Compagno fidato di ogni allenamento: guida ai migliori cardiofrequenzimetri

Un tempo utilizzato solo dagli atleti professionisti, il cardiofrequenzimetro è oggi parte integrante delle nostre vite. Sdoganato sugli smartwatch come cardiofrequenzimetro da polso, ha nella fascia toracica da stringere al petto l’incarnazione più tradizionale. Attraverso il cardiofrequenzimetro saremo in grado di controllare l'andamento del nostro cuore in modo continuativo, in particolare durante l’attività sportiva. E grazie alle relative app e piattaforme online, osservare i progressi fatti e confrontarli con quelli di altri utenti. Nella nostra guida abbiamo raccolto le informazioni necessarie per acquistare consapevolmente e abbiamo incluso una selezione dei migliori cardiofrequenzimetri in commercio, suddivisi per fasce di prezzo.
migliore cardiofrequenzimetro

Come scegliere il cardiofrequenzimetro

Abbiamo riunito di seguito quattro elementi chiave per la scelta del cardiofrequenzimetro. Vediamoli insieme.

Con o senza fasciaEccoci al bivio principale. Il sensore di una fascia cardio è sempre più preciso di quello di uno sportwatch perché si posiziona a distanza ravvicinata dal cuore. I cardiofrequenzimetri da polso, però, non temono rivali per praticità. La scelta si lega al tipo di utilizzo. E se le fasce sono il punto di riferimento in ambito professionistico, l’orologio smart è protagonista negli allenamenti meno spinti. Nulla ci vieta, comunque, di impiegare i device in coppia, collegando la fascia allo smartwatch. 

Comodità e qualità costruttiva – Per entrambi i device, il comfort conta tanto. A fare la differenza è l’impiego di tessuti flessibili e traspiranti per le fasce e morbidi cinturini in gomma o silicone per i modelli da polso. Ma la bontà dei materiali incide anche sulla robustezza del dispositivo, sul peso e sulla capacità di resistere all’acqua. 

ConnettivitàBluetooth e ANT+: ecco i due protocolli di connettività senza fili attraverso i quali il cardiofrequenzimetro dialoga con altri device. Il primo, comunemente utilizzato per collegare sportwatch e smartphone, è affidabile e poco energivoro. Il secondo, però, offre qualcosa di più. Prerogativa delle fasce cardio, trasmette i dati a due o più dispositivi contemporaneamente. Un ciclista, ad esempio, potrà inviare le informazioni al proprio ciclocomputer e al device dell’allenatore, il quale sarà in grado di ricevere i dati dell’intera squadra in tempo reale.  

Autonomia – Tallone d’Achille di molti cardiofrequenzimetri da polso, la durata della batteria ricaricabile oscilla da un minimo di 2 giorni a un massimo di 30, variando in base al tipo di utilizzo e alla bontà del battery pack stesso. Le fasce cardio, invece, impiegano batterie sostituibili dall’autonomia molto più lunga, in genere compresa fra 6 e 18 mesi.

Quanto costa un cardiofrequenzimetro?

prezzo cardiofrequenzimetro
La concorrenza scaturita fra i produttori di cardiofrequenzimetri ha favorito il consumatore finale che, oggi, può valutare numerose opzioni convenienti. Il fattore prezzo, comunque, resta fortemente connesso alla qualità del prodotto. Un cardiofrequenzimetro preciso e completo non potrà mai costare come un device entry-level non troppo affidabile. Sempre in ottica portafogli, si fa sentire anche il peso di alcune specifiche tecniche cruciali. Per gli smartwatch, ad esempio, luminosità e risoluzione del display cambiano le carte in tavola, così come la presenza del GPS e di svariate modalità di allenamento fra cui scegliere. Per entrambe le categorie, poi, il fattore robustezza traccia un solco netto fra prodotti economici e top di gamma. Discorso simile per l’impermeabilità e il comfort, dato da materiali costruttivi morbidi e anallergici. In aggiunta, il mercato propone a un prezzo superiore pacchetti che comprendono sia l’orologio che la fascia toracica. Pur senza inseguire il miglior cardiofrequenzimetro in assoluto, abbiamo selezionato i modelli più interessanti e li abbiamo suddivisi in tre fasce di prezzo (economica, media e alta), così da rispondere alle più disparate esigenze di budget.

