Barbie e Lego: i giocattoli per superare le differenze

Di Irene Bicchielli 8 Ottobre 2020
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Negli ultimi anni, sempre più brand di giocattoli hanno proposto collezioni e prodotti che andassero verso l’inclusività e il superamento delle differenze. Proprio come è successo nella moda, ci si è resi conto che anche il gioco poteva in qualche modo contribuire a cambiare la percezione dei confronti della diversità di genere e sociale e della disabilità. Ed è così che le più grandi aziende di giocattoli a livello mondiale hanno capito che il loro ruolo non era affatto secondario in questo processo, anzi: educare i più piccoli alla comprensione della diversità e al rispetto del prossimo è un compito importantissimo!

Il messaggio di inclusività lanciato da alcuni brand è stato particolarmente forte e potente: è il caso di Barbie e di Lego, che hanno rivolto la loro attenzione alla diversità tra i più piccoli.

Barbie e il concetto di diversità

Barbara Millicent Roberts, per tutti Barbie, nasce nel 1959 e immediatamente ha un enorme successo perché è stata la prima “bambola adulta” in un mondo di bambolotti neonati che volevano insegnare alle bambine come si fa la mamma. Barbie era diversa: si vestiva alla moda, era bella, con i capelli lunghi e tante cose da fare oltre a crescere figli e cucinare. Da giocattolo rivoluzionario per gli anni Sessanta, Barbie diventa col passare del tempo un’icona di bellezza vuota a cui tendere, promuovendo l’apparenza invece della sostanza e veicolando il messaggio che la donna dovesse essere un contenitore perfetto in cui non trovavano posto altri interessi se non quelli per vestiti e capelli. Insomma, Mattel doveva reinventarsi per restare al passo coi tempi!

E così ha fatto, in tantissimi modi diversi.

barbie fashionistas

Insomma, siamo ormai molto lontani dalla Barbie alta, bionda e perfetta così distante dalla realtà di tutti i giorni. Mattel ha fatto un grande lavoro nel riconvertire il proprio prodotto, che adesso rappresenta le diverse sfumature della donna nella società, dal colore della pelle alla fisicità, dalle condizioni di salute alle scelte professionali.

Lego Braille Brick per superare la disabilità

C’è da dire che Lego è uno dei brand che più di ogni altro sa adattarsi ai tempi che cambiano, senza tuttavia mai cambiare la sua natura, e questo è testimoniato dalle innumerevoli collaborazioni a cui ha dato il via nel corso degli anni. Gioco creativo ed educativo per eccellenza, le costruzioni Lego hanno appassionato diverse generazioni di bambini (e adulti!) dal 1949 ad oggi. E nel 2020 ha lanciato un prodotto che non si era mai visto prima: per andare incontro alle esigenze dei bambini con problemi di vista, è nato il Lego Braille Brick. In sostanza, sono state messe a disposizione anche le istruzioni audio Braille, per il momento per quattro set di costruzioni ma il brand ha intenzione di ampliare l’iniziativa a tutti i set e in diverse lingue. I pezzi saranno stampati con lo stesso numero di rilievi utilizzati per le lettere e i numeri in Braille in modo che i bambini ipovedenti possano giocare ma anche sviluppare le proprie competenze attraverso gli iconici mattoncini colorati.

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Lego non è nuovo a iniziative che promuovessero l’inclusione di chi ha qualche tipo di disabilità: nel 2016 nasce infatti il primo “omino giallo” in sedie a rotelle, a cui ne seguiranno tanti altri con l’obiettivo di rappresentare anche quei bambini che si sentivano esclusi da un mondo non proprio senza barriere architettoniche!

Pubblicato il 8 Ottobre 2020
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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