Compatti e veloci: guida all’acquisto dei migliori SSD
Quando si parla delle soluzioni di archiviazione su PC, il primo prodotto a cui si pensa è sicuramente un hard disk. Tuttavia, una nuova soluzione si è palesata negli ultimi anni, fino a divenire un punto di riferimento per tutti gli utenti che cercano un’alternativa più rapida dei classici hard disk meccanici. Questa alternativa è rappresentata dagli SSD, un prodotto per l’archiviazione di dati forte di prestazioni superiori, maggiore silenziosità e un design generalmente più compatto. La guida che segue si pone proprio l’obiettivo di aiutare l’utente a trovare la soluzione perfetta tra i migliori SSD sul mercato per le proprie esigenze.
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Indice
Come scegliere un SSD
Quanto costa un SSD?
SSD: la soluzione di archiviazione più veloce e silenziosa
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Come scegliere un SSD
Di seguito riassunte le caratteristiche principali da considerare in fase di acquisto:
Capacità – Si tratta della caratteristica più importante quando si considera l’acquisto di un SSD. Maggiore capacità si traduce in un maggiore spazio a disposizione per archiviare tutti i propri documenti. Considerando il rapporto prezzo/capacità differente rispetto agli hard disk interni, la base di partenza ideale per un SSD è di 500 GB, utile in particolare per l’installazione del sistema operativo. Si passa quindi, alla più bilanciata alternativa da 1 TB, fino a soluzioni più avanzate da 2 TB e oltre.
Formato – Gli SSD disponibili sul mercato non sono tutti dello stesso formato, ma sono proposti in varie tipologie in base al design e al tipo di collegamento. Il formato più diffuso è quello da 2,5 pollici, con dimensioni paragonabili a quelle di un HDD Slim. Più recenti, invece, gli SSD in formato M.2, molto più piccoli e con un pettine che va a collegarsi direttamente alla scheda madre del PC.
Interfaccia – L’interfaccia rappresenta, semplicemente, il tipo di connessione con cui viene gestito un SSD. Quando si parla di un SSD da 2,5 pollici, ad esempio, si fa riferimento a un SSD con interfaccia SATA. La stessa interfaccia è presente anche in alcuni SSD in formato M.2, specialmente nella fascia economica. Nelle nuove generazioni di SSD, invece, rientrano i modelli dotati di interfaccia PCI-Express, in versione 3.0, 4.0 e 5.0.
Velocità – Una caratteristica altrettanto importante nella scelta di un SSD. Questa tipologia di prodotti, infatti, non è semplicemente “l’alternativa rapida agli hard disk”, ma una macrocategoria che conta al suo interno diversi tipi di SSD, differenziati anche in base alla velocità in lettura e scrittura. Specialmente nella fascia degli SSD M.2 sono presenti modelli più o meno veloci, riconoscibili dalle specifiche con un valore espresso in Megabyte al secondo.
Quanto costa un SSD?

Dopo un primo periodo in cui l’acquisto di un SSD rappresentava una spesa quasi inaccessibile, se non per gli utenti più esigenti, oggi il prezzo medio di un SSD si è molto bilanciato, in alcuni casi allineandosi addirittura ai prezzi medi di un classico hard disk meccanico. Tuttavia, laddove un HDD aumenta leggermente di prezzo anche raddoppiando o triplicando lo spazio di archiviazione, nel caso degli SSD i modelli più capienti cambiano nettamente la fascia di prezzo di appartenenza rispetto ai prodotti con uno spazio di storage più limitato. Parlando proprio di fasce di prezzo, all’interno della categoria degli SSD economici rientrano SSD da 2,5” fino a 1 TB e diversi SSD in formato M.2 da 500 GB, fino a un massimo di circa 80 euro. Con gli SSD di fascia media si passa a una spesa compresa tra gli 80 e i 150 euro, con prodotti che spaziano tra i modelli più capienti e quelli più veloci. Per chi cerca il mix perfetto, con SSD non solo veloci, ma anche molto capienti, si passa alla fascia alta del mercato, con prezzi superiori ai 150 euro.