(Dati aggiornati a marzo 2024 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 80 euro)

La fascia economica dei cardiofrequenzimetri racchiude molte interessanti offerte. Parliamo di orologi smart e modelli toracici semplici ma robusti e funzionali. Si parte con un valido rappresentante della prima categoria. Xiaomi Smart Band 8 è solo l’ultima incarnazione di un prodotto divenuto simbolo di qualità e convenienza. Best-buy di riferimento entro i 50 euro, non si fa mancare un luminoso display AMOLED che tiene a bada i consumi, spingendo l’autonomia fino a un massimo di 15 giorni. Altrettanto celebre, Huawei Band 8 mantiene invariata la sostanza ma propone un approccio estetico diverso, con linee che da tondeggianti si fanno più squadrate. Proposto in tre colorazioni accattivanti, è sottile, leggero e altamente personalizzabile grazie a un mare di quadranti da scaricare. L’aggiunta del GPS può fare la differenza in molteplici scenari outdoor. E rispetto ai primi due modelli, Amazfit Bip 5 lo mette in campo per assicurare un’esperienza a 360 gradi. Preciso e affidabile, traccia i percorsi e non ti fa mai perdere la bussola. Forte di un grande display non retroilluminato, è accompagnato dall’applicazione Zepp che è una delle più complete in circolazione. In ultimo ma non per importanza, il sensore di frequenza cardiaca Polar H10 è la soluzione più abbordabile per portare gli allenamenti a un altro livello. Fascia cardio comoda e traspirante, si abbina a smartwatch e smartphone tramite Bluetooth e connettività ANT+, offrendo un’autonomia di circa 400 ore.

Fascia media (da 80 a 200 euro)

Superata la soglia degli 80 euro, le possibilità di scelta si allargano, abbracciando cardiofrequenzimetri da polso e da torace di grande qualità. Cominciamo bene con il Polar Pacer, uno sportwatch cucito a misura di corsa. Molto affidabile nel tracciamento del battito, monta un efficiente schermo di tipo MIP che permette all’autonomia in modalità allenamento di arrivare fino a 35 ore. Impreziosito dal GPS, integra modalità dedicate a tanti altri sport, oltre il running. Più curato nel design, Fitbit Versa 4 è lo smartwatch sportivo che si mette in luce anche nel conteggio dei passi e nel rilevamento del sonno. Proposto in 4 riuscite colorazioni, è resistente agli urti, impermeabile e molto fluido lato software. Ancora più completo e avanzato, Samsung Galaxy Watch 6 40mm è un vero e proprio assaggio di fascia alta. Stiloso come pochi altri, sfodera una selezione invidiabile di watchfaces con cui personalizzare il quadrante. GPS ultrapreciso e accurato sensore cardiaco: ecco i punti di forza di un device con sistema operativo Wear OS. In conclusione, ecco un cardiofrequenzimetro da torace scelto anche dagli atleti professionisti. La fascia cardio Garmin HRM-Pro Plus assicura un anno di autonomia e un tracking rigoroso. Semplice da indossare e regolare, è confortevole e pratica da lavare.

Fascia alta (oltre 200 euro)

Con l’ingresso nella fascia alta della categoria, il cardiofrequenzimetro spinge al massimo design e prestazioni per soddisfare le necessità degli sportivi più esigenti. È questo il caso, ad esempio, dell’Amazfit Balance, uno dei prodotti più recenti proposti dal colosso cinese. Esteticamente ineccepibile, sfoggia linee leggere e convincenti. Leggero anche nel peso, sfodera un display AMOLED eccezionale e un affidabile GPS. Si va ancora oltre con il Suunto 9 Peak Pro, uno sportwatch minimal nel design ma non nelle performance. Concepito in sei varianti cromatiche differenti, racchiude 95 modalità di allenamento ottimamente progettate. Al top per autonomia, raggiunge le 40 ore di utilizzo continuativo in configurazione sport. A chi cerca il massimo in senso assoluto, però, non possiamo che indicare l’Apple Watch Ultra 2, la versione dello smartwatch di Cupertino dedicata agli atleti. Vincente nell’estetica, è la massima espressione del wearable secondo Apple. Robusto e scattante, offre un’esperienza d’uso esaltante. La degna conclusione di questa selezione è affidata a un prodotto dall’animo ibrido. Garmin Edge 1040 è un ottimo ciclocomputer che esce di fabbrica anche nel ricco bundle con sensori di velocità e cadenza inclusi. E l’immancabile fascia cardio Garmin HRM-Dual, una delle più apprezzate da ciclisti e non.

