Recensione Nothing Phone (3a) Pro: design iconico, potenza nascosta

Parte da 479 euro e rappresenta uno dei migliori smartphone su piazza per rapporto qualità-prezzo. Nothing ha fatto centro.
Di Saverio Alloggio 31 Marzo 2025
6 minuti di lettura
Nothing Phone (3a) Pro recensione

Nel 2025, il mercato degli smartphone si trova a un bivio: da un lato l’inflazione tecnologica, con modelli sempre più simili tra loro, dall’altro una crescente voglia di originalità. In questo scenario si inserisce il Nothing Phone (3a) Pro, uno smartphone che non solo si distingue visivamente, ma che riesce anche a convincere sotto il profilo tecnico e funzionale.

La giovane azienda fondata da Carl Pei prosegue nella sua missione di “rompere gli schemi”, presentando un dispositivo che unisce estetica ricercata, prestazioni solide, e un software fresco, privo di orpelli ma ricco di personalità. Il Phone (3a) Pro è l’evoluzione naturale del concetto inaugurato dai modelli precedenti: trasparenza, LED, e un’interfaccia utente che ha davvero qualcosa da dire.

Design e materiali: trasparenza che lascia il segno

Minimalismo è la parola chiave. All’interno della confezione troviamo lo stretto indispensabile: lo smartphone, un cavo USB-C e la spilla per l’estrazione del carrellino SIM. Nessun caricatore, nessun auricolare, ma è una scelta coerente con l’impostazione green-oriented del brand.

Il packaging è comunque curato e riflette l’identità visiva di Nothing: bianco, ordinato, con grafiche sottili e materiali di qualità. L’esperienza di unboxing è pulita, quasi “zen”, come l’interfaccia che si troverà una volta acceso il telefono.

Nothing Phone (3a) Pro

Le due colorazioni del Nothing Phone (3a) Pro

Il design è, ancora una volta, il vero cavallo di battaglia. Il Phone (3a) Pro mantiene il look trasparente che ha reso celebre il marchio, con la Glyph Interface a LED sotto la scocca posteriore in vetro, ormai diventata un marchio di fabbrica.

Con uno spessore di 8,4 mm e un peso di 211 grammi, lo smartphone ha una presenza solida in mano, ma ben bilanciata. I bordi piatti, realizzati in plastica anziché alluminio, offrono un buon grip e alleggeriscono un po’ il peso complessivo. Una scelta che farà discutere, ma che risulta funzionale.

La certificazione IP64 garantisce una protezione base contro polvere e schizzi d’acqua, sufficiente per l’uso quotidiano. La sensazione generale è quella di un dispositivo ben costruito, resistente e rifinito con cura.

Lo sblocco tramite impronta digitale sotto il display è veloce e preciso, e l’always-on display è ben disegnato e utile, mantenendo coerenza con l’estetica Nothing.

Display: grande, fluido, quasi perfetto

Il display è un AMOLED da 6,77 pollici, con risoluzione Full HD+ (1080 x 2392 pixel), densità di 387 ppi e refresh rate di 120 Hz. È uno schermo che si comporta molto bene in ogni situazione, con colori vividi, neri profondi e angoli di visione ampi.

La luminosità massima arriva a 1300 nit in esterna e tocca i 3000 nit di picco in determinate condizioni, rendendolo perfettamente leggibile anche sotto la luce diretta del sole. L’unico vero difetto? Le cornici non sottilissime, un dettaglio che stona un po’ su uno smartphone così moderno e ricercato.

Il comparto connettività è completo: supporto a 5G, WiFi 6, Bluetooth 5.4, NFC, Android Auto, Google Pay e USB-C 2.0. Ma la vera novità, rispetto al “fratello minore” Phone (3a), è il supporto alle eSIM: finalmente anche Nothing abbraccia questa tecnologia, rendendo il Pro più appetibile per chi viaggia o usa più numeri.

La ricezione è stabile, il GPS preciso, e il vivavoce sorprendentemente potente. Il dialer permette anche la registrazione delle chiamate, un dettaglio che farà la felicità di molti utenti business.

Prestazioni: Snapdragon 7s Gen 3 sorprende

A muovere il Phone (3a) Pro troviamo il nuovo Snapdragon 7s Gen 3, costruito con processo a 4nm, affiancato da 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna UFS 4.0, non espandibile.

