Reflex, Compatte, Mirrorless, Bridge: guida alle migliori fotocamere digitali
Immaginare una classifica delle migliori fotocamere digitali non è semplice. Oltre le oggettive considerazioni tecniche, infatti, entrano in gioco questioni di stile, design e tipo di impiego. Fotocamere mirrorless, fotocamere compatte, reflex e bridge: ecco le quattro principali famiglie in commercio, ciascuna con intrinseci pro e contro. Principiante, amatore, professionista: per ogni tipo di utente, il mercato ha tantissime soluzioni da offrire. In un oceano di offerte, la nostra guida vuole offrire un supporto concreto per chi sia prossimo all’acquisto. Proprio per questo, abbiamo anche inserito una ricca selezione dei migliori prodotti in circolazione.
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Indice
Come scegliere una fotocamera digitale?
Quanto costa una fotocamera digitale?
Fotocamere digitali a confronto
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Come scegliere una fotocamera digitale?
Vediamo insieme i principali elementi che entrano in gioco in fase di acquisto:
Tipologie principali – Le fotocamere compatte e bridge costano meno delle mirrorless e delle reflex. E questo è già un criterio di scelta non da poco. Le prime sono perfette per chi non cerchi lo scatto perfetto e ami fotografare senza troppi pensieri. Le seconde, invece, offrono molto di più agli utenti con un po’ di esperienza. Fotocamere mirrorless e reflex, inoltre, rendono possibile l’alternanza di più obiettivi per adattarsi a differenti scenari.
Peso e dimensioni – Per avere la macchina sempre con sé, occorre ripiegare su una fotocamera compatta o una mirrorless. Sono queste, infatti, le tipologie più leggere e facili da trasportare. Di contro, le fotocamere reflex risultano più ingombranti, specie se abbinate a più di un obiettivo. A metà strada si collocano le fotocamere bridge che, nonostante l’obiettivo fisso, mettono in campo un solido zoom.
Design – Quando si parla di estetica, sono le mirrorless a farsi protagoniste. Spesso ispirate a linee vintage e costruite con materiali di pregio, fondono bene stile e prestazioni. Il design delle compatte, invece, si mostra più colorato e sbarazzino. Mentre reflex e bridge prediligono l’austera eleganza di colorazioni scure che si accompagnano a forme un po’ standardizzate.
Connettività wireless – A rendere smart la fotocamera è la connettività senza fili che rende possibile il dialogo con altri device tramite Bluetooth e NFC. Il Wi-Fi, invece, è indispensabile per condividere gli scatti in tempo reale e sfruttare tutte le potenzialità offerte dalle app per smartphone.
Quanto costa una fotocamera digitale?

Quanto conta il budget per l’acquisto di una macchina fotografica? Beh, come per tutti i prodotti tecnologici, può fare la differenza. È pur vero che scegliere un modello top di gamma ha poco senso se siamo fotografi alle prime armi. In tale ottica, è fondamentale far fruttare il budget acquistando la fotocamera adatta al nostro livello tecnico. Per un principiante, optare per fotocamere compatte dal prezzo contenuto è fortemente consigliato. Se, invece, non ci accontentiamo di un modello economico ma, allo stesso tempo, siamo amanti della praticità, la fotocamera mirrorless potrebbe essere la soluzione giusta. Il punto è che l'acquisto va soppesato tenendo sempre presente quali siano le vere esigenze. E se la priorità è contenere la spesa, è bene selezionare i prodotti attraverso le migliori offerte online, puntando sul rapporto qualità-prezzo. In tal senso, per offrire un aiuto concreto in fase di ricerca, abbiamo suddiviso le fotocamere migliori in tre fasce di prezzo: economica, media e alta. La prima ha come tetto di spesa i 400 euro mentre la seconda raccoglie prodotti compresi fra i 400 ed i 700 euro. Oltre tale soglia, infine, si entra nel terreno delle fotocamere di fascia alta, il cui prezzo può anche eccedere i 2000 euro.
