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Il 12 settembre è la Giornata Mondiale senza Sacchetti di Plastica

Sono tra gli oggetti in assoluto più inquinanti eppure ancora oggi ne circolano moltissimi e tutti dovremmo impegnarci ad evitare di utilizzarli.
Di Irene Bicchielli Aggiornato il 12 Settembre 2024
Giornata Mondiale senza sacchetti di plastica

Siamo talmente abituati a vederla dappertutto che non ci facciamo nemmeno più caso. Stiamo parlando ovviamente della plastica che, per quanto comoda e pratica, è incredibilmente pericolosa per il nostro pianeta e rappresenta ancora una delle cause principali dell’inquinamento sulla Terra. Nonostante siano stati fatti tanti passi in avanti per ridurre l’utilizzo della plastica e per riciclarne il più possibile, rimane ancora tanto da fare.

La Giornata Mondiale senza Sacchetti di Plastica nasce proprio con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su una problematica che, sebbene oggi si sia ridimensionata grazie alle normative che regolamentano l’utilizzo dei sacchetti di plastica, esiste ancora. Promuovere alternative sostenibili, con l’obiettivo di ridurre le conseguenze devastanti sulla fauna marina e sulla salute del nostro pianeta, è quindi ancora una priorità a livello globale. Scopriamo come nasce questa giornata e cosa possiamo fare noi (tutto l’anno) per dare un contributo alla lotta all’inquinamento da plastica.

Perché la Giornata Mondiale senza Sacchetti di Plastica?

Nasce nel 2009, su iniziativa della Marine Conservation Society, società inglese no profit che si batte per la conservazione dell’ecosistema marino, la Giornata Mondiale senza Sacchetti di Plastica. L’obiettivo è proprio quello di sensibilizzare e combattere la dannosa abitudine di utilizzare i sacchetti di plastica ogni giorno, per la maggior parte delle nostre commissioni.

Sue Kinsey, capo progetto del programma di inquinamento della Marine Conservation Society, nel 2009 spiegava l’obiettivo dell’iniziativa come modo per “dimostrare che è possibile con la prevenzione eliminare facilmente una fonte di inquinamento da plastica che è la piaga di tutti i paesaggi e una reale minaccia per la fauna marina”.

In questi quindici anni molte cose sono cambiate e i passi in avanti fatti sono stati molti: il riciclaggio della plastica a livello europeo è in continua crescita e le buste di plastica sono sparite, per esempio, dal reparto frutta e verdura dei supermercati. Tuttavia, i problemi legati all’inquinamento sono ancora tantissimi quindi vale la pena ricordare questa giornata con un po’ di numeri e consigli per fare un piccolo passo contro la plastica.

Quanto inquinano i sacchetti di plastica?

I sacchetti di plastica vengono usati in media 12 minuti e, una volta buttati via, restano sulla Terra per circa 1000 anni (il tempo medio stimato affinché il sacchetto si rompa): in questo lunghissimo lasso di tempo, però, provocano tanti e gravi danni all’ambiente. La plastica è stata infatti trovata praticamente ovunque: dalla fossa delle Marianne ai ghiacciai, dalle formazioni rocciose all’intestino di moltissime specie marine. Ed è proprio la plastica monouso, quella dei sacchetti usa e getta appunto, a rappresentare la principale fonte di inquinamento.

Per combattere questo fenomeno, i governi si sono mossi rapidamente negli ultimi anni e la sensibilità dei cittadini è lentamente aumentata. L’Unione Europea ha bandito, insieme a tanti altri oggetti usa e getta in plastica, l’utilizzo dei sacchetti a partire da Gennaio 2021 ma molte amministrazioni hanno deciso di non aspettare quella data e di intervenire prima. In Italia, nell’agosto 2017, è entrata in vigore una legge che regolamenta la commercializzazione dei sacchetti di plastica: da quella data, nei supermercati abbiamo cominciato a trovare buste in materiale compostabile il cui costo era a carico del cliente. Inoltre, sono commercializzabili e acquistabili tutte le buste in materiale biodegradabile, che contengano almeno il 30% di plastica riciclata o almeno il 40% di materia prima rinnovabile. Insomma, a livello istituzionale qualcosa si è mosso e continuerà a muoversi, ma molto dipende proprio da noi!

Cosa si può usare al posto dei sacchetti di plastica?

Cambiare le cose dipende dalle azioni dei singoli, oltre che dalle normative attuate dai governi, quindi è compito di tutti i noi fare uno sforzo per modificare in meglio le nostre abitudini. Fare acquisti in modo sostenibile è possibile, richiede soltanto un po’ di attenzione e buona volontà.

I sacchetti di plastica non sono necessari e possono essere tranquillamente sostituiti.

Shopper in tessuto

Shopper in tessuto, realizzate con materiali come cotone, canapa, lino o altre fibre naturali, oppure con tessuti sintetici riciclati. Robusti e duraturi, sono riutilizzabili centinaia di volte e anche lavati, per mantenere l’igiene. Si rivelano particolarmente utili per la spesa al supermercato ma anche per trasportare oggetti personali come libri e documenti.

Shopper in tessuto

Shopper in tessuto

Shopper in rete

Borse in rete, realizzate con fili intrecciati di cotone, canapa o materiali sintetici. La loro struttura a maglie risulta particolarmente comoda per il trasporto di frutta e verdura perché contente anche la circolazione dell’aria, mantenendoli in buone condizioni. Una volta ripiegate, occupano davvero pochissimo spazio.
borsa in rete

Sacchetti compostabili

Sacchetti compostabili, realizzati con materiali biodegradabili come amido di mais o altri polimeri compostabili. Hanno l’aspetto dei comuni sacchetti di plastica ma un impatto ambientale molto minore perché si decompongono come i rifiuti organici, senza lasciare tracce inquinanti nell’ambiente. Sono utili per conservare alimenti freschi e per la raccolta differenziata dell’umido.

Sacchetti compostabili e biodegradabili

Sacchetti compostabili e biodegradabili

Trolley per la spesa

Un’alternativa molto funzionale per fare la spesa è anche il carrello, o trolley della spesa: il classico piccolo carrello dotato di ruote che permette di trasportare comodamente la spesa, anche pesante, senza fare alcuna fatica. Potete utilizzarlo anche per carichi pesanti, ad esempio bottiglie d’acqua, o per prodotti molto ingombranti. Facile da trasportare, capiente e riutilizzabile, il carrellino per la spesa non occupa molto spazio quando è vuoto (molti modelli sono anche pieghevoli quindi ancora meno ingombranti).

Ne esistono tante tipologie: da quelli più snelli e leggeri come il Girmi Argo, ai modelli più strutturati e robusti come il Foppapedretti Go Up, dotato di quattro ruote.

Foppapedretti Go Up

Foppapedretti Go Up

Cosa si può fare per ridurre l’inquinamento da sacchetti di plastica?

Oltre a scegliere delle alternative sostenibili, ecco un paio di consigli per ridurre l’inquinamento da sacchetti di plastica.

Questi sono solo alcuni semplici consigli ma c’è tanto altro che possiamo fare per combattere l’inquinamento da plastica. Per esempio, sempre parlando di spesa e di shopping, fai attenzione anche al packaging, non solo al prodotto che acquisti: evitare di comprare alimenti confezionati o contenuti in vaschette di plastica, farà una grande differenza per l’ambiente.

Sapevi quanto possono essere dannosi i sacchetti di plastica per l’ambiente? Adotterai queste buone abitudini per ridurne l’utilizzo?

Pubblicato il 12 Settembre 2020
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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