Un tempo, dire Barbie era un po’ come dire prototipo di donna irreale e stereotipato: bella, bionda, snella e dalle gambe inarrivabili, in altre parole una perfezione che nella vita reale semplicemente non esiste. Da qualche anno, tuttavia, Mattel ha scelto di seguire una strada diversa e si è adeguata ai tempi: l’8 marzo 2018 ha lanciato la linea “Inspiring Women” per rendere omaggio alle donne che, in ogni campo e in diverse epoche, hanno letteralmente fatto la storia, “rompendo le barriere” e “rendendo il mondo un posto migliore”, come si legge in una nota dell’azienda produttrice. Si tratta di una svolta importante per un marchio che si era imposto sul mercato rappresentando un modello di donna perfetta e irraggiungibile e che adesso sceglie di calare le proprie bambole nel mondo reale, dando valore non solo all’aspetto ma anche alle imprese delle donne.
I diritti, la parità di genere, l’emancipazione femminile sono tematiche che dunque fanno oggi parte anche dei valori e della filosofia di Mattel, che sceglie di puntare su una Barbie al passo coi tempi. Oltre alla Barbie in sedia a rotelle di qualche mese fa, lanciata per spingere le bambine ad accettare e comprendere anche chi è diverso, arriva dunque nel 2018 la linea “Inspiring Women”, dedicata alle icone femminili che nel corso dei secoli hanno rappresentato una tipologia di donna emancipata e all’avanguardia.
Ogni Barbie di questa collezione veste abiti autentici ed è dotata di accessori unici, oltre a del “materiale informativo sul suo contributo alla società, affinché le ragazze possano essere ispirate dalle loro storie giocando”, ha spiegato Mattel, che nei mesi scorsi aveva già reso omaggio ad alcune donne celebri. Della linea fanno parte Amelia Earhart, la prima aviatrice ad attraversare l’Oceano Atlantico in solitaria.
Katherine Johnson, matematica e fisica statunitense che sfidò le barriere razziali e di genere creando un pool di sole donne alla Nasa.
E ancora, Frida Kahlo, geniale pittrice messicana.
La ballerina di danza classica Misty Copeland e la modella curvy Ashley Graham, che ha sfidato le dure leggi dell’alta moda facendo delle sue forme la sua arma. C’è anche un’italiana tra le Barbie “ispiratrici” ed la calciatrice della Juventus Sara Gama, capitana della Nazionale femminile di calcio.
Tra le ultime arrivate nella linea “Inspiring Women” c’è anche Rosa Parks, icona dell’attivismo per i diritti civili dei neri negli Stati Uniti. Rosa nasce negli anni Trenta in Alabama, a diciannove anni si sposa con un barbiere attivista all’interno del movimento per i diritti civili e divide la sua vita tra il lavoro da sarta e l’impegno politico sociale, che condivide con il marito. Il primo dicembre 1955, finita la giornata lavorativa, la quarantaduenne Rosa Parks prende l’autobus come ogni sera per tornare a casa e si siede in una fila centrale; dopo poche fermate sale un uomo bianco e il conducente le chiede di lasciargli il suo posto, come impongono le regole dell’epoca. Rosa conosce le regole ma, quel giorno, arrivata ormai allo stremo della sopportazione per le continue ingiustizie subite dalle persone di colore, risponde che, no, non si alzerà. Quel rifiuto la renderà un’eroina dei diritti dei neri, impegnati da anni nella lotta alla segregazione negli Stati del Sud degli Stati Uniti.
L’ultima arrivata è invece Sally Ride, la prima astronauta statunitense a raggiungere lo spazio. Era il 18 giugno 1983 quando per la prima volta una donna fu protagonista di una spedizione spaziale: la missione di Sally Ride era cominciata nel 1978 quando, insieme a un gruppo di altre donne, fu scelta dalla Nasa per una missione spaziale a cui avrebbero partecipato sia uomini che donne. Oggi è considerata un simbolo dell’emancipazione femminile, un esempio di donna capace di primeggiare in un campo che all’epoca era esclusivamente maschile e che ancora oggi è ben lontano dall’aver raggiunto la parità di genere. Quello che si è saputo solo dopo la sua morte, avvenuta nel 2012, è che Sally aveva una relazione lesbica con Tam O’Shaughnessy, una ex giocatrice di tennis con la quale aveva condiviso 27 anni della sua vita e fondato un’associazione che si occupa di promuovere la carriera scientifica al femminile.
Le Barbie della linea “Inspiring Women” rappresentano un modo per far conoscere alle bambine le storie di donne che non si sono fermate all’apparenza di un corpo perfetto, ma hanno lottato per raggiungere i loro obiettivi e per far valere quello in cui credevano.
Era il 1959, il giorno della Festa della Donna, e Barbie faceva il suo debutto sul mercato. A distanza di 65 anni, centinaia di bambole Barbie create, accessori di ogni genere, un
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