TV e monitor sono dispositivi all’apparenza semplici. Hanno il compito di trasformare un segnale digitale in uno visivo, dunque di rappresentare un’immagine. Si sbaglia però a considerarli dei prodotti pronti e finiti. Come qualsiasi elettrodomestico, necessitano di una certa cura e talvolta, per quelli di fascia più alta come l’LG OLED C1 o il Samsung QN900A – che puoi acquistare a prezzi ribassati grazie ai Coupon della sezione informatica e ai codici sconto Samsung– si sente parlare di “calibrazione”.
Nel mondo dei televisori e dei monitor dunque si potrebbe pensare che calibrare un monitor significhi migliorarne la qualità di visione.
Tale affermazione è vera ma con le dovute precisazioni. Calibrare un monitor o un televisore tiene infatti conto di diversi parametri e non è detto che una calibrazione perfetta soddisfi i gusti dell’utente in merito alla riproduzione dei colori. Vedremo dunque nel dettaglio cosa è la calibrazione, quali sono gli strumenti necessari per effettuarla e chi dovrebbe farla.
Cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti che riguardano la calibrazione di Tv e monitor.
Calibrare non significa solamente regolare i parametri dell’immagine, come saturazione, contrasto, luminosità, per poter ottenere una visualizzazione migliore. Significa misurare come il monitor o il televisore si comportano dopo una determinata variazione.
Per poter effettuare una buona misurazione è necessario dotarsi di un’apposita sonda, uno strumento dedicato alla calibrazione dei display, che può avere costi variabili a partire da circa 150 euro. Tra le più diffuse ci sono l’X-Rite i1Display e il Datacolor SpyderX Pro.
La sonda però non funziona da sola e va abbinata a un software in grado di leggere i parametri rilevati. Il più diffuso è senz’altro Calman, che viene utilizzato molto spesso per rilevare i colori dei monitor e dei televisori in ambito professionale.
Sono strumenti senza i quali non si può parlare di calibrazione, ma di semplice regolazione dell’immagine in base ai propri gusti, che possono non tenere conto di determinati parametri invece fondamentali in ambito professionale.
Quando bisogna fare una calibrazione e soprattutto su quali dispositivi si può effettuare? Dipende molto dalle esigenze di ciascuno di noi. Un altro aspetto da considerare è che tutte le TV e tutti i monitor sono diversi tra di loro. Ogni brand infatti applica determinati standard in fase di produzione e inoltre, anche tra gli stessi prodotti possono esserci alcune differenze.
In parole povere, non è detto che se si acquistano due Hisense U8QF o due monitor BenQ SW270C, si ottenga esattamente la stessa immagine. Potrebbero sorgere alcune piccole differenze sul modo in cui vengono visualizzati i colori, i bianchi e i neri e anche la retroilluminazione potrebbe essere più o meno precisa.
Una calibrazione ha senso solo quando si usa il dispositivo per scopi professionali. Per esempio un fotografo professionista che pubblica le sue foto su Instagram, ha l’esigenza di dover vedere un’anteprima molto fedele per essere sicuro che l’immagine su cui lavora sia la stessa che verrà visualizzata sui cellulari di migliaia di utenti. Allo stesso modo un grafico che necessita di stampare delle locandine, ha bisogno di vedere sul monitor o sulla TV gli stessi colori che verranno stampati.
I due esempi precedenti fanno ben capire come le esigenze di calibrazione siano diverse a seconda della destinazione finale dell’immagine. Se il volantino viene stampato su una carta gialla, il monitor dovrà avere la stessa base in modo da assicurarci che tutti i colori siano accurati.
Proprio per questo calibrare un monitor di per sé è un’affermazione che lascia il tempo che trova. La calibrazione del monitor andrebbe fatta per soddisfare specifiche esigenze di visualizzazione. I contenuti online necessitano di determinate impostazioni, quelli stampati di altre e così via.
A ciò si aggiunge poi il gusto personale che è soggettivo. Sebbene un’immagine il più fedele possibile alla realtà possa essere piacevole per molti, in altri casi si potrebbe preferire avere dei colori più accentuati, un contrasto maggiore, o al contrario dei colori un po’ più slavati che affatichino meno gli occhi.
Molto dipende anche dal contesto in cui viene utilizzato un monitor o una TV, ma anche dalla tipologia di monitor. Un TV OLED come l’LG C1, necessiterà di impostazioni diverse rispetto a un TV LED come l’Hisense AE7000F, che a sua volta reagirà in maniera del tutto differente rispetto a un QLED come il Samsung Q70A.
In ambito domestico più che di calibrazione si dovrebbe parlare di regolazione dei toni. La calibrazione non è fine a sé stessa ma risolve specifiche esigenze di visualizzazione che in ambito domestico nella maggior parte dei casi non sono presenti. Questo perché la percezione dei colori e il concetto di “gradevolezza” sono soggettivi.
Dunque non ci sono impostazioni universali per poter godere della migliore immagine possibile, ma tutto dipende sia dalle condizioni ambientali che dal proprio gusto personale. Proprio per questo i produttori integrano nei loro dispositivi varie preimpostazioni per quanto riguarda la resa cromatica. Ognuna di esse può poi essere personalizzata dall’utente tramite le impostazioni avanzate.
