A quanto pare Apple Intelligence non supporterà l’intelligenza artificiale di Meta e non andrà a integrare LLaMA, il chatbot dell’azienda sviluppatrice di Facebook e Instagram. A rivelarlo sono alcune indiscrezioni diffuse dall’agenzia di stampa Bloomberg, secondo cui il colosso di Cupertino pur avendo preso in considerazione la possibilità di partnership con Meta per includere il chatbot di quest’ultima nella sua Apple Intelligence, ora avrebbe fatto marcia indietro a causa di dubbi relativi alla privacy. Secondo Apple, le pratiche di Meta non sono soddisferebbero i suoi rigorosi standard relativi alla privacy degli utenti e, per questo motivo, avrebbe chiuso il dialogo con Meta.
Stando a quanto riferito da Bloomberg, i colloqui tra Apple e Meta si sarebbero susseguiti nel mese di marzo, in concomitanza con il dialogo della “mela morsicata” con OpenAI. Mentre con quest’ultima si è raggiunto un accordo che ha portato ChatGPT nell’intelligenza artificiale di Apple, non è stato così con l’azienda diretta da Mark Zuckerberg.
Non è detto che questo non possa accadere in futuro (tutto dipende dalle garanzie che darà Meta a Apple sul fronte della privacy degli utenti), anche perché durante il keynote d’apertura della WWDC in cui è stato alzato il sipario su Apple Intelligence, l’azienda di Cupertino ha annunciato il possibile supporto futuro ad altri modelli. Per il momento, quello più papabile è Google Gemini ma, chiaramente, anche quest’ultimo modello dovrà soddisfare i paletti imposti da Apple lato privacy.
Per completezza d’informazione, ricordiamo che Apple Intelligence comprende una serie di funzionalità disponibili con iOS 18, iPadOS 18 e macOS 15 Sequoia. Per funzionare, inoltre, Apple Intelligence richiede iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max oppure un iPad o un Mac con chip Apple Silicon (ad esempio il SoC M1 o superiori). Ricordiamo, inoltre, che al momento l’arrivo di Apple Intelligence in Europa non avverrà per questioni legate al DMA (Digital Markets Act).
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