Recensione TV OLED Philips 807: un buon OLED con tecnologia Ambilight

Il televisore di Philips combina tutti i pregi degli OLED con la tecnologia Ambilight per un’esperienza fuori dal comune.
Di Dario d'Elia 13 Agosto 2023
8 minuti di lettura
Philips OLED 807 recensione

Il Philips OLED 807 è un modello di TV OLED che si distingue nel settore grazie alla tecnologia Ambilight. In effetti non è semplice distinguersi nell’ormai affollato segmento di TV OLED: le tecnologie di base sono condivise tra i vari produttori dal momento che i fornitori dei pannelli sono solo due, cioè LG e Samsung con i suoi QD-OLED. Anche a livello di design non è rimasto molto da inventare: le cornici ormai così sottili da risultare praticamente invisibili.

Non è un caso che anche a livello di design l’elemento distintivo sia spesso rappresentato dal piedistallo, un componente che però non sempre viene utilizzato, dato che l’installazione a parete è tutt’altro che rara per gli schermi piatti. Ecco spiegato il valore distintivo dell’Ambilight, una particolare illuminazione a LED che espande l’esperienza di visione oltre lo schermo offrendo una vera e propria ambientazione ed esperienza cromatica durante la fruizione di film, serie e giochi.

Philips OLED 807

Philips OLED 807

Philips OLED 807, le caratteristiche tecniche

La serie OLED 807 è basata sui pannelli OLED.EX di LG, quelli che offrono uno spunto in più sulla luminosità e che troviamo su TV di fascia alta come gli LG G2 e i Panasonic LZ2000 che abbiamo recensito qui. Si può scegliere tra 48, 55, 65 e 77 pollici, tutti con risoluzione 4K e una frequenza di aggiornamento a 120Hz. Il modello che abbiamo provato è quello da 55 pollici ma le considerazioni sono complessivamente valide per tutti, a parte la luminosità che è più bassa sul 48 pollici.

Philips usa un trattamento del segnale sviluppato in casa e gestito dal processore P5 AI di sesta generazione. L’ottimizzazione può intervenire praticamente su ogni parametro: upscaling, aumento del livello di dettaglio, colori, immagini in movimento e anche HDR. Quest’ultima è supportata in quasi tutte le sue forme: HLG, HDR10, HDR10+ HDR10+ Adaptive e Dolby Vision. Manca praticamente solo il Dolby Vision IQ. C’è anche la certificazione IMAX Enhaced.

L’audio viene riprodotto tramite un sistema 2.1 con due speaker e un woofer compatibile con Dolby Atmos e DTS Play-Fi. Ci sono poi i sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2 per la ricezione dei programmi televisivi. Come su molti altri OLED, anche qui troviamo 4 ingressi HDMI ma solo 2 HDMI 2.1 compatibili con segnali 4K fino a 120Hz, eARC, Auto Low Latency Mode e Variable Refresh Rate, anche sotto forma di FreeSync Premium e G-SYNC.

Ultima ma solo per ordine di citazione è l’Ambilight, una fila di LED che percorre tutti i 4 lati sul retro. I LED sincronizzano le luci con le immagini su schermo proiettando effetti di luce che ricalcano le forme, ovviamente stilizzate, di ciò che lo spettatore sta guardando.

Philips OLED 807 recensione

Philips OLED 807

Philips OLED 807, le funzioni smart

La Smart TV offerta da Philips è basata su Android TV, il sistema operativo di Google che qui viene gestito da un SoC MediaTek MT5895. Le funzioni e le applicazioni sono le stesse che troviamo su qualsiasi altro Android TV: c’è il Chromecast integrato, Google Assistant per l’interazione vocale e le applicazioni per accedere a molti dei principali servizi streaming, come ad esempio Netflix, YouTube, Disney+, Prime Video, Apple TV+ eccetera.

Rispetto ai prodotti con Google TV, come ad esempio i TCL C835 o i Sony A80K, qui troviamo una home più incentrata sulle applicazioni rispetto ai contenuti, che sono suddivisi tra i vari servizi disponibili e non per categorie generali. Si tratta del resto della differenza più sostanziale che separa Android TV da Google, insieme ad una veste grafica un po’ diversa. Mancano inoltre i profili personali per tutti gli utenti, che Google TV ha invece aggiunto da tempo.

Per quanto riguarda la fluidità non si segnalano particolari criticità: la navigazione tra i menu e le app scorre solitamente liscia e l’esperienza è soddisfacente. Come per tutti i sistemi Android è però consigliabile un po’ di manutenzione, che può anche tradursi in un semplice riavvio completo del sistema, utile per resettare la memoria occupata che a volte tende a saturarsi e a provocare qualche saltuaria incertezza.

Philips OLED 807

Philips OLED 807 con Ambilight

Philips OLED 807, le prestazioni video e audio

Il TV Philips offre una qualità video molto buona con tutte le tipologie di sorgenti. Le impostazioni di base sono discrete: basta selezionare la modalità Filmmaker per ottenere una buona fedeltà, senza doversi imbarcare in complicate operazioni per regolare tutto a puntino. Per i più esperti non mancano comunque le possibilità di sbizzarrirsi ma occorre attenzione: ci sono tante funzioni che promettono di ottimizzare le immagini ma che in realtà le rendono fin troppo artificiose, soprattutto quando si attivano troppe funzioni di questo tipo.