(Dati aggiornati a luglio 2022 e soggetti a variazione nel tempo)
(Dati aggiornati a luglio 2022 e soggetti a variazione nel tempo)
Fascia economica (entro 400 euro)
In ambito fotografico, la qualità si paga. Ecco perché la fascia economica tocca il ragguardevole tetto dei 400 euro. Non mancano, comunque, fotocamere digitali più abbordabili. Per la nostra selezione, però, abbiamo escluso i modelli eccessivamente cheap, per concentrarci su quelli dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Apriamo le danze con la fotocamera bridge Nikon Coolpix B500, ponte fra compatte e reflex. Buono il sensore CMOS da 16 MP e davvero potente lo zoom 40X offerto dall’obiettivo fisso. In più, il display reclinabile da 3 pollici è un vero tocco di classe. Con la fotocamera compatta Panasonic Lumix DC-TZ90 le dimensioni scendono ma le prestazioni fanno un balzo avanti. Velocissima nella messa a fuoco, mette in campo una generosa autonomia. E riesce a girare video in 4K molto stabili. Inoltre, a dispetto delle misure, integra un sorprendente zoom 30X. Agli utenti più esperti, infine, abbiamo dedicato due fotocamere reflex made in Canon. La EOS 4000D è la più vantaggiosa. Per circa 400 euro, infatti, è proposta in coppia al versatile obiettivo 18-55MM. Reflex entry-level da 18 MP, non si priva del Wi-Fi. Discorso simile per la Canon EOS 2000D che, però, spinge la risoluzione fotografica fino a 24.1 MP. Entro i 400 euro, però, è venduta in configurazione solo corpo macchina.
Fascia media (da 400 a 700 euro)
Le fotocamere di fascia media regalano all’utente un ampio ventaglio di possibilità, lavorando efficacemente sia in modalità automatica che manuale. Ad un’ottima autonomia, si affianca un comparto connettività completo che, con approccio social, si orienta verso la multimedialità. E se nella fascia economica le fotocamere mirrorless scarseggiano, qui sono protagoniste assolute. Panasonic Lumix G DC-G100, ad esempio, è una mirrorless entry-level dalla solide prestazioni. Forte di un luminoso sensore CMOS da 20.3 MP, eccelle anche nei video grazie all’affidabile stabilizzazione ottica dell’immagine. Analoga nelle specifiche, Olympus PEN E‑P7 mette in campo un design più accattivante. Ispirata ai modelli anni ’70 della casa giapponese, colpisce per qualità costruttiva e notevoli rifiniture. Stilosamente vintage, è rapidissima a scattare e condividere. A chi cerchi una fra le migliori fotocamere mirrorless entro i 700 euro, consigliamo anche la Canon EOS M50. Maneggevole e robusta, monta un ampio display da 3 pollici che è un piacere per gli occhi. E senza superare la soglia della fascia media, è proposta con tanto di versatile obiettivo 15-45MM. E chiudiamo con la Sony ZV-E10m, una delle mirrorless più apprezzate dai vlogger e, in genere, dai creatori di contenuti per il web. Leggera, snella e decisamente smart, dà vita a scatti e video impressionanti, accompagnati da un suono di qualità grazie al microfono con filtro antivento.
Fascia alta (oltre 700 euro)
Quando si parla di fotocamere digitali al top, sono reflex e mirrorless a catturare la scena. E non a caso, abbiamo scelto due modelli per categoria fra i migliori in circolazione. Si parte con le fotocamere reflex, introducendo la Canon EOS 850D, un classico recente del colosso nipponico. Completa di tutto, si fa smart grazie alla connettività Wi-Fi. E monta un eccellente sensore CMOS da 24.1 MP. Relativamente compatta e leggera, è lo step consigliato per chi voglia fare il salto di qualità. Ai fotografi ancora più esigenti consigliamo la Nikon D780, reflex di punta dell’azienda che ha aperto la strada al digitale oltre 20 anni fa. Più pesante della Canon, monta un display touch più grande e definito. Performante anche nei video, è la scelta di tanti professionisti che non vogliano rinunciare al mirino ottico. Virando verso le fotocamere mirrorless, colpisce per stile e prestazioni la Fujifilm X-E4. Vintage nelle linee, integra un sensore APS-C da ben 26.1 MP. E si mette in luce per leggerezza e messa a fuoco fulminea. Concludiamo nel modo migliore la nostra selezione con la Sony A7 IV, mirrorless di altissimo livello sempre made in Japan. In questo caso, la risoluzione tocca quota 33 MP ed il sensore Exmor R CMOS è uno dei più luminosi della categoria. Esaltante nell’editing fotografico, sfoggia un bel display da 3 pollici capace di ruotare di 180 gradi.
