Atala realizza diverse tipologie di biciclette, tutte caratterizzate da un’altissima attenzione ai dettagli per offrire la massima qualità in termini di prestazioni e di tecnica.
Bottecchia prende il nome dal suo fondatore, Ottavio Bottecchia appunto, che nel 1926 inizia la sua attività insieme a Teodoro Carnielli, un artigiano che ripara e costruisce biciclette nonché Presidente dell’Associazione Ciclistica di Vittorio Veneto. L’intuizione di Carnielli si rivelerà vincente: produrre la prima bici a marchio Bottecchia, all’epoca uno dei ciclisti professionisti più talentuosi (nel 1924 aveva appena vinto il suo primo Tour de France). Grazie alla sua esperienza da ciclista professionista e alla competenza tecnica di Carnielli, in pochi anni quella che era una semplice officina diventa un’azienda con oltre cento dipendenti.
Nel corso degli anni, vengono introdotti materiali e tecnologie sempre più avanzate nella produzione delle biciclette, combinando tradizione artigiana e innovazione per realizzare sempre modelli d’avanguardia. Tuttavia, non c’è dubbio che il modello che meglio rappresenta l’azienda e che ha saputo diventare iconico e intramontabile, è sicuramente la Graziella: siamo nei primi anni Sessanta e Carnielli ha l’idea rivoluzionaria di produrre una bicicletta pieghevole, con ruote piccole, adatta ad essere trasportata in auto. E, visto che sono sempre di più gli italiani che possono permettersi un’automobile, la Graziella ha subito un enorme successo.
Ma non è quella l’unica rivoluzione portata da Bottecchia nel mondo del ciclismo: il marchio italiano vanta infatti anche la primissima cyclette mai realizzata, una bicicletta da utilizzare stando fermi, nella comodità di casa propria.
Siamo nel 1902 quando a Legnano, in provincia di Milano, nasce la Wolsit Officine Longanesi Automobili, specializzata appunto nella produzione di automobili, ma anche di biciclette: solo nel primo anno, ne vengono prodotti oltre 25mila esemplari. Fin da subito, le biciclette Legnano partecipano a numerose gare e si rivelano particolarmente solide, resistenti e strutturate: questo permette di portare a casa numerosi premi. Sempre nei primi anni del Novecento, vengono aperti numerosi stabilimenti in giro per l’Italia e, oltre alle biciclette vere e proprie, iniziano ad essere prodotti anche accessori e pezzi di ricambio.
La storia di Legnano si intreccia ovviamente con le due guerre ma, nonostante la grande crisi, il marchio resiste. Anzi, tra gli anni Trenta e Quaranta, Legnano vive un vero e proprio periodo d’oro grazie ai numerosi ciclisti che vincono con le sue biciclette: Brunero, Binda, Girardengo, Bartali e Coppi, che nel 1940 vince il Giro d’Italia, proprio il giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Nel dopoguerra, tutto cambia.
Crisi e cambi di gestione si avvicendano, ma questo non ha impedito alle biciclette Legnano di continuare ad essere vendute ed esportate in tutto il mondo. Oggi il marchio è particolarmente apprezzato per le sue biciclette elettriche mountain bike, perfette per affrontare percorsi sterrati e vivere avventure off road.
Anche se conosciuta oggi principalmente per le sue moto da corsa, la Ducati è oggi un’azienda italiana che produce biciclette elettriche di altissimo livello. Ma inizialmente non furono neanche le biciclette il cuore pulsante dell’azienda: Ducati nasce infatti nel 1926 come impresa dedicata alla ricerca e alla produzione di tecnologie per le comunicazioni radio. Sfruttando queste tecnologie, negli anni vengono prodotti proiettori cinematografici, rasoi elettrici, antenne radio e altri dispositivi all’avanguardia, finché la guerra costringe anche Ducati a convertire la sua produzione da uso civile a uso militare.
Nel dopoguerra, nasce finalmente il reparto motociclistico e l’attività dell’azienda si concentra sulla realizzazione di un particolare motore, diventato poi famoso con il nome di Motore Cucciolo, da applicare come propulsore ausiliario ad una normale bicicletta. In altre parole, abbiamo a che fare con la primissima bicicletta elettrica della storia: nel 1946 nasce così il primo bicimotore, che ha subito un incredibile successo e costringe l’azienda ad ampliare immediatamente la produzione. Tra il 1947 e il 1948, venivano prodotti in media 240 esemplari al giorno.
Nel corso degli anni, Ducati ha mantenuto la sua vocazione per l’innovazione tecnologica e oggi produce un’ampia gamma di biciclette elettriche dalle prestazioni elevate: si tratta di modelli prettamente destinati all’avventura, perfetti per i ciclisti più spericolati che vogliono affrontare qualsiasi percorso sterrato con un mezzo sicuro, veloce, maneggevole e robusto.
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