I probiotici sono dei microrganismi di cui si parla in relazione al microbiota, l’insieme di batteri che vivono nel nostro corpo. Questi si nutrono dei substrati prodotti dall’organismo e, contemporaneamente, svolgono delle azioni benefiche, ad esempio favoriscono la fermentazione di alimenti non digeribili, sviluppano il sistema immunitario e sono i responsabili della sintesi di alcune vitamine. Questo pool di batteri, presenti in varie aree del corpo, è indispensabile per mantenere una buona salute, ecco perché sono stati sviluppati degli integratori a base di probiotici che possono aiutarne la sopravvivenza e favorire la ripopolazione delle colonie. Qualora si sia carenti anche di altre sostanze si possono preferire prodotti in cui i ceppi batterici si trovano associati a micronutrienti, in questo caso ci si riferisce soprattutto a integratori di probiotici e vitamine. Inoltre, commercio ci sono probiotici per bambini, in grado di supportare il microbiota dei più piccoli.
Scopriamo qualcosa in più sui probiotici, a cosa servono, quando può essere utile prenderli e come sceglierli.
I probiotici sono un insieme di microrganismi vivi, soprattutto batteri e lieviti, che esercitano funzioni benefiche per l’organismo; dopo l’assunzione, tramite integratori o alimenti funzionali, ad esempio lo yogurt, si moltiplicano e supportano il corpo nella digestione, nella protezione dai patogeni e molto altro. A volte in commercio si trovano dei preparati come Laerbium Pharma Simbiflor Plus Bustine o Dr. Giorgini Lactovis Prebiotico e Probiotico 100g, in cui i probiotici sono associati a prebiotici, sostanze non digeribili che favoriscono la crescita del microbiota intestinale. I più usati sono inulina, fruttoligosaccaridi (FOS) e galattoligosaccaridi (GOS).
Spesso il termine fermenti lattici si usa al posto di probiotico ma, in realtà, si tratta di due concetti differenti. I primi sono un gruppo di batteri che riescono a fermentare il lattosio producendo acido lattico. Si tratta di una sottocategoria di probiotici che di frequente non sopravvivono all’acidità dello stomaco e che arrivano non vitali a livello intestinale, dove non possono fornire alcun beneficio. I fermenti lattici, inoltre, spesso non sono caratterizzati: non ne conosciamo la composizione, la quantità e il dosaggio. Dei probiotici presenti negli integratori, invece, conosciamo il numero di colonie e il loro ceppo: si tratta di organismi che rimangono vitali che, quindi, hanno la capacità di sostenere il corpo non solo con la produzione di acido lattico ma anche di altre sostanze.
Come si evince dalle Linee guida sui probiotici e prebiotici 2018 emanate dal Ministero della Salute l’unica indicazione che può essere inserita sull’etichetta di integratori contenenti probiotici è: ”Favoriscono l’equilibrio della flora intestinale”. Non si possono aggiungere ulteriori informazioni circa gli effetti benefici che apportano anche se la ricerca ha mostrato come possano effettivamente essere d’aiuto in differenti tipi di alterazioni. Nell’articolo ”Probiotics for Gastrointestinal Conditions: A Summary of the Evidence” si sottolinea l’efficacia dei probiotici in alcune patologie gastrointestinali che possono beneficiare di un reintegro della flora che qui risiede, si parla di:
Alcuni probiotici potrebbero essere utili nell’intolleranza al lattosio proprio grazie alla loro capacità di fermentare questo disaccaride presente nel latte e nei suoi derivati, tali batteri, quindi, potrebbero aiutare il soggetto nella digestione.
Un altro ambito in cui si possono impiegare i probiotici è costituito dalla disbiosi intestinale, una problematica che causa meteorismo, gonfiore, disturbi dell’alvo e difficoltà digestive.
Questi batteri, però, non sono presenti esclusivamente nel tratto gastrointestinale ma si trovano anche in altre aree del corpo dove possono essere reintegrati e supportati:
L’efficacia di un’integrazione con dei probiotici, dipende da soggetto a soggetto, infatti è importante la selezione del ceppo, il numero di batteri somministrati, l’interazione con il microbiota che già colonizza l’area e molto altro. In alcuni casi i probiotici possono dare effetti collaterali quali crampi, meteorismo, flatulenza e diarrea. In tali circostanze è bene contattare il proprio medico, il quale deciderà se è il caso di cambiare ceppo o di interrompere completamente l’integrazione. A tal proposito alcune categorie di persone come gli immunodepressi che non dovrebbero utilizzare integratori a base di probiotici in quanto contengono dei batteri che in un corpo in cui le difese immunitarie sono molto basse o annullate potrebbero dare origine a una setticemia.
Le formulazioni a base di probiotici attualmente in commercio sono tantissime, esse variano per tipo e numerosità di batteri, ad esempio si può scegliere Sanofi Enterogermina 4 miliardi, 2 miliardi oppure 6 miliardi, ma differiscono anche per forma farmaceutica.
Si possono trovare probiotici in capsule (ad esempio Solgar Bioflor 60 capsule), utili per favorire l’equilibrio della flora intestinale
Sono disponibili però anche probiotici in soluzioni come Sofar Enterolactis Flaconcini, e probiotici in granulati per sospensioni orali quali Alfasigma Yovis Stick 50 miliardi.
Bisogna, inoltre, valutare se acquistare integratori con soli probiotici o quelli che annoverano anche altre sostanze. LongLife Duodophilus, ad esempio, è addizionato di prebiotici e vitamine del gruppo B, invece Boiron Osmobiotic Immuno Senior Bustine è rinforzato con vitamina D.
Qualora non si sappia su quale preparato orientarsi è necessario chiedere un parere al medico o al farmacista, in alternativa si possono considerare le caratteristiche di ogni formulazione.
Quelle maggiormente rilevanti sono:
Per ottenere il meglio dagli integratori a base di probiotici occorre conservarli con cura, i ceppi batterici temono il calore, per questo motivo, quelli che non sono liofilizzati andrebbero tenuti in frigorifero. Inoltre, un’alimentazione a base di cibi con acidi grassi a catena corta o sostanze indigeribili ma fermentabili dai microrganismi ne migliora la sopravvivenza, si consiglia, quindi, di introdurre nella propria alimentazione frutta e verdura.
Fonti:
Il kefir, parimenti allo yogurt, è un alimento fermentato che esplica un’azione benefica sul microbiota intestinale. Quest’ultimo è l'insieme dei batteri che vive in simbiosi con il corpo ed è fondamentale per
Il microbiota intestinale rappresenta la comunità di batteri, funghi, virus e lieviti che prolifera a livello del nostro apparato digerente e vive in equilibrio con il corpo. Questi microrganismi esplicano differenti funzioni:
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