Ecco perché perché ribadiamo l’importanza della modalità Filmmaker, che evita proprio questi eccessi spegnendo tante elaborazioni che invece, scegliendo altre modalità, sono attive e spesso troppo invasive. In HDR c’è un buon picco di luminosità anche se inferiore rispetto a altri prodotti sul mercato, più spinti sotto questo punto di vista. Siamo tra i 600 e i 650 nit in media. La differenza non è comunque così grande da poter fare una vera differenza: è difficile notarla se non si ricorre a strumenti di misura o non si affiancano direttamente i TV, e nemmeno in quel caso si vedrebbe comunque un divario significativo.

A fare la differenza non è però lo schermo: difficile distinguersi quando anche i diretti concorrenti usano lo stesso pannello OLED. L’elemento che rende unica l’esperienza di visione sul Philips è l’Ambilight. I LED creano un effetto molto coinvolgente che riesce effettivamente ad aumentare il coinvolgimento. I colori che riprendono le immagini su schermo riescono a ingannare l’occhio: sembra quasi di guardare un TV più grande di quanto non lo sia realmente. C’è poi un secondo vantaggio: avere una luce che si diffonde tutto intorno al televisore aiuta a rilassare la vista quando c’è poca luce in ambiente. Non servono lampade accese o luci soffuse: ci pensa già l’Ambilight.

Probabilmente i puristi dell’immagine e i cinefili più incalliti non apprezzeranno molto il concetto stesso di Ambilight, ma anche se l’effetto finale può ovviamente non piacere a tutti, è fuori discussione che l’utilizzo di questa tecnologia renda OLED 807 un prodotto molto diverso dai tanti OLED che affollano il mercato, ben più di altre tecnologie che danno uno spunto in più sulla luminosità. Il Philips si può usare con soddisfazione anche per i videogiochi: la risposta ai comandi nella modalità Gioco è molto rapida, circa 15 ms, e ci sono anche 2 HDMI 2.1 che supportano tutte le funzioni, dai 120Hz a G-Sync e FreeSync.

Buono anche l’audio: la potenza c’è e il suono riesce ad essere abbastanza corposo, grazie al subwoofer integrato che si fa sentire sui medio-bassi. Ovviamente un sistema dedicato è migliore ma visto anche lo spessore molto ridotto, non si può che lodare l’ottimo lavoro svolto da Philips.

Philips OLED 807: perché acquistarlo?

Pro

Contro


OLED 807 è un prodotto completo capace di soddisfare le esigenze di un’ampia platea di utenti: non presenta infatti particolari criticità e va bene un po’ per tutti gli utilizzi. Per farlo rendere bene è però necessario selezionare la modalità Filmmaker, che semplifica di molto la messa in opera proponendo impostazioni equilibrate e piuttosto fedeli.

I vantaggi sono ancora più evidenti se si analizzano i menu del televisore: le voci sono davvero tante così come le funzioni, che in alcuni casi tendono però ad esagerare nel tentativo di impressionare lo spettatore. Chi si vuole addentrare in regolazioni più accurate è quindi avvertito: non bisogna lasciarsi prendere la mano con l’attivazione delle tante ottimizzazioni, pena un risultato che potrà magari colpire l’occhio dell’utente meno esperto e attento ma che già sul breve periodo fa emergere l’artificiosità dell’immagine.

La dotazione è ottima: ci sono praticamente tutti i formati di HDR, la Smart TV Android che funziona generalmente bene e anche gli ingressi HDMI, con quasi tutto quello che serve per i videogiochi, se escludiamo il limite dei 60Hz per il Dolby Vision. Purtroppo, come sulla maggior parte dei prodotti in commercio, c’è sempre il limite di soli 2 ingressi HDMI 2.1 che possono scendere anche uno soltanto, se si collega un sistema audio esterno tramite eARC. Per fortuna gli speaker e il woofer integrati non rendono strettamente necessaria l’aggiunta di una soundbar o impianto dedicato, grazie alla buona qualità e alla discreta corposità dei medio-bassi.

A completare il pacchetto è l’Ambilight, una soluzione davvero unica che rende l’esperienza davvero diversa da tutti gli altri OLED. Non piacerà sicuramente a tutti ma consigliamo di provarla, se si presenta l’occasione: chi l’apprezza potrebbe non volerne più fare a meno. Prodotti come LG C3 possono essere anche più ricchi e con prestazioni ulteriormente migliorate, ma comunque non sono in grado di offrire lo stesso coinvolgimento visivo.

Pubblicato il 13 Agosto 2023
Dario d'Elia
Dario d'Elia

Sono nato nel 1974, esattamente nel momento in cui l'era digitale stava iniziando a varcare i confini dei laboratori per entrare nelle case. Risale proprio a quel periodo uno dei primi microcomputer: il "famoso" IMSAI 8080, che Matthew Broderick usò nel 1983 per violare il supercomputer del Norad nel film "Wargames". Ecco, sono cresciuto in quel periodo di transizione e...Leggi tutto

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