Fotocamere digitali a confronto

Al momento dell'acquisto, le possibilità di scelta si legano a doppia mandata al budget a disposizione. Tendenzialmente, le fotocamere compatte sono le più economiche, per quanto non manchino le eccezioni. Le fotocamere reflex e mirrorless, invece, costano di più ma offrono al fotografo un maggior numero di funzioni ed impostazioni. Le fotocamere bridge, infine, si pongono a metà strada. Vediamo nel dettaglio le quattro categorie principali.
Compatte
Piccole e leggere, sono perfette per essere infilate in borsa e portate in giro. Pronte per l'uso, prevedono un numero limitato di funzioni, molte delle quali progettate per l’utilizzo con impostazioni automatiche. Sprovviste di mirino, ci permettono di inquadrare i soggetti attraverso il display posto sul retro. Anche in termini di profondità dell’obiettivo, non possono essere paragonate alle reflex, offrendo uno zoom abbastanza limitato. I prezzi partono da circa 100 euro per superare i 500 euro quando siamo al cospetto delle migliori fotocamere compatte.
Reflex
In questa categoria trovano posto alcune delle migliori macchine fotografiche in circolazione, il cui prezzo parte da circa 300 euro per superare anche i 2000 euro. Più ingombranti delle compatte, risultano anche più pesanti e, conseguentemente, più scomode da trasportare. D’altro canto, la qualità delle foto non può che essere superiore. Inoltre, le reflex sono dotate di mirino ottico che agevola l'inquadratura, migliorando la resa finale degli scatti.
Mirrorless
Forti di uno stile retrò molto apprezzato, le mirrorless hanno saputo conquistare il mercato in pochi anni, unendo la praticità delle compatte ad una delle prerogative delle reflex, ovvero la possibilità di sostituire gli obiettivi. E non è una caratteristica da poco, soprattutto in ambiti professionali. Come è evidente dal loro nome, le fotocamere mirrorless non sono provviste di specchio all'interno che riflette l'immagine e sostituiscono il mirino ottico con quello digitale. E sono fra le più costose in circolazione. Si parte, infatti, da 400 euro circa per superare senza troppa difficoltà i 1500 euro.
Bridge
La porzione più piccola del mercato, infine, è occupata dalle fotocamere bridge. Anche in questo caso, come per le fotocamere mirrorless, vengono messi insieme alcuni elementi delle compatte e delle reflex. In particolare, parliamo di macchine dalle dimensioni contenute ma dotate di un obiettivo unico molto esteso e versatile. Venendo al prezzo, si parte da circa 200 euro ma, come per le altre categorie, si può salire anche di molto se intendiamo pescare fra le migliori fotocamere bridge.
Fotocamere compatte più popolari:
Sony Cyber-shot DSC-W830
Panasonic Lumix DMC-TZ70
Canon PowerShot SX620 HS
Sony Cyber-shot DSC-W830
Panasonic Lumix DMC-TZ70
Canon PowerShot SX620 HS
Uno sguardo ai componenti
Capire come funziona una fotocamera ci aiuta ad individuare il modello più adatto alle nostre esigenze. E per effettuare una valutazione attendibile, si parte sempre dai componenti fisici. La qualità di tali elementi, infatti, influenza direttamente la resa degli scatti. Vediamone insieme le caratteristiche.
Corpo macchina
Parliamo ora del telaio della macchina, di quel componente che accomuna le fotocamere compatte alle fotocamere reflex, seppure con le dovute differenze. Ciò che cambia, in particolare, sono dimensioni e forma. Nelle reflex, ad esempio, il corpo macchina è più grande e pesante; nelle migliori fotocamere bridge più piccolo e leggero. Al di là delle dimensioni, la forma influenza molto l'ergonomia. Non a caso, le reflex prevedono sempre un'impugnatura antiscivolo. In certi casi, poi, il corpo macchina è realizzato in alluminio per assicurare una maggiore leggerezza. E può essere tropicalizzato, ovvero progettato in modo da resistere a polvere, sporcizia e umidità.