Controllare il cuore per migliorare l’allenamento

caratteristiche cardiofrequenzimetri
Gli atleti professionisti lo sanno bene: per prepararsi al meglio per una gara bisogna allenarsi con costanza, controllando l’andamento cardiaco con il cardiofrequenzimetro. Chi pratica sport ad alti livelli ha bisogno di un allenamento a elevata frequenza cardiaca, in grado di sviluppare la forza e migliorare le prestazioni. Per chi desideri semplicemente tenersi in forma, un allenamento di media intensità è più che sufficiente. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia tra una modalità e l’altra.

Lavorare a intensità differenti 

Grazie a un cardiofrequenzimetro Bluetooth, sapremo sempre a quale intensità lavora il nostro cuore e potremo, così, individuare il giusto allenamento. Entrando nello specifico, è bene sapere che ci sono varie zone di frequenza cardiaca, ciascuna delle quali produce un peculiare effetto sul nostro fisico. Lavorare a basse frequenze, ci aiuta a bruciare i grassi. Frequenze intermedie, invece, producono un'attività aerobica che fa bene a tutto il sistema circolatorio. Ad alte frequenze, infine, si ottengono i risultati più tangibili in quanto a sviluppo della muscolatura. Con un cardiofrequenzimetro da polso o una fascia toracica sapremo sempre in quale zona si stia muovendo il nostro cuore. E potremo impostare una frequenza massima da non superare, al raggiungimento della quale il dispositivo ci avvertirà tramite una vibrazione o un allarme sonoro. Calcolare tale soglia è molto semplice: basta sottrarre dal numero 220 quello corrispondente alla nostra età.

Con fascia toracica o senza: il bivio principale

Ecco la variabile zero per chi si accinga a scegliere un cardiofrequenzimetro. Al classico sistema con fascia toracica, si affianca il cardiofrequenzimetro da polso. Di seguito andremo a evidenziare le differenze fra questi due modi di intendere l'allenamento. E faremo un piccolo accenno al pulsossimetro.

Cardiofrequenzimetro con fascia

Molto usata dagli atleti professionisti, la fascia toracica è in grado di rilevare con estrema precisione la nostra frequenza cardiaca. Stretta attorno al petto, appena sotto lo sterno, si posiziona proprio in prossimità del cuore. Fondamentale, in tal senso, è che sia facilmente regolabile e, soprattutto, molto aderente, così da mostrarsi ancora più precisa. Il funzionamento è abbastanza semplice. La fascia rileva e registra la frequenza degli impulsi elettrici provenienti dal cuore, inviandoli tramite un trasmettitore wireless a uno smartphone, un tablet, un orologio o un ciclocomputer. Per un corretto monitoraggio cardiaco, è importante inumidirsi il petto con dell'acqua o un apposito gel prima di applicare la fascia, così da aumentare la conducibilità elettrica degli impulsi. Si è detto già come questa sia la modalità di rilevamento più efficace, sempre a patto che la fascia sia indossata a dovere. Di contro, può mostrarsi una soluzione scomoda sulla lunga distanza, specialmente se abbiamo la necessità di monitorare il battito sia durante l'attività fisica che a riposo.

Orologio cardiofrequenzimetro senza fascia

Impareggiabile per praticità, il cardiofrequenzimetro da polso è un compagno fidato nella routine di tutti i giorni. Certo, l’accuratezza nel rilevamento della fascia non è replicabile ma i migliori prodotti in commercio ci si avvicinano molto. Il funzionamento, però, è differente. In questo caso, infatti, il sensore non impiega impulsi elettrici ma la luce pulsata verde, capace di rilevare il flusso sanguigno negli strati superficiali della pelle e trasformarlo in un valore numerico. Sulla comodità non si discute ma il discorso legato all'affidabilità richiede qualche precisazione. Per dare il massimo, infatti, questi dispositivi devono essere posizionati con cura appena dopo l'osso che sporge dal polso, in direzione del gomito e non della mano. E vanno stretti molto bene. Inoltre, la presenza di tatuaggi in quella zona del corpo potrebbe rendere il sensore meno preciso. 