Un altro aspetto da considerare è che le moderne smartTV integrano tantissime funzioni per regolare al meglio l’immagine, per gestire i movimenti più frenetici e per regolare al meglio la luminosità del pannello sia in base a ciò che viene visualizzato sia rispetto alla luminosità ambientale.
Nella maggior parte dei casi, come avviene con il recente Sony XR A90J o con l’LG C1, tali settaggi vengono gestiti dall’intelligenza artificiale, che può fare affidamento su tantissimi dati raccolti in tutto il mondo per applicare le migliori impostazioni al fine di rendere l’immagine più gradevole possibile.
Ci possono però essere dei casi in cui gli algoritmi di elaborazione automatica possono non funzionare benissimo. Nel caso si notino delle anomalie nelle immagini, per esempio quando guardiamo una partita di calcio o giochiamo al nostro videogioco preferito.
In questo caso è opportuno verificare le voci relative a questi fenomeni, spesso racchiuse sotto la voce “Movimento”. Alcune impostazioni automatiche potrebbero infatti creare effetti legnosi e poco gradevoli che però possono essere eliminati semplicemente disattivando tali impostazioni.
Limitarsi a usare i nuovi dispositivi con le impostazioni di fabbrica potrebbe pregiudicarne la resa finale. I vari settaggi vengono infatti decisi dai produttori in modo da soddisfare la maggior parte degli utenti, ma in alcuni casi potrebbero invece essere deludenti.
Non essendoci però un modo univoco di rendere un’immagine appagante, consigliamo di sperimentare con le varie impostazioni, in modo da verificare il funzionamento di ogni singola voce e poter cucire la rappresentazione dell’immagine in modo che sia conforme ai nostri gusti.
Non abbiate paura di sperimentare: nel caso in cui vi perdiate tra le decine di voci a disposizione, sarà in ogni momento possibile ritornare alle impostazioni di fabbrica e ricominciare tutto da capo.
Buon pomeriggio Marco e grazie per il tuo commento. Partiamo innanzitutto da un presupposto importante: i televisori vengono già venduti con una calibrazione standard, spesso però insufficiente per sfruttarne a pieno le funzionalità, specie per un modello di così alto livello com’è quello che hai acquistato. Detto questo, non possiamo sapere quale strumentazione sia stata utilizzata dal punto vendita a cui ti sei rivolto per effettuare questa calibrazione. In tal senso, di solito, il punto di riferimento per queste operazioni è Calman, che produce hardware e software per calibrare i televisori e che di solito fornisce i punti vendita di elettronica per poter appunto rilasciare le certificazioni.
Non esiste una voce nel menù che indici l’avvenuta calibrazione. Un parametro oggettivo potrebbe essere quello di mettere accanto al tuo TV un modello identico privo di questa calibrazione e notare così le differenze.
Cogliamo l’occasione per ricambiare gli auguri di buone feste. Continua a seguirci 🙂
Ciao Vittorio, ho acquistato una tv sony bravia, era l’ultima rimasta in esposizione e mi a consigliato cera da fare a pagamento la calibrazione del tv ho visto il certificato e stato fatto il18 giugno 2021 quanto dura la calibrazione
Ti ringrazio per un’eventuale risposta
Ciao Vincenzo. Così come chiarito nell’articolo, ti confermo che la calibrazione non ha una “scadenza”. Una volta effettuata rimane valida. Nel caso in cui si abbia un TV con pannello a matrice organica (OLED, AMOLED etc.), può aver senso ripeterla a distanza di qualche anno (questo perché la matrice organica tende a cambiare nel corso del tempo). Per cui, molto dipende dalla tipologia del pannello del televisore che hai acquistato.
Utile e POSITIVO ( attiva lo spirito d intrapprendenza )
Debuttano oggi sul mercato a livello globale i nuovi accessori Dell, progettati per offrire un’esperienza di alto livello sia in ambito business che nel settore videoludico. La società ha rilasciato, nello specifico,
I TV LCD costruiscono ancora oggi la gran parte del mercato. Nonostante l'OLED abbia in parte rivoluzionato il settore, innalzando l'asticella della qualità, non si può prescindere dalla tecnologia a cristalli liquidi
Ciao Vittorio,
ti scrivo per un’informazione…ho di recente acquistato uno stupendo Sony Bravia OLED 4K mod. 65A83K e, su consiglio del punto vendita, ho acquistato anche il servizio di calibrazione.
Non so se ho fatto bene ma mi sono fidato del consiglio datomi da chi me l’ha venduto e l’ho ottenuta con un’aggiunta di 99 euro.
Mi chiedevo…d’accordo che ti viene rilasciato un certifcato che attesta l’avvenuta calibrazione ma per un profano come me se non ho un’altra TV accanto alla mia da usare come confronto come faccio a distinguere l’avvenuta calibrazione?
Esiste un modo per riconoscere, magari fra le impostazioni della TV, se effettivamente la calibrazione è avvenuta? Non so, magari un codice interno, scritto da qualche parte, che confermi che tale processo è stato effettuato?
Grazie per l’eventuale risposta e, dato che ormai ci siamo…Buone Feste! 🙂
Marco