Sensore e processore
Il sensore è il sostituto digitale della vecchia pellicola ed è in grado di tradurre in foto ciò che abbiamo inquadrato, sempre con l'aiuto del processore d'immagine. Per questo, è un elemento di importanza vitale la cui grandezza influenza il risultato finale. Tre sono i formati più diffusi: i sensori Full Frame che misurano 24x36 mm; gli APS-C da 23x15 mm; i Micro Quattro Terzi (usati in prevalenza per le mirrorless) che misurano 17x13 mm. Venendo alla tipologia, sono i sensori CMOS a dominare il mercato. Questo perché, pur offrendo una qualità fotografica inferiore rispetto ai modelli CCD, sono imbattibili nei consumi energetici.
Obiettivo, diaframma e otturatore
L’obiettivo può essere fisso nelle macchine compatte e bridge oppure sostituibile nelle fotocamere mirrorless e reflex che, non a caso, sono le più versatili. Alternando gli obiettivi, infatti, possiamo inquadrare l'immagine sempre nel modo più corretto. Composto da una serie di lenti, l'obiettivo standard ha una lunghezza focale di 50 mm. Inoltre, a seconda del modello scelto, sarà in grado di effettuare uno zoom più o meno esteso. All'interno dell’obiettivo trova posto il diaframma, un meccanismo mobile la cui apertura regola la quantità di luce che andrà a colpire il sensore, incidendo non poco sul risultato finale di scatto. Appena di fronte al sensore, poi, abbiamo un altro componente chiave della macchina: l’otturatore. Parliamo di una sorta di tendina che, alternativamente, copre il sensore o lo lascia esposto alla luce. È il tempo di posa il parametro che ci consente di gestire il funzionamento dell’otturatore, impostando l’intervallo durante il quale resterà aperto.
Display
Posto sul retro della macchina, il display ci consente di osservare la scena che intendiamo immortalare, rivedere gli scatti attraverso la galleria e gestire le impostazioni. Può essere touch oppure no. Ma si tratta in genere di un pannello LCD ad elevata luminosità, con diagonale media di 3 pollici. In certi modelli può anche essere basculante, ovvero in grado di ruotare fino a 180 gradi per risultare visibile da ogni angolazione.
Mirino
Sempre presente a bordo delle reflex, il mirino trova posto anche sulle fotocamere mirrorless. Ma solo nelle prime è di tipo ottico, ovvero utilizza una lente posta all'interno del corpo macchina per riflettere l'immagine reale. Le mirrorless, invece, impiegano un mirino elettronico che funziona come un display, inviando all’occhio l’immagine digitale catturata dal sensore. In questo caso, più è elevata la risoluzione del mirino, migliore è la resa dell’immagine.
Flash
Più potente nelle reflex, meno nelle compatte, il flash illumina i soggetti in condizioni di luce precarie. Posto sopra la macchina, può essere fisso o a scomparsa. Ma nei modelli migliori, c'è sempre la possibilità di aggiungerne uno esterno più luminoso.
Fotocamere mirrorless più apprezzate:
Panasonic Lumix DC-GX9
Canon EOS M200
Olympus OM-D E-M10 Mark IV
Panasonic Lumix DC-GX9
Canon EOS M200
Olympus OM-D E-M10 Mark IV
Parametri di scatto
Le migliori macchine fotografiche digitali assicurano il pieno controllo sui parametri alla base di ogni scatto, ovvero l'apertura focale, il tempo di posa e la sensibilità ISO. Nelle fotocamere mirrorless e nelle fotocamere reflex, infatti, la gestione completa di tali impostazioni offre all’utente tanta libertà in più. Le fotocamere compatte, al contrario, sono progettate per lavorare soprattutto in automatico, mostrandosi più adatte al principiante. Ma vediamo meglio insieme come questi parametri influiscano sul risultato finale.
Apertura del diaframma
L'apertura del diaframma regola la quantità di luce che andrà a colpire il sensore. La misurazione di tale parametro avviene su base inversa, ovvero più basso è il valore (ad esempio f/1,4), maggiore è la quantità di luce in ingresso. All’aumentare del valore del diaframma, invece, corrisponde un incremento della profondità di campo, ovvero dell'area messa a fuoco dalla macchina.
Tempo di posa
Il tempo di posa ci dice quanto a lungo la luce colpirà il sensore. A gestirlo è l'otturatore, un meccanismo che si apre e si chiude secondo tempi ben precisi che saremo noi ad impostare. Tempi brevi sono adatti a soggetti in movimento, tempi lunghi a foto notturne.