Pulsossimetro

Sebbene la prerogativa del pulsossimetro sia misurare la saturazione di ossigeno nel sangue (SpO2), rileva contemporaneamente anche la frequenza cardiaca. Parliamo di uno strumento medico a forma di pinza da agganciare fra polpastrello e unghia di un dito della mano. Anche detto saturimetro, mostra sull’immancabile display i dati raccolti. Sebbene meno affidabili del pulsossimetro, anche alcuni cardiofrequenzimetri da polso e da torace sono in grado di misure la SpO2 che, a livelli normali, si mantiene fra il 95 e il 100%.

Nuoto e ciclismo: qualche accorgimento in più

La precisione nel rilevamento del battito cardiaco è un fattore di cui proprio non può fare a meno un buon cardiofrequenzimetro Bluetooth. Se per il running e le attività in palestra non servono particolari attenzioni, alcuni sport impongono qualche accortezza in più. Nuoto e ciclismo: di questo parliamo di seguito.

Nuoto

Anche per chi si allena sott'acqua, non mancano soluzioni con fascia toracica e senza. In entrambi i casi, però, fascia e orologio dovranno essere costruiti con materiali impermeabili che resistano alle immersioni. Ma non solo, chi nuota sa bene quanto limitare l'attrito fra acqua e corpo sia importante. E così, un cardiofrequenzimetro con fascia che si rispetti dovrà anche essere molto sottile e stabile in ogni frangente, specialmente durante la virata. 

Ciclismo

Per il ciclismo, invece, il classico cardiofrequenzimetro da polso rappresenta un'alternativa più che valida alla fascia toracica. Certo è che associando una fascia a un piccolo computer da bici, la lettura dei dati si fa più veloce e sicura, non costringendoci a staccare la mano dal manubrio. Chiamati in gergo ciclocomputer, nascono per resistere a pioggia, polvere e urti, mostrando sul grande display tante utili informazioni.

Display: il centro di tutto

Lettura dei dati chiara in ogni condizione di luce: questo è ciò che dovrebbe garantire un buon cardiofrequenzimetro. Un display definito e ben visibile, però, richiede molta energia per funzionare, impattando drasticamente sulla durata della batteria. Un orologio con cardiofrequenzimetro di qualità, quindi, dovrebbe mettere in equilibrio luminosità e autonomia, così da assicurare prestazioni soddisfacenti sotto tutti i punti di vista. I display OLED sono fra i migliori in tal senso e, non essendo retroilluminati, garantiscono ottima leggibilità e consumi più bassi rispetto agli schermi LCD. Molto interessanti sono, poi, i display Transflective. Ben visibili senza ricorso a nessun tipo di illuminazione quando la luce esterna è forte, sono anche provvisti di una fonte luminosa aggiuntiva da attivare di notte o in situazioni molto buie. Oltre al tipo di tecnologia utilizzato, anche la risoluzione svolge un ruolo chiave in ottica visibilità. Sia che si parli di un orologio cardiofrequenzimetro che di un computer da bici, tale valore non dovrebbe scendere sotto i 200x200 pixel. Venendo alle dimensioni, i display degli orologi misurano da 1 a 2 pollici. Quelli dei computer da 2 a 4 circa.

Cardiofrequenzimetri da polso con display di qualità:
Amazfit GTR 3 Pro
Samsung Galaxy Watch 6 Classic 43mm
Garmin Forerunner 965

Interagire col device: comandi e app

Hardware e software del cardiofrequenzimetro da polso cooperano per assicurare all'utente un'esperienza gratificante. Il tutto a patto che il primo sia abbastanza potente e il secondo intuitivo e fluido. Al di là del sistema operativo utilizzato (i più diffusi sono Wear OS e watchOS), molto conta la personalizzazione che ogni brand progetta per l'interfaccia del dispositivo e della piattaforma dati. Senza dimenticare numero e disposizione dei tasti. Vediamo meglio di seguito questi elementi.

