Mentre il debutto del Galaxy S25 Ultra è ormai alle porte (per la cronaca verrà svelato il prossimo 22 gennaio), l’attenzione si sposta già sullo smartphone Samsung top di gamma del prossimo anno, il Galaxy S26 Ultra. Stando alle prime indiscrezioni che circolano sul top di gamma che vedrà la luce nel 2026, l’azienda di Seul starebbe preparando una rivoluzione tecnologica per il display di quest’ultimo, puntando su un pannello OLED più luminoso ed efficiente dal punto di vista energetico. Alla base di questo cambiamento c’è la tecnologia CoE (Color Filter on Encapsulation), che potrebbe trasformare l’esperienza visiva offerta dal dispositivo.
La tecnologia CoE sostituisce i tradizionali polarizzatori con filtri colorati. I polarizzatori, che solitamente migliorano gli angoli di visione e riducono i riflessi, sono qui rimpiazzati da una soluzione più moderna, capace di garantire schermi più sottili e flessibili. Il cuore dell’innovazione risiede nel PDL (Pixel Define Layer) nero, un componente che riduce i riflessi interni al pannello, permettendo a una quantità maggiore di luce di attraversare lo schermo.
Questo approccio non solo consente di ottenere immagini più luminose ma, al tempo stesso, migliora anche l’efficienza energetica del display: meno energia è necessaria per raggiungere elevati livelli di luminosità e, di riflesso, meno batteria viene consumata. Il PDL nero elimina il problema della dispersione luminosa tra i subpixel, garantendo neri più profondi e un rapporto di contrasto superiore rispetto ai pannelli tradizionali. Il filtro colore, inoltre, viene applicato su un sottile strato di incapsulamento, una tecnica già vista nei display pieghevoli del Galaxy Z Fold 3, ma qui adattata per la prima volta a un dispositivo con design “candy bar”.
Le implicazioni sono molteplici. Stando ai rumors, Samsung potrebbe scegliere di aumentare la luminosità massima del Galaxy S26 Ultra potrebbe sfondare il “muro” dei 3.000 nit, cosa che costituirebbe un salto significativo rispetto ai 2.600 nit previsti per il Galaxy S25 Ultra di quest’anno. In alternativa, potrebbe mantenere i livelli di luminosità attuali, concentrandosi invece sull’ottimizzazione della durata della batteria. E anche questa ipotesi non sarebbe male.
Al momento, non è chiaro se anche i modelli Galaxy S26 “base” e S26+ beneficeranno della tecnologia CoE, ma l’eventuale adozione su larga scala potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’intera linea e, potenzialmente, per l’intero settore degli smartphone. Naturalmente, tutte queste informazioni vanno prese per quelle che sono: rumors non ancora confermati ufficialmente.
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