I TV con tecnologia Mini LED RGB non sono stati l’unica novità mostrata al CES di Las Vegas, svoltosi lo scorso gennaio. Anche gli OLED, in tutte le forme, alzeranno ulteriormente l’asticella della qualità, proponendo nuove vie e abbandonando alcune delle soluzioni che abbiamo visto negli ultimi anni. I fautori di questi cambiamenti sono gli stessi attori che si contendono il mercato degli schermi OLED già da qualche anno: LG Display e Samsung Display, le due branche che si occupano di sviluppare e produrre i pannelli per tutti i televisori in commercio.
Quali sono i vantaggi e come sono stati raggiunti? In questo articolo andremo ad affrontare proprio questi punti, concentrandoci anche sui prodotti che arriveranno sul mercato con le nuove tecnologie. Come sempre ci sarà da aspettare un po’ e i benefici non saranno per tutti: si partirà dalla fascia più alta ma è probabile che, nel corso dei prossimi anni, le ottimizzazioni apportate verranno progressivamente estese ai modelli di fascia un po’ più bassa, ovviamente relativamente al mercato dei TV OLED.
Prima di spiegare quali sono i cambiamenti apportati sono necessarie alcune premesse: abbiamo già parlato delle tecnologie OLED e QD-OLED in questo articolo, vi consigliamo di leggerlo per avere le idee più chiare. Gli OLED sono schermi che sfruttano emettitori organici per emettere luce (propria, non c’è una retroilluminazione) e riprodurre le immagini. La struttura dei pannelli si può immaginare come un sandwich composto da vari strati: ciascuno di essi contiene i già citati emettitori organici.
Tutti i miglioramenti in arrivo sono legati alle modifiche apportate alla composizione dei suddetti sandwich. Iniziamo dai QD-OLED Samsung: sui top di gamma 2025 debuttano i pannelli di nuova generazione. I modelli attualmente in commercio, nello specifico la serie S95D, utilizzano i pannelli della generazione precedente. Cosa cambia? I nuovi QD-OLED vengono definiti “tandem a 5 strati con tecnologia EL Gen 3“.
La parola “tandem” indica quello che abbiamo spiegato sopra: una struttura a sandwich con strati sovrapposti, ciascuno dei quali contiene gli emettitori organici. I nuovi pannelli sono a 5 strati, uno in più rispetto alla seconda generazione. La tecnologia EL Gen 3 indica invece il ricorso a nuove componenti organiche elettroluminescenti (EL ne è l’acronimo). Questi cambiamenti hanno aumentato l’efficienza luminosa del 30% circa.
Samsung dichiara che la luminosità arriva ad un massimo di 4.000 nit contro i 3.000 nit circa raggiunti dalla tecnologia precedente. Questi numeri vanno poi contestualizzati: rappresentano il massimo teorico raggiungibile solo in alcune condizioni. Se si considerano le modalità che assicurano la migliore fedeltà dell’immagine, allora il picco scende probabilmente intorno ai 2.000 nit, un valore che è comunque molto elevato.
Non si parla poi solo di picco ma anche di luminosità su tutto lo schermo, cioè anche di contenuti che non sono HDR: i nuovi pannelli dovrebbero arrivare più o meno a 400 nit, un centinaio in più rispetto a quello che riesce a fare il già ottimo S95D. Passiamo ora a LG: i nuovi OLED in arrivo nel 2025 si chiamano Primary RGB Tandem, la quarta generazione di pannelli WRGB (luce bianca) con META Technology 3.0.
La struttura a sandwich è cambiata rispetto alla generazione 2024: lo scorso anno i prodotti top di gamma con pannelli LG erano dotati di pannelli a 3 strati con blu, giallo e blu. I Primary RGB Tandem sono a 4 strati: il substrato giallo è stato scomposto in due substrati separati, uno rosso e uno verde. Il sandwich è pertanto diventato rosso, blu, verde e blu. I benefici di questa nuova configurazione sono praticamente gli stessi che dichiara Samsung: maggior efficienza luminosa, maggiore luminosità e colori più puri e saturi quando serve.
Da notare anche che gli schermi 2025 fanno a meno delle micro-lenti presenti sulla generazione attualmente in commercio. Le micro-lenti erano state inserite per aumentare l’efficienza luminosa, incrementando però la complessità in fase produzione e anche i costi. Poiché le modifiche apportate hanno aumentato l’efficienza portandola a livelli ancora superiori, le micro-lenti non servono più e sono state eliminate.
I pannelli Primary RGB Tandem arrivano ad un picco di 4.000 nit in HDR e fanno crescere anche la luminosità a tutto schermo. Di nuovo vale il discorso fatto sopra per Samsung: i dati misurati in condizioni ideali saranno sicuramente più bassi e non dovrebbero discostarsi molto da quelli della rivale coreana. Non c’è solo la luminosità però: i nuovi pannelli LG integrano anche un filtro anti-riflesso di nuova concezione che dovrebbe abbattere molto più efficacemente le riflessioni interne ed esterne.
I primi modelli dotati dei pannelli di nuova generazione arriveranno nel corso dei prossimi mesi. I Primary RGB Tandem si troveranno sugli LG serie G5 e M5 (ad eccezione dei 48″ e 97″), i successori degli attuali LG G4, tra i migliori TV in circolazione, e gli LG M4 con connettività wireless. Gli stessi schermi saranno utilizzati anche da Philips per le serie OLED+910 e OLED+950 (che sostituiscono OLED Philips +909 e OLED+959) e da Panasonic per i Z95B, il successore dell’eccellente Panasonic Z95A.
Per quanto riguarda Samsung invece, i pannelli QD-OLED migliorati arriveranno nella serie S95F. Qui però è necessario spendere due parole in più: gli S95F utilizzeranno pannelli diversi a seconda del taglio e forse della regione. È una politica che Samsung ha già usato sugli OLED S90D. Questo significa che alcuni pannelli saranno QD-OLED Samsung Display mentre altri verranno forniti da LG Display. Nello specifico sappiamo già che l’83” S95F arriverà con un pannello LG, quasi sicuramente un Primary RGB Tandem.
Bisognerà quindi verificare in concomitanza col lancio anche per eventuali differenze legate alla distribuzione: il 65″ S90D, ad esempio, monta uno schermo QD-OLED in alcuni Paesi mentre in altri è arrivato con schermo LG. Meglio quindi verificare prima dell’acquisto (ci sono anche codici specifici che permettono di risalire al produttore) per non trovarsi con un prodotto diverso da quello desiderato, anche se le impressioni emerse dal CES indicano prestazioni molto vicine tra le due tecnologie.
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