(Dati aggiornati ad aprile 2023 e soggetti a variazione nel tempo)
(Dati aggiornati ad aprile 2023 e soggetti a variazione nel tempo)
Fascia economica (fino a 80 euro)
All’interno della fascia economica dei migliori SSD, la soluzione di riferimento quando si vuole limitare al massimo la spesa è rappresentata dal modello Kingston A400, nel taglio da 480 GB. Con un prezzo mediamente inferiore ai 50 euro, questo SSD da 2,5 pollici rappresenta la migliore base di partenza per chi vuole spostare il proprio sistema operativo da un vecchio hard disk a un prodotto decisamente più veloce. Con questo quantitativo di storage, infatti, il modello A400 garantisce lo spazio necessario per installare e gestire il sistema operativo e le applicazioni principali, ad esempio affiancando all’SSD un hard disk secondario per i propri file personali o per contenuti multimediali. Il Crucial BX500, invece, rappresenta lo step successivo più sensato. In questo caso si passa a una soluzione da 1 TB, raddoppiando quindi lo spazio a disposizione dell’utente. Inoltre, il prodotto di Crucial vanta la presenza di un sistema di NAND 3D, che garantisce una maggiore efficienza dal punto di vista della stabilità nel trasferimento dati, rimanendo intorno a una spesa di circa 60 euro. Passando alla categoria degli SSD in formato M.2, una valida soluzione da 1 TB è rappresentata dal Western Digital WD Blue SN570. Grazie alla sua interfaccia PCI-Express 3.0, questo SSD raggiunge una velocità in lettura di ben 3300 MB al secondo, con uno stacco netto rispetto agli SSD con interfaccia SATA, che nella maggior parte dei casi si limitano a una velocità massima di circa 550 MB al secondo.
Fascia media (da 80 a 150 euro)
Passando alla fascia media del mercato degli SSD, il modello Samsung 870 EVO rappresenta la migliore soluzione nel campo degli SSD in formato 2,5” SATA, prendendo come riferimento il taglio da 1 TB. Questo modello si allinea agli altri SSD SATA in termini di prestazioni, con un picco di 560 MB al secondo in lettura e 530 MB al secondo in scrittura. Ciò che distingue la linea 870 EVO dalla concorrenza riguarda l’ottimo supporto software, con l’applicazione Samsung Magician che permette di monitorare in tempo reale i dati di funzionamento dell’SSD, oltre alla possibilità di programmare dei backup automatici o effettuare la migrazione dei dati da un vecchio hard disk o da un altro SSD. Se si è in possesso di una scheda madre dotata di supporto PCI-Express 4.0, invece, la migliore soluzione di storage in questa fascia di prezzo è il Samsung 980 Pro, sempre nel taglio da 1 TB. Questo SSD è realizzato in formato M.2 e va a collegarsi direttamente all’apposito alloggiamento presente sulla scheda madre del proprio PC o laptop. Il grande vantaggio di questo prodotto è sicuramente l’altissima velocità, raggiungendo i 7000 MB al secondo in lettura e fino a 5100 MB al secondo in scrittura. Ciò si traduce in tempi di caricamento molto bassi e trasferimenti immediati, anche di grandi dimensioni. Nel caso si preferisca un maggiore spazio rispetto alla velocità di trasferimento, il modello Samsung 870 QVO da 2 TB offre una perfetta alternativa nella fascia media degli SSD. Si torna al formato SATA da 2,5 pollici, pur mantenendo una grande efficienza che permette l’installazione anche all’interno di una workstation o un NAS con alti carichi di lavoro.
