Con l’avvento degli smartphone e la disponibilità per chiunque di avere tra le mani una fotocamera dalle buone capacità, il quantitativo di utenti che giornalmente scattano fotografie è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni. L’autoscatto è poi letteralmente diventato di moda, con il nome di selfie, ovvero quella pratica di scattare una foto di sé stessi utilizzando la fotocamera frontale.
Ma come riuscire a sfruttare appieno la fotocamera, anzi le fotocamere come nel caso del Huawei Mate 20 Pro, ottenendo così selfie dalla buona qualità, da poter condividere con gli amici, come ricordo dei nostri momenti più belli o da usare come immagine del profilo? Le regole sono quelle della fotografia base, ovvero capire come essere ben illuminati e sfruttare eventuali elementi attorno a noi, ma vediamo come più nel dettaglio.
Quale fotocamera usare?
Sembrerà una domanda banale, ma sebbene prassi voglia che il selfie vada scattato con la fotocamera frontale, nessuno ci vieta di ottenere un selfie di migliore qualità usando la fotocamera posteriore di smartphone come il Sony Xperia XZ3, in grado di scattare ottime foto in qualsiasi condizione.
Nella maggior parte dei casi infatti, è proprio quest’ultima ad avere una definizione e una qualità superiore, oltre che maggiori funzioni e una messa a fuoco più precisa. L’unico svantaggio è che non potremmo effettivamente vedere la foto che stiamo scattando, ma con il vantaggio di avere generalmente una foto più grande e maggiormente dettagliata, che potremmo ritagliare dopo lo scatto.
Ovviamente non sempre, per questioni di tempo e praticità, si può applicare questa scelta, ma più si scatteranno foto con la fotocamera posteriore, più sarà facile e immediato ottenerne una di grande qualità, anche in caso di selfie.
Esistono tuttavia in commercio i cosiddetti selfie-phone, ovvero smartphone dotati di una fotocamera anteriore con le stesse capacità di quella posteriore. È per esempio il caso dell’Honor 10, dotato di una selfie-cam da ben 24Mpixel in grado di far ottenere sempre risultati di buona qualità.
Illuminazione
Lo avrete sentito spesso, ma una foto è al 90% fatta da luce. Gestire l’illuminazione non è semplice, ma ci sono alcuni semplici trucchi che possono aiutare. In primis è bene evitare di scattare in pieno sole. Il sole di mezzogiorno infatti, provoca una luce molto forte, non facilmente gestibile dai minuscoli sensori degli smartphone, che tende dunque a bruciare la foto, ovvero a rendere la pelle completamente bianca e priva di dettagli. Meglio scattare quando il cielo è nuvoloso, nel pomeriggio inoltrato o al mattino presto, oppure protetti dall’ombra di un albero o di un edificio, situazioni in cui la luce è molto più soffusa e quindi maggiormente gestibile.
Mai scattare con il sole alle spalle, in quanto, nonostante con il passare degli anni l’algoritmo di elaborazione delle foto abbia fatto passi da gigante, i microscopici sensori montati all’interno del cellulare, non riescono a calibrare in maniera efficace la foto, per cui si rischia di avere uno sfondo completamente bianco e il soggetto completamente buio. Meglio essere a favore di luce.
Con l’esperienza e i tentativi, si imparerà a sfruttare meglio le zone di ombra e a creare dunque effetti sempre migliori gestendo al meglio l’illuminazione e le varie tonalità della luce. Certo, uno smartphone dall’ottima fotocamera come il Google Pixel 3, aiuta di certo, ma con la pratica si possono ottenere buoni risultati anche con cellulari di fascia media come il Sony Xperia XA2.
Inquadratura e lunghezza focale
Un selfie altro non è che un ritratto di noi stessi. Le regole della fotografia impongono che i ritratti debbano essere fatti con obiettivi la cui focale sia superiore agli 80mm. Il problema è che le fotocamere integrate negli smartphone, hanno spesso focali più vicine al grandangolo. Ciò accade per esempio nell’LG G7, dotato di un sensore ultra grandangolare. Se da un lato ciò avvantaggia in quanto consente di catturare una più ampia porzione di spazio, dall’altro crea distorsioni che possono rendere l’immagine innaturale.
È dunque bene porre attenzione a dove ci si posiziona all’interno della foto, in modo che gli elementi di sfondo non vadano a snaturare l’importanza del soggetto. Con la pratica si può imparare a sfruttare tutti gli elementi in modo da poter enfatizzare il nostro volto. Una delle regole principe è la cosiddetta “Regola dei terzi”. In linea teorica è sufficiente suddividere lo spazio della foto con due rette verticali e due rette orizzontali equidistanti tra di loro. Posizionando il soggetto in uno dei punti di intersezione, chi guarderà la foto sarà naturalmente orientato verso quei punti di maggiore interesse.
Nella maggior parte dei dispositivi, così come nel Samsung Galaxy S9 permette di abilitare la griglia per la regola dei terzi, mentre si sta diffondendo sempre di più la modalità “Ritratto”. Quest’ultima permette di porre una maggiore enfasi sul soggetto, in quanto consente di sfocare lo sfondo andando di fatto ad annullare gli elementi di disturbo o che possano creare distrazioni.
Filtri ed effetti
Instagram è l’applicazione più usata per la condivisione delle proprie foto e dei propri selfie. Proprio questa applicazione permette di applicare filtri con vari effetti che vanno a esaltare uno o l’altro aspetto di una foto. Tra i filtri maggiormente in voga in questo momento, c’è sicuramente l’effetto bokeh che, come detto poc’anzi, ha raggiunto ottimi livelli ed è quasi perfetto in smartphone come il Huawei Mate 20 Pro. È un filtro che va comunque usato con parsimonia, in quanto potrebbe portare ad artefatti che provocano il contrario dell’effetto voluto.
I filtri possono comunque essere piacevoli, in particolar modo quelli che vanno ad agire sui colori, andando ad aumentare saturazione e contrasto, oppure il sempreverde filtro bianco e nero che riporta alla mente la fotografia vintage. Insomma, ce ne sono tanti, la regola è quella di non esagerare.
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