Sensibilità ISO
Per dare maggiore o minore luminosità ad uno scatto, è anche possibile ricorrere ai parametri ISO, aumentando o diminuendo la sensibilità del sensore alla luce. Ma eccedendo nelle regolazioni, si può incorrere nel rumore, ovvero una fastidiosa sgranatura dell'immagine che si traduce in perdita di dettaglio. 100, 200, 400, 800 e così via: ogni valore ISO è sempre doppio rispetto al precedente.
Messa a fuoco e autonomia
Una messa a fuoco corretta è di vitale importanza per ottenere buone foto. Ma se siamo alle prime armi, è meglio lasciare che sia la macchina a fare tutto, attraverso le impostazioni automatiche di fabbrica. In particolare, nelle fotocamere compatte è l'autofocus a gestire la messa a fuoco in totale autonomia, levandoci le castagne dal fuoco. Per chi, invece, desideri avere un controllo totale sugli scatti, si fa necessario il passaggio alla modalità manuale, fulcro delle migliori fotocamere mirrorless e reflex. In aggiunta, è possibile scegliere fra messa a fuoco fissa, adatta a soggetti fermi, oppure continua, indispensabile per realizzare ottime foto sportive o naturalistiche. In ogni caso, la messa a fuoco deve mostrarsi il più veloce possibile, in modo da garantirci un più elevato numero di scatti ad ogni ricarica. Non a caso, il tipo di messa a fuoco scelto esercita un peso notevole sull’autonomia energetica della macchina. Se preferiamo la modalità continua alla fissa, ad esempio, verrà consumata molta più batteria e l’autonomia subirà un drastico calo. In linea generale, una macchina di fascia media riesce a scattare circa 400 foto con una ricarica. Ma se prendiamo in esame le fotocamere migliori, la soglia dei 1000 scatti non è più un miraggio.
Fotocamere bridge dall’ottimo rapporto qualità-prezzo:
Panasonic Lumix DMC-FZ1000
Canon PowerShot SX70 HS
Nikon Coolpix P950
Panasonic Lumix DMC-FZ1000
Canon PowerShot SX70 HS
Nikon Coolpix P950
Funzioni base e aggiuntive
Se la qualità dei componenti è fondamentale sia per le fotocamere compatte che per le fotocamere reflex, anche il corredo di funzioni di cui ogni modello è dotato può fare la differenza. Da un lato abbiamo quelle base, comuni a tutte le macchine. Vi sono, poi, funzionalità speciali di cui solo le migliori fotocamere sono provviste.
Funzioni base
La modalità automatica è disponibile su tutti i modelli, dalle fotocamere mirrorless e reflex alle compatte e bridge. Ma non mancano modalità di scatto dedicate a scene ben definite. Pensiamo, ad esempio, alle funzioni "paesaggio" o "ritratto", i cui i parametri di scatto sono regolati sulla base di uno specifico soggetto. E vale lo stesso per la modalità notturna o quella dedicata agli scatti in movimento. Altra funzione chiave per qualsiasi modello è lo zoom, che varia la propria portata a seconda dell'obiettivo montato. Da notare, poi, che a fianco dello zoom ottico, è sempre presente quello digitale, ovvero un ulteriore ingrandimento operato dal software della macchina anziché dalle lenti. Immancabile è anche la modalità video, con risoluzione variabile da Full HD a 8K. Ma non dobbiamo sottovalutare la possibilità di aggiungere un microfono esterno per carpire al meglio il suono.
Funzioni aggiuntive
Importantissimo in ambito naturalistico e sportivo, lo scatto continuo ci consente di eseguire una raffica di foto ad un soggetto in movimento, per poi scegliere la migliore. Nei modelli più evoluti, la velocità dello scatto continuo può davvero cambiare il volto ad una foto, specie impostando un valore di 20 o più fps (frame per secondo). Se stiamo girando un video, invece, è la stabilizzazione dell'immagine a rivelarsi utilissima. La stabilizzazione digitale ritaglia e ruota le immagini consecutive in modo che siano il più simili possibile. Quella ottica, invece, lavora in modo meccanico attraverso il movimento di lenti flottanti, capaci di oscillare e spostarsi per assecondare il movimento. In ambito professionale, poi, è molto comune sfruttare le potenzialità dell'HDR per migliorare una foto dal punto di vista della gamma dinamica. Acronimo di High Dinamic Range, l'HDR riesce a scattare tre foto in contemporanea allo stesso soggetto ma variando l’esposizione. E questo si rivela particolarmente utile qualora il soggetto in primo piano risulti molto diverso a livello cromatico rispetto allo sfondo. Le tre foto scattate, ognuna con gamma dinamica differente, vengono poi mixate dalla macchina per ottenere un'unica immagine più equilibrata.