Fascia alta (oltre 150 euro)
Nella fascia alta dei migliori SSD rientrano i veri e propri modelli top di gamma del mercato, ma anche soluzioni più classiche, con capacità molto elevate. Partendo proprio da quest’ultimo caso si cita il modello Seagate FireCuda 530. Si parla di un SSD M.2 con tecnologia NVMe e interfaccia PCI-Expess 4.0, con una capacità di storage di ben 4 TB. Una soluzione, quindi, adatta non solo a chi cerca delle prestazioni di alto livello, ma anche uno spazio quasi illimitato per archiviare tantissimi dati e applicazioni. Tornando in casa Samsung, il modello Samsung SSD 990 Pro rappresenta ad oggi l’SSD più veloce ed efficiente realizzato dalla casa coreana. Questo SSD PCI-E 4.0 è dotato di una memoria da 2 TB e di una nuova V-NAND con controller proprietario, in grado di raggiungere fino a 7000 MB al secondo in scrittura. Il 990 Pro è disponibile anche in una versione con dissipatore di calore integrato, in modo da mantenere sempre sotto controllo le temperature e, contemporaneamente, certificando la compatibilità come memoria di espansione per PS5. Maggiori informazioni sono disponibili nel nostro approfondimento su Samsung 990 Pro. Infine, il prodotto più performante (e particolare) della fascia alta degli SSD è il Corsair MP600 PRO XT Hydro X Edition. Di base, si parla di un SSD M.2 con interfaccia PCI-Express 4.0 e NAND ad alta intensità. Tuttavia, questo prodotto si distingue dalla massa per quanto riguarda il sistema di raffreddamento, con un waterblock dedicato al raffreddamento a liquido, perfetto per i PC dotati di custom loop. Il Corsair MP600 è disponibile sia nel taglio da 2 TB, sia nel più capiente modello da ben 4 TB.
SSD: la soluzione di archiviazione più veloce e silenziosa

Gli SSD nascono come diretta evoluzione dei classici hard disk meccanici, ma senza andare a sostituirli completamente nel mercato odierno. Ciononostante, l’avvento degli SSD, acronimo di Solid State Drive (unità allo stato solido) ha portato un netto salto in avanti nell’archiviazione dei dati, specialmente dal punto di vista della velocità, ma non solo. Questi prodotti, infatti, vantano diverse caratteristiche che vanno a migliorare le specifiche di un HDD meccanico, come la silenziosità e la compattezza nel design. Ma come è fatto un SSD? Partendo dalla struttura di un hard disk, questo è realizzato con una serie di dischi magnetici ai quali ha accesso un piccolo sensore che procede con la lettura o la scrittura dei dati, in base al tipo di operazione. Al contrario, un SSD non dispone di parti mobili, ma di una più semplice e compatta memoria flash di tipo NAND. Si potrebbe quasi paragonare il funzionamento di un SSD a quello di una semplice chiavetta USB, ma con un’interfaccia molto più avanzata che garantisce un accesso più immediato ai dati contenuti al suo interno, fattore fondamentale specialmente nella gestione del sistema operativo e delle varie applicazioni installate in un computer.
SSD contro hard disk: pro e contro delle due tipologie
SSD
Come anticipato, il principale vantaggio di un SSD riguarda la velocità. Rispetto i migliori hard disk interni, un SSD è dotato di una memoria NAND molto più rapida, in grado di raggiungere una velocità di lettura media che varia dai 550 MB al secondo per gli SSD SATA da 2,5” fino ai 7000 MB al secondo e oltre per gli SSD PCI-Express 4.0 di ultima generazione. Un secondo vantaggio importante riguarda la maggiore silenziosità degli SSD. Un hard disk, infatti, dispone di diversi elementi in movimento durante le operazioni di lettura e scrittura, al contrario di un SSD che non integra parti mobili, a vantaggio di un semplice chip. Terza caratteristica che può far preferire un SSD a un HDD è il design compatto. È vero, da una parte sono presenti sul mercato hard disk meccanici da 2,5 pollici, allineandosi alle dimensioni di un SSD SATA. Dall’altra, però, gli SSD più recenti adottano il più compatto formato M.2, permettendo di risparmiare molto spazio all’interno di un computer, andandosi a collegare direttamente alla scheda madre interna. Lo stesso vantaggio, inoltre, permette oggi la produzione di laptop portatili sempre più sottili, non dovendosi più adattare ai vecchi formati di memoria.
Di contro, l’acquisto di un SSD comporta una spesa mediamente più alta di un hard disk meccanico, specialmente a parità di spazio di archiviazione. Secondariamente, gli SSD sono più esposti a una maggiore usura a temperature elevate. Non a caso, gli SSD più recenti e veloci sono sempre più spesso dotati di un sistema di dissipazione dedicato, in modo da mantenere sempre al massimo l’efficienza della memoria interna.
