La connessione Internet che tutti utilizzano ogni giorno per lavorare e studiare tramite smartphone, tablet e computer, passa attraverso un’intricata rete di cavi sottomarini (consultabile su questa mappa interattiva), che collegano praticamente tutto il mondo e su cui passa il 99% del traffico Internet mondiale! Almeno quattro di questi cavi dislocati sul letto del Mar Rosso – che collegano Europa, Africa e Asia – sono stati danneggiati alcuni giorni fa.
Secondo alcune fonti pare che i responsabili dell’accaduto facciano parte del gruppo armato degli Huthi, ma al momento non ci sono ancora conferme ufficiali a questo proposito. Quel che è certo è che il danneggiamento dei cavi ha portato al rallentamento di 1/4 del traffico Internet di Europa e Asia (e anche di parte del Medio Oriente). Questo ha costretto la società di telecomunicazioni di Hong Kong HGC Global Communications a reindirizzare il traffico per minimizzare i disagi per gli utenti del Web.
Stando a quanto riferisce la CNN, tra le altre reti interessate c’è Asia-Africa-Europa 1, un sistema di cavi di 25.000 chilometri che collega il Sud-Est asiatico all’Europa attraverso l’Egitto. Pare che anche lo Europe India Gateway (EIG) sia stato danneggiato.
La realizzazione di queste infrastrutture subacquee è spesso finanziata da giganti della tecnologia, tra cui Google, Microsoft, Amazon e Meta (la società di cui fanno parte Facebook, Instagram e WhatsApp), che sono interessate a connettere quante più persone possibili tramite il Web per offrire loro i propri servizi online. Al momento, però, nessuna di queste big tech si è espressa su quanto accaduto nell’area del Mar Rosso.
Quello che è successo non è un fatto isolato. È già capitato in passato che a causa del danneggiamento di cavi sottomarini il traffico Internet venisse interrotto o, comunque, rallentato. Nel 2006, ad esempio, a seguito del terremoto di Taiwan sono stati danneggiati dei cavi che hanno causato notevoli disagi agli utenti di Internet.
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