Tasti fisici e touch screen 

L’interazione col cardiofrequenzimetro non può prescindere dal contatto con il display touch, indispensabile per navigare il menù, scegliere le attività e gestire le numerose impostazioni del device. Uno o più tasti, poi, vanno a completare le funzionalità accessibili via touch screen, rivelandosi necessari in particolari situazioni. Mentre stiamo nuotando, ad esempio, è praticamente impossibile attivare lo schermo con le dita mentre è decisamente comodo farlo con un tasto fisico. Discorso simile per chi pratica sport invernali e non può fare a meno dei guanti. Alcuni modelli, inoltre, sono provvisti di ghiera rotante che rende più precisa la selezione delle voci del menu.

App per smartphone e computer

I dati raccolti dal cardiofrequenzimetro vengono visualizzati sul display dell'orologio o del computer da bici attraverso un’interfaccia grafica. Ma tali informazioni sono accessibili anche dallo smartphone, attraverso applicazioni disegnate ad hoc. Una volta scaricata sul telefono, l’app sincronizza i dati e li rende fruibili in modo più o meno accattivante e completo. Samsung, Garmin, Polar, Amazfit, Xiaomi, Apple, Fitbit: ecco solo alcuni dei brand in grado di offrire ai propri utenti un'applicazione proprietaria. E fra le più ricche e meglio realizzate, spiccano Garmin Connect, Polar Flow e Amazfit Zepp. Oltre che su smartphone, i valori raccolti dal cardiofrequenzimetro possono anche essere monitorati via computer, scaricando la versione desktop delle varie app, laddove disponibile. In generale, questi grandi contenitori danno modo agli utenti di condividere le proprie prestazioni con gli altri e ricevere consigli e incoraggiamenti. Infine, creando uno storico delle nostre attività, ci danno modo di controllare con semplicità i progressi fatti.

Cardiofrequenzimetri con app completa e ben fatta:
Amazfit GTS 4
Garmin Forerunner 255
Polar Grit X Pro

Bluetooth e ANT+: la connettività wireless

Il numero di device tecnologici provvisti di Bluetooth è davvero ampio. Ai telefoni, infatti, si aggiungono smart TV e speaker audio, solo per citarne alcuni. E il cardiofrequenzimetro non fa eccezione, beneficiando dei tanti vantaggi della connessione senza fili. Un cardiofrequenzimetro da polso, ad esempio, si connette allo smartphone per scaricare i dati. E se privo di sensore cardio, lo si può associare a una fascia toracica sempre Bluetooth. In alternativa, la fascia può spedire i dati direttamente al telefono, senza per forza passare per l'orologio. Ma il Bluetooth non è l'unico modo per far comunicare questi device. Utilizzatissimo in ambito sportivo, infatti, è il protocollo ANT+, una forma di connettività wireless a basso consumo basata su frequenze radio. Il vantaggio sta tutto nella possibilità di ricevere e inviare i dati della fascia a più unità contemporaneamente. Ad esempio, durante una sessione in bici, potremo visualizzare le informazioni su un orologio da polso mentre il nostro allenatore le osserverà su un tablet. Ma lo stesso coach potrà raccogliere in contemporanea i dati di vari atleti mentre si allenano. Un cardiofrequenzimetro Bluetooth, invece, può dialogare solo con un device alla volta. Per questo, anche se i due protocolli spesso coesistano nella stessa fascia, l'ANT+ si mostra ideale per un allenamento di tipo professionistico.

Cardiofrequenzimetri con connettività ANT+:
Polar Grit X
Garmin Vivoactive 5
Garmin Venu 2 Plus

Estetica e funzionalità

Il design del cardiofrequenzimetro è spesso al servizio della funzionalità. Vediamo, quindi, come i due elementi si influenzino reciprocamente, senza trascurare quei dettagli puramente estetici che rendono un device anche piacevole da indossare.