SSD M.2 economici:
HDD
Quando si necessita di una memoria interna molto capiente, a livello di rapporto prezzo/spazio di archiviazione non esiste paragone: gli HDD sono ancora i punti di riferimento indiscussi. Per questo motivo, alcuni sistemi specifici si affidano ancora ai tradizionali hard disk. Basti pensare agli hard disk per la videosorveglianza, come Western Digital Purple Surveillance Hard Drive, che richiedono dischi molto capienti per poter registrare tutti i filmati delle telecamere in tempo reale. Lo stesso discorso si applica anche ai sistemi NAS più avanzati, che possono sfruttare le configurazioni RAID degli HDD per poter accedere molto rapidamente a un grande quantitativo di dati. In questo senso, se si prende il prezzo medio di un SSD da 1 TB in formato M.2, con una spesa simile si può acquistare un hard disk interno da 4 TB o addirittura 8 TB, come Western Digital Blue HDD 3.5'' SATA, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
Di contro, lo svantaggio principale è, come già detto per gli SSD, la velocità inferiore, che comporta trasferimenti più lenti e tempo di caricamento aumentati per sistemi operativi e programmi installati. Ogni trasferimento di dati, inoltre, comporta diversi rumori metallici all’interno del computer. Infine, tra gli svantaggi di un HDD bisogna tenere conto della necessità di manutenzione periodica. Si pensi, ad esempio, all’operazione di deframmentazione dei dischi: nel momento in cui dei dati vengono scritti sul disco, questa operazione non è sequenziale su settori adiacenti dell’hard disk, ma casuale. Per questo motivo, dopo diverse settimane è necessario procedere alla deframmentazione per raggruppare i dati scritti su meno settori possibili per poter mantenere al massimo la velocità dell’HDD.
Capacità: meglio due SSD o uno più capiente?
La capacità di un SSD rappresenta un fattore molto importante quando si deve scegliere il migliore modello da acquistare. Tuttavia, non sempre è meglio acquistare un SSD molto capiente, a vantaggio di due o più unità di dimensioni medie. Il motivo di questo compromesso riguarda, principalmente, il prezzo. Dopo i più diffusi modelli da 500 GB e 1 TB, i modelli di taglio maggiore raggiungono spesso dei prezzi molto elevati. Per questo motivo, un valido compromesso è di abbinare un SSD da 1 TB a un SSD secondario da 500 GB, o addirittura a un HDD meccanico molto più capiente, se si hanno particolari esigenze di archiviazione.
Il punto fondamentale è che il sistema operativo e tutti i programmi risiedano su un SSD, in modo da migliorare le prestazioni del proprio computer, dai tempi di accensione a quelli di trasferimento o di download. Altri dati, come documenti o file multimediali, possono invece risiedere tranquillamente su un disco secondario. Da contare, inoltre, che l’archiviazione su un SSD secondario facilita anche le operazioni di migrazione, in caso di cambio di computer, non dovendo fare altre operazioni se non collegare la memoria aggiuntiva al nuovo PC.
Formato: dai classici SSD da 2,5” ai più recenti SSD M.2
Riguardo il formato degli SSD, il più diffuso sul mercato è sicuramente quello da 2,5 pollici. Si tratta del classico SSD a “formato tessera”, un piccolo parallelepipedo paragonabile a una versione più compatta di un classico hard disk meccanico da 3,5 pollici. Questi SSD non richiedono un alloggiamento specifico all’interno di un computer, in quanto, una volta cablati, possono anche essere lasciati “liberi” all’interno del case. Tuttavia, nella maggior parte dei casi sono presenti slot appositi per l’installazione degli SSD da 2,5 pollici, sia a cassetto sia con fissaggio a viti.
Gli SSD di nuova generazione, invece, sono realizzati nel cosiddetto formato M.2. Si passa, in questo caso, a un formato a scheda, con un connettore a pettine che va a collegarsi in uno slot preciso di una scheda madre. In quasi tutti i computer, sia fissi che portatili, l’installazione di un SSD M.2 richiede il fissaggio con una piccola vite, spesso già compresa nella confezione dell’SSD. Più rari, infine, gli SSD di formato diverso. Un esempio può essere l’SSD Intel DC P4800X, ideato unicamente per i PC desktop, andandosi a collegare a uno degli slot PCI della scheda madre con montaggio sulla mascherina posteriore del case.
La scelta di un SSD di uno specifico formato non è solo questione di design. Ogni formato comporta dei pro e dei contro, su tutti la velocità. Un SSD M.2 è sempre più veloce di un SSD da 2,5 pollici, per quanto il fattore più importante che determina la velocità di una memoria allo stato solido sia in realtà il tipo di interfaccia.
Interfaccia: SATA o PCI-Express?
Gli SSD con interfaccia SATA, disponibili sia nel formato da 2,5” sia nel formato M.2, comportano dei consumi più contenuti in termini energetici, ma anche dei limiti dal punto di vista della velocità. Con un SSD SATA, mediamente, si raggiunge una velocità di 560 MB al secondo in lettura e di 500/530 MB al secondo in scrittura, in base al modello specifico.
Più rapidi, invece, gli SSD dotati di interfaccia PCI-Express e con tecnologia NVMe. Anche in questo caso bisogna fare delle distinzioni, tra SSD con interfaccia PCI-E 3.0 e quelli PCI-E 4.0. Nel primo caso si parla di una velocità potenziale di 3300 MB al secondo in lettura e 3000 MB al secondo in scrittura. Con i più recenti SSD PCI-Express 4.0, invece, si possono raggiungere ben 7700 MB al secondo in lettura e fino a circa 7000 MB al secondo in scrittura.
Un fattore importante da tenere in considerazione in fase di acquisto è la compatibilità di una determinata interfaccia: laddove un SSD SATA è un prodotto quasi universale per la maggior parte dei computer (parlando di PC desktop), i formati M.2 con interfaccia PCI-Express sono compatibili solo con determinate schede madre. Sui computer e laptop più recenti è molto spesso possibile aggiornare la memoria interna con un SSD PCI-E 4.0, ma anche in versione 3.0 grazie alla retrocompatibilità.
Velocità: come valutare bene le specifiche
Quando si leggono le specifiche tecniche di un SSD, e in particolare quelle che riguardano la velocità, è necessario conoscere bene quali dati controllare per poter acquistare il modello migliore per le proprie esigenze. Ad esempio, nel momento in cui si legge un dato molto alto espresso in Gbps, non si parla della velocità riguardante la lettura o la scrittura di un SSD, ma del flusso di dati. Le specifiche più importanti, dunque, sono le velocità di lettura e di scrittura, espresse in Megabyte al secondo.
La velocità in lettura esprime la rapidità con cui un SSD, appunto, legge dei dati. Più è alta la velocità di lettura, più risulteranno rapidi i tempi di caricamento di un’applicazione, o dello stesso sistema operativo. Con la velocità di scrittura, invece, si fa riferimento al trasferimento vero e proprio dei documenti, ad esempio con un’operazione di copia/incolla da un disco a un altro.
Gli SSD più veloci:
Tipologie di utilizzo: il miglior SSD per ogni necessità
SSD per sistema operativo
Nel momento in cui si vuole velocizzare il proprio PC, la soluzione più indicata è spostare il sistema operativo su un SSD più rapido. Già il passaggio da un hard disk meccanico a un semplice SSD da 2,5” comporta un abbassamento notevole nei tempi di avvio e di caricamento dei programmi. Tuttavia, per poter garantire le migliori prestazioni possibili bisogna passare direttamente a un SSD M.2 con interfaccia PCI-Express 4.0 e tecnologia NVMe, come il Crucial P5 Plus.
SSD per archiviazione
Se la principale esigenza nell’acquisto di un SSD è la semplice archiviazione di documenti, non è necessario acquistare un SSD molto veloce, a vantaggio di una soluzione più capiente. L’apertura di un documento di testo o di un file multimediale, infatti, non richiede una velocità di lettura molto elevata, per cui si può rimanere sull’acquisto di un SSD di fascia più economica, come il Lexar NS100.
SSD per PS5:
SSD da gaming
Più particolari, invece, sono le soluzioni dedicate ai videogiocatori. Considerando le specifiche tecniche dei titoli di ultima generazione, infatti, sono sempre più necessari degli SSD da gaming molto performanti per evitare cali drastici nelle prestazioni in gioco. In questo senso, le migliori soluzioni sono sempre gli SSD PCI-Express 4.0 in formato M.2. Tuttavia, anche all’interno di questa sottocategoria si consigliano, in particolare, gli SSD dotati di un dissipatore integrato, in modo da mantenere sempre la massima efficienza con carichi di lavoro molto elevati. Questo discorso si applica non solo ai computer, ma anche alle console da gioco, come ad esempio PlayStation 5.