E’ il 1961 quando Michihiro Yamaki a Tokyo, in Giappone, decide di fondare Sigma, un marchio importante nella fotografia la cui storia è veramente recente ma la cui qualità migliora di giorno in giorno. Sin dagli anni ’60 la produzione è dedicata alle macchine fotografiche, agli obiettivi per fotocamere e a diversi accessori per arricchire i kit fotografici come ad esempio i flash. Ad Aizu, in Giappone, è situato il loro unico stabilimento produttivo. Lì si trova una particolare comunità locale di cui Sigma si sente parte integrante al punto da avere una forte responsabilità sociale verso quegli abitanti. La comunità locale è piccola ed è grandioso pensare come un marchio, a partire da un paesino, possa espandersi e crescere a livello globale. Oggi i suoi prodotti si possono acquistare in tutto il mondo e sono amati da tanti fotografi che hanno modo di osservare l’ottima fattura dei prodotti. Ogni componente necessario alla produzione di un oggetto Sigma è ideato e costruito all’interno della fabbrica di Aizu: dalla politura del vetro ottico alla fabbricazione degli oggetti in metallo, alla loro verniciatura e all’assemblaggio finale; ecco perché Aizu per Sigma significa molto ed è il loro cuore pulsante. Il salto in avanti viene fatto nel 1997 quando viene inventato il Foveon X3 Sensor, un sensore con dei semiconduttori con prestazioni simili a quelle umane che porta alla nascita di una fotocamera con all’interno un prisma che consentiva di suddividere la luce nei tre colori primari trasmettendoli a tre diversi sensori: purtroppo era troppo costoso per venderlo sul mercato. Solo dopo fu inventato un unico apparecchio capace di catturare tutti e tre i fasci di luce RGB con un unico pixel e così Sigma vede una crescita rapida che la porta a progettare obiettivi unici e macchine fotografiche bellissime. Tra queste vi è la Sigma DP3 Quattro che offre una risoluzione di oltre 29 megapixel effettivi e ha un obiettivo fisso da 50 millimetri che rientra tra i medio tele: si riuscirà ad esaltare i soggetti sullo sfondo con un particolare effetto artistico. Pesa solamente 500 grammi e ha un design veramente particolare; nella parte posteriore, ha un comodo display LCD da tre pollici utile per la visione dell’inquadratura e delle foto già scattate. Interessanti le 11 modalità di colore preimpostate che aiutano a creare effetti artistici piacevoli, tra questi vi sono: ritratto, cinema, panorama, verde foresta e rosso tramonto. La Sigma DP0 Quattro appartiene anch’essa alla prestigiosa linea DP e ha una particolare lente asferica, di grande diametro e con una particolare lavorazione che riesce a ridurre lo spiacevole fenomeno della distorsione portandolo a un livello inferiore all’1%. L’obiettivo montato è di tipo ultra grandangolare e ha 21 mm di lunghezza focale con un angolo di campo di 91° per una grande prospettiva. Altro modello, sempre della stessa linea, è il Sigma DP1 dotato di una sensibilità ISO che da 100 arriva a 6400 per foto sempre luminose. L’obiettivo, sempre di ottima fattura, ha una lunghezza focale di 19 millimetri con uno schema ottico realizzato da 9 elementi suddivisi in 8 gruppi mentre la messa a fuoco può essere automatica con 9 punti di lettura oppure manuale.