Il peso dei megapixel
La corsa all'aumento di megapixel in ambito fotografico sembra irrefrenabile. E non solo per ciò che riguarda le fotocamere compatte o le reflex ma anche per smartphone e tablet. La questione, però, solleva qualche dubbio ed appare abbastanza spinosa. Infatti, è pensiero comune che una fotocamera da 10 MP, ovvero 10 milioni di pixel, sia ormai vecchia e inadeguata. In realtà, tale risoluzione è più che sufficiente per le esigenze di quasi tutti gli utenti non professionisti. Per fare un esempio chiarificatore, 10 MP corrispondono a 4000x2500 pixel, una risoluzione superiore al 4K delle smart TV. In sostanza, per rivedere le nostre foto sul portatile o anche sul televisore di casa, 10 MP sono anche troppi. Diventano pochi, solo se si vuole realizzare un ingrandimento di dimensioni molto importanti. Non lasciamoci, quindi, ingannare dal numero di megapixel che, in certe fotocamere mirrorless e reflex, eccede anche i 50. In conclusione, nel confronto fra fotocamere, alla variabile megapixel va dato il giusto peso. Un valore particolarmente alto di megapixel, in sostanza, si rivela necessario solo per i fotografi professionisti.
Aspetto, ergonomia e disposizione dei comandi
Le fotocamere reflex hanno un corpo macchina più grande rispetto alle fotocamere compatte, mirrorless e bridge. Inoltre, prevedono sempre un'impugnatura sul fianco destro utile a garantire la presa con una mano mentre, con l'altra, sosteniamo l’obiettivo. Più pesanti ma anche più stabili, le reflex assicurano un'ergonomia migliore rispetto alle altre tipologie di macchine. Ma a livello estetico, le fotocamere mirrorless sono le più interessanti. Spesso di ispirazione vintage nel design, si rifanno ai modelli di un tempo, attualizzandone la tecnologia, come nel caso della serie PEN di Olympus. Dotate di impugnatura appena accentuata, queste macchine sono un po' meno comode delle reflex ma, di contro, più facili da infilare in borsa. Il top della trasportabilità, invece, sono le fotocamere compatte. Piccolissime e leggere, possono essere usate senza problemi con una mano, sebbene ciò che si guadagna in maneggevolezza, si perde in stabilità dell'immagine. In ultimo, nel confrontare l’ergonomia delle fotocamere digitali, non dimentichiamo di considerare la disposizione dei comandi che devono risultare comodi anche per fotografi con mani piuttosto minute.
Menù e interfaccia grafica
Fotocamere compatte, reflex, mirrorless e bridge: indipendentemente dal modello scelto, il tasto menù è il fulcro attraverso il quale gestire le impostazioni. Ma le funzioni cambiano in base al tipo ed al livello di macchina scelta. Il tutto è declinato attraverso l'interfaccia grafica, ovvero il layout che ogni costruttore propone per i propri modelli. Navigando il menù, potremo controllare una buona serie di impostazioni e parametri di scatto tramite specifici tasti posti vicino al display. In aggiunta, un joystick di forma rotonda dà accesso a comandi rapidi utilizzabili durante la messa a fuoco. Sulle fotocamere mirrorless così come sulle reflex, inoltre, sono sempre presenti tasti fn da personalizzare con le funzioni preferite. Accedendo al menù, poi, potremo regolare la risoluzione delle foto ed il loro formato. Ma anche la luminosità del display ed eventuali impostazioni di risparmio energetico. E sarà possibile gestire la galleria, attraverso l'eliminazione degli scatti o la formattazione della scheda di memoria. Sempre tramite il menù, potremo applicare degli effetti alle foto, sia prima che dopo aver scattato. Il numero di funzioni presenti a bordo differenzia le migliori fotocamere da quelle di fascia economica. L’interfaccia grafica, invece, è un elemento trasversale che accomuna i modelli dello stesso brand. In tal senso, solo osservando i menù di fotocamere concorrenti è possibile decidere quale sia il migliore per noi.