Materiali costruttivi e peso

La leggerezza è un valore aggiunto sia per un orologio cardiofrequenzimetro che per una fascia toracica. A contenere il peso sono le dimensioni del device ma anche i materiali costruttivi scelti. Di norma, la cassa dell’orologio è realizzata in alluminio o plastica dura per assicurare una certa resistenza agli urti. Il cinturino, invece, è in gomma o silicone morbido, pensato cioè per essere indossato a lungo stretto intorno al polso. Anche l'impermeabilità è una peculiarità dei migliori device in circolazione che sono, quindi, utilizzabili sott'acqua, oltre a mostrarsi sicuri se stiamo praticando sport sotto la pioggia. Tale regola può valere anche per le fasce cardio dedicate al nuoto. A livello di materiali costruttivi, invece, le migliori sono realizzate in tessuto traspirante, in grado di limitare l'accumulo di sudore sulla pelle. Leggere e confortevoli, "spariscono" una volta indossate e non rappresentano un disturbo durante l'attività sportiva.

Dimensioni e design

Le fasce cardio sono estremamente sottili, facendo registrare un’altezza che difficilmente supera i 5 cm. Nella parte centrale, è presente il vero e proprio sensore per il battito cardiaco posto in rilievo. A livello estetico, le fasce si somigliano un po' tutte, confermando il fatto che il design non è certo l'elemento più curato in fase di progettazione. Semplici e lineari, pongono la funzionalità al primo posto. Discorso differente vale per il bracciale cardiofrequenzimetro il cui design risulta più ricercato e colorato. Del resto, parliamo di dispositivi molto in vista, tanto da diventare accessori per personalizzare il nostro stile. I modelli più performanti, però, tendono a sacrificare la cura estetica sull’altare delle performance e, non a caso, sono quelli preferiti dagli atleti. Tozzi, piuttosto ingombranti e un po' spartani nel design, sono molto efficaci nel monitorare le attività sportive. 

Cardiofrequenzimetri dal design pienamente riuscito:
Fitbit Sense 2
Apple Watch SE (2022)
Amazfit Active

Funzionalità aggiuntive

Al monitoraggio del cuore, il cardiofrequenzimetro affianca numerose funzioni aggiuntive pensate per controllare i nostri progressi in ambito sportivo e nelle attività di tutti i giorni. Pensiamo, ad esempio, al GPS, il sistema di tracciamento satellitare più affidabile. Che si pratichi la corsa, il ciclismo o l'arrampicata, il GPS ci dice sempre dove siamo e ci permette di salvare i percorsi intrapresi per tenere traccia delle sessioni d'allenamento. Strettamente connessi al GPS, sono altimetro e tachimetro, così come il contapassi che sfrutta un sensore di movimento per rilevare l'oscillazione del corpo. E visto che il cardiofrequenzimetro si mostra utilissimo anche nelle attività quotidiane, tutti i dispositivi in commercio prevedono lo sleep tracker. Parliamo della funzione di monitoraggio del sonno che, sfruttando il ritmo cardiaco, è in grado di registrarne l'andamento mentre dormiamo. Oltre alle fasi di sonno e veglia, sa anche distinguere il sonno leggero da quello pesante. E molti dei device in circolazione assegnano un punteggio alla qualità del sonno, dandoci anche dei consigli per migliorarlo.

L'autonomia

Altro tassello di fondamentale importanza per chi pratica attività sportiva con continuità è l'autonomia del device. Il cardiofrequenzimetro da polso è provvisto di battery pack che si ricarica tramite cavo USB agganciato al device attraverso un sistema magnetico o a incastro. Nella fascia del cardiofrequenzimetro è presente, invece, una batteria sostituibile che alimenta il trasmettitore centrale, ovvero il dispositivo che invia i dati all'orologio o allo smartphone. Nel primo caso, la comodità della batteria ricaricabile è innegabile ma le prestazioni si mostrano a dir poco altalenanti. Un orologio cardiofrequenzimetro, infatti, può restare acceso dai 2 ai 30 giorni per ogni ricarica. Il tutto dipende da come e quanto lo utilizzeremo ma anche dalla risoluzione del display, dalla luminosità massima raggiungibile e dalle ottimizzazioni energetiche operate dal software. L'autonomia del cardiofrequenzimetro con fascia è decisamente superiore, restando compresa fra i 6 e i 18 mesi. Sostituire la batteria (solitamente di tipo piatto) è abbastanza semplice: basta svitare il coperchio posizionato sul trasmettitore, accedere all’apposito vano e rimpiazzarla con una nuova.
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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