I TV LCD costruiscono ancora oggi la gran parte del mercato. Nonostante l‘OLED abbia in parte rivoluzionato il settore, innalzando l’asticella della qualità, non si può prescindere dalla tecnologia a cristalli liquidi per via della disponibilità di pannelli (gli OLED non coprirebbero neanche lontanamente la domanda) e per la versatilità dei tagli proposti a prezzi molto variegati (OLED è ad oggi un prodotto premium).
Per questi motivi ci sono svariate fasce di mercato coperte unicamente dagli LCD. I prodotti che usano questa tecnologia non sono però tutti uguali: la distinzione più rilevante riguarda la tipologia dei pannelli che possono essere di tipo IPS (chiamati a volte anche ADS) o VA. Fare una scelta consapevole in fase di acquisto è fondamentale perché le caratteristiche di ciascuna tipologia sono molto diverse e si adattano bene ad alcuni scenari d’uso e molto meno bene ad altri.
IPS è l’abbreviazione di In-Plane Switching, una tecnologia molto usata sugli schermi LCD di tutti i tipi, dai TV ai monitor passando per gli smartphone, dove però viene sta subendo una notevole concorrenza da parte degli OLED. I pannelli TV IPS hanno il loro punto di forza nell’angolo di visione: non è strettamente necessario allinearsi con il centro dello schermo per vedere bene.
I colori e il contrasto non subiscono variazioni nemmeno quando si guarda il televisore da posizioni decentrate. Ovviamente non bisogna esagerare perché si tratta sempre di LCD e quindi i limiti ci sono. Se però escludiamo gli OLED, un TV con display IPS è la miglior scelta possibile per chi ha bisogno di un prodotto che si veda bene anche se guardato da posizioni non perfettamente centrate (o quasi).
Il prezzo da pagare per questa dispersione più ampia della luce (che determina un ampio angolo di visione) è il rapporto di contrasto: gli IPS da questo punto di vista sono decisamente peggiori rispetto agli LCD di tipo VA. Questi ultimi possono avere un contrasto anche di 4.000 o 5.000:1 mentre un IPS solitamente si attesta a poco più di 1.000:1. La differenza è dunque sensibile e la si nota tranquillamente a occhio soprattutto nelle scene scure, a causa di un livello del nero piuttosto alto.
In poche parole il nero si solleva e ingrigisce (è meno nero) e questo comprime tutte le parti più buie, diminuendo il contrasto percepito. Riassumendo possiamo dire che i TV LCD IPS sono la scelta migliore per chi ha ad esempio un divano grande o vuole vedere bene anche dal tavolo della cucina, condizioni che richiedono indiscutibilmente un angolo di visione ampio. Sono invece poco indicati per la visione in ambienti poco illuminati per il nero alto che diminuisce visibilmente il contrasto.
I pregi e di difetti dei TV LCD VA sono praticamente l’opposto di quelli citati per gli IPS. I modelli con schermo VA hanno un contrasto più alto e sono quindi la scelta ideale per tutti i cinefili o per chi comunque predilige la visione al buio o in ambienti poco illuminati. Il nero dei VA è decisamente più basso (quindi più nero, non ingrigito), a tutto vantaggio delle scene scure che vengono rappresentate molto meglio.
L’angolo di visione è invece piuttosto limitato, soprattutto se non intervengono tecnologie aggiuntive (non sempre presenti) per migliorarlo. Tendenzialmente un LCD di tipo VA deve essere visto da posizioni centrate, sia in orizzontale sia in verticale. Questo significa che il televisore non può essere collocato né troppo in alto né troppo in basso o troppo ai lati.
Il rispetto di questi limiti è imperativo per non vedere colori che virano e il contrasto che sbiadisce progressivamente, in proporzione a quanto lo spettatore si allontana dalle posizioni centrate. Abbiamo accennato a soluzioni per ampliare l’angolo di visione: le adottano ad esempio la serie Sony X95L e anche alcuni Samsung QLED ma bisogna prestare attenzione perché non sono a costo zero.
In alcuni casi i filtri usati causano riflessi fastidiosi quando la luce di riflette sullo schermo dai lati, colpendo i display quasi in parallelo. Capita inoltre che il nero si alzi peggiorando un po’: non si arriva ai livelli di un IPS ma il contrasto si riduce rispetto ai pannelli che non usano queste soluzioni.
La disponibilità di LCD con schermi IPS e VA è ampissima: di fatto qualsiasi televisore in commercio con tecnologia a cristalli liquidi appartiene a una o all’altra tipologia. Per sapere quale dei due tipi è montato su un preciso modello si può consultare la scheda tecnica dei prodotti, anche se non sempre viene specificato. Se questa informazione manca si possono consultare le recensioni o si può contattare il produttore per avere conferma. Attenzione anche ai modelli: nella stessa serie il tipo di pannelli può variare, quindi se il 55″ è un VA il 65″ può essere un IPS o viceversa.
In ogni caso è bene sapere cosa si sta comprando, indipendentemente dal costo: un TV da cucina può essere economico ma, se serve che si veda bene da varie posizioni, sarebbe sicuramente meglio comprare un prodotto con schermo IPS per avere un ampio angolo di visione. Discorso opposto per un televisore che viene usato sedendosi su un divano a 2 o 3 posti perfettamente di fronte, in questo caso meglio privilegiare il contrasto di un VA.
Esempi di TV con pannelli VA sono gli Sharp FN2EA, i TCL P635 e alcuni tagli della serie QN90D Samsung (lo ripetiamo: bisogna sempre informarsi prima di acquistare).
Per gli IPS abbiamo invece prodotti come QNED86 LG, gli Hisense U8KQ da 75″ (i modelli più piccoli sono invece VA) e i Samsung QN85D.
Quando si sceglie un nuovo TV, molti utenti pongono grande attenzione al supporto di specifiche tecnologie. Tra le più richieste, soprattutto nei modelli di fascia alta, spicca il Dolby Vision: un formato
Ad oggi acquistare un televisore privo di funzionalità Smart TV è praticamente impossibile, a meno di non orientarsi su prodotti di fascia bassa (e di piccole dimensioni) o su prodotti di derivazione
Scrivi un commento