Le prestazioni sono molto buone: fluido nella navigazione, reattivo nell’uso multitasking, stabile anche sotto stress. In app quotidiane come browser, social, mail e streaming, è impeccabile. Con i giochi o i software più pesanti (come quelli per il montaggio video) inizia a mostrare qualche limite, ma nulla di realmente penalizzante.

Il Phone (3a) Pro si comporta benissimo con le applicazioni più comuni: browser, social, produttività, streaming. Anche nel gaming se la cava bene, a patto di non pretendere il massimo dettaglio nei titoli più pesanti.

La temperatura resta sotto controllo, il sistema non rallenta anche dopo sessioni prolungate, e l’ottimizzazione software si conferma di alto livello.

Il lavoro di Nothing sull’ottimizzazione software fa la differenza: il dispositivo si muove leggero, senza lag, crash o impuntamenti.

Nothing Phone (3a) Pro

Il display e i LED posteriori del Nothing Phone (3a) Pro

La batteria da 5000 mAh è un altro punto di forza del dispositivo. In abbinamento al processore poco energivoro e a una gestione software intelligente, permette di chiudere una giornata intensa con ancora il 30-35% di carica residua. In condizioni di uso più tranquillo, si può arrivare anche a un giorno e mezzo di autonomia.

La ricarica è solo cablata, ma arriva fino a 50W, sufficienti per portare il telefono al 50% in 19 minuti e al 100% in circa 56 minuti. Nessun supporto alla ricarica wireless, che in questa fascia avrebbe fatto comodo, ma considerando il target e il prezzo, non è una mancanza grave.

Uno dei veri fiori all’occhiello del Nothing Phone (3a) Pro è il software. Basato su Android 15, gira con la personalizzazione Nothing OS 3.1, una delle interfacce più curate in circolazione.

Minimalismo, coerenza grafica, animazioni fluide e una cura estetica rara nel panorama Android. Le icone monocromatiche, i suoni custom, le transizioni morbide: tutto è pensato per dare un senso di ordine e controllo.

I widget sono belli e utili, l’Essential Space è un’area personale intelligente, dove l’AI riorganizza note, promemoria, dati e notifiche in modo davvero pratico. Se questa funzione si integrasse con più app, diventerebbe una killer feature.

A livello di aggiornamenti, Nothing promette 3 major release e 6 anni di patch di sicurezza: non è da tutti, soprattutto in questa fascia di prezzo.

Fotocamere: versatilità e affidabilità

Il comparto fotografico del Phone (3a) Pro è ambizioso, e i risultati sono incoraggianti. La dotazione include:

Le foto scattate dalla principale sono ottime, anche in condizioni di luce non perfette. Il periscopio è una sorpresa: lo zoom ottico 3x è molto nitido, e quello digitale fino a 10x resta usabile. La modalità notte è efficace, anche se non ai livelli dei top gamma.

La ultra-wide è la meno brillante del lotto, con qualche calo di dettaglio e più rumore in condizioni difficili. La fotocamera frontale da 50 MP è invece una vera regina dei selfie, perfetta anche per le videochiamate in alta qualità.

I video arrivano fino al 4K a 30 fps, ben stabilizzati e con una resa colore coerente. Mancano alcune funzioni di editing AI avanzato (come la cancellazione di oggetti), ma tutto funziona bene.

Conclusione: un medio gamma premium con pochi compromessi

Il Nothing Phone (3a) Pro, venduto a 479 euro nella sua unica versione 12/256GB, è un dispositivo che si distingue. Non solo per il suo design trasparente e i LED, ma anche per una scheda tecnica solida, un software curatissimo, e un’esperienza d’uso che colpisce per equilibrio e personalità.

Non è un flagship killer, né vuole esserlo. Ma per chi cerca qualcosa di diverso, funzionale e ben costruito, è difficile trovare alternative altrettanto convincenti in questa fascia.

Con il supporto eSIM, un’ottima autonomia, e un’interfaccia che sembra cucita su misura, il Phone (3a) Pro si candida a essere uno dei best buy di primavera.

Pubblicato il 31 Marzo 2025
Saverio Alloggio
Saverio Alloggio

Sono nato nel 1990 e ho vissuto da adolescente l’arrivo degli smartphone. La mia passione per la tecnologia è nata però ben prima, iniziando ad assemblare computer in quinta elementare. Circuiti e schede di rete mi hanno affascinato da quando ne ho memoria. È stato il 2007 però l’anno della svolta: sono stato tra i pochi italiani (rispetto ai numeri...Leggi tutto

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