JPEG contro RAW: formati a confronto
Quando si parla di formati dei file immagine, è bene valutare a monte il tipo di utilizzo che faremo delle foto scattate. Il formato più comune in assoluto è il JPEG, impostato di default sia sulle fotocamere compatte economiche che sulle reflex più performanti. Leggero e compresso, ci permette di scattare velocemente, ottenendo immagini che raramente eccedono i 5 MB di dimensioni. In alternativa, è possibile selezionare dal menù il formato RAW, disponibile sulle migliori fotocamere compatte, oltre che sulle reflex, sulle bridge e sulle fotocamere mirrorless. Molto più pesante del JPEG, un file RAW ci mostra l'immagine così come è stata scattata, senza alcuna rielaborazione digitale da parte della macchina. Ottimo in fase di postproduzione, il formato RAW ci permette di regolare molti parametri dell’immagine in un secondo tempo. Ci riferiamo, ad esempio, al bilanciamento del bianco, alla gamma cromatica e al range dinamico. Di contro, però, richiede molto più spazio sulle schede di memoria e, per via del peso notevole, potrebbe rallentare le macchine meno potenti. Tirando le somme, si consiglia l'utilizzo del JPEG ai fotografi alle prime armi. Mentre il formato RAW diventa l'arma in più dei professionisti, la chiave attraverso cui sfruttare al massimo le potenzialità delle fotocamere migliori.
Connettività
Condividere immagini è parte integrante del nostro essere, un’attività che svolgiamo in modo naturale e quotidiano. Farlo con lo smartphone è l'operazione più semplice che ci sia ma, da qualche anno a questa parte, vale lo stesso anche per le migliori fotocamere. Il tutto grazie alla connessione Wi-Fi, al Bluetooth o, in alternativa all'NFC. Sebbene il wireless abbia cambiato le nostre vite, la connettività realizzata attraverso porte fisiche resta ancora ampiamente utilizzata. Vediamo come funzionano le due modalità a bordo delle fotocamere digitali.
Connettività fisica
In questa sezione parliamo di cavi, porte, ingressi e vani in cui inserire schede di memoria. Forma di connettività basata sul contatto fisico fra due elementi hardware, è disponibile sia sulle reflex di fascia alta che sulle fotocamere compatte entry-level. Per iniziare, prendiamo in considerazione i formati USB e HDMI. L’ingresso USB ci consente di trasferire in modo veloce le nostre foto ad un computer ed è indispensabile per ricaricare la batteria della fotocamera senza estrarla dal corpo macchina. La porta HDMI, invece, ci dà la possibilità di collegare la fotocamera ad una TV per riprodurre i contenuti in alta definizione, audio compreso se si tratta di filmati. Anche le schede di memoria SD sono una forma di connettività fisica. Piccole e sottili, vantano una notevole capacità di immagazzinamento dati che varia a seconda del formato di memoria scelto. Una volta estratte dalla fotocamera, tali schede possono essere lette direttamente da un portatile, rendendo più pratico il trasferimento delle immagini.
Connettività wireless
Nel confronto fra fotocamere digitali, svolge un ruolo di primo piano la connettività wireless. Ci riferiamo, in particolare al Wi-Fi, presente a bordo di modelli evoluti ma anche di compatte piuttosto semplici. Grazie a tale connessione, potremo condividere le immagini in tempo reale, anche sui social. E se la macchina è provvista di GPS, sarà possibile geolocalizzare ogni scatto. Attraverso il Bluetooth, invece, diventa semplicissimo scambiare file con altri dispositivi senza bisogno di fili. Stesso discorso per l'NFC ma, in questo caso, basterà far entrare in contatto i due device. Oltre alla condivisione ed allo scambio, la connettività wireless ci permette di gestire la fotocamera da remoto, ovvero dallo smartphone. Stabilendo tale tipo di connessione e sfruttando le apposite app realizzate dalle varie aziende produttrici, potremo controllare l’autoscatto, cambiare le impostazioni e riprodurre sul telefono la galleria presente sulla nostra macchina.