Il 4 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del tennis (World Tennis Day).
La giornata nasce con l’intenzione di promuovere la pratica di questo leggendario sport. Promossa e lanciata dalla Federazione Internazionale Tennis (ITF) nel 2012, in occasione della finale di Coppa Davis a Praga, giunge quest’anno alla sua undicesima edizione. Da quando è stata istituita, questa giornata è caratterizzata da una serie di eventi di alto livello in giro per il mondo, ai quali partecipano i più grandi nomi del tennis passato e presente.
Nel 2013, il primo anno in cui si è festeggiato il World Tennis Day, si sono svolte due esibizioni stellari in due location una all’opposto dell’altra del mondo: al Madison Square Garden di New York si sfidavano Rafael Nadal, Del Potro, Serena Williams e Victoria Azarenka, mentre, dall’altra parte del mondo, all’Asia World Arena di Hong Kong, i protagonisti erano John Mcenroe, Ivan Lendl, Caroline Wozniacki e Agnieszka Radwanska.
Non solo eventi così esclusivi caratterizzano questa giornata, che è stata voluta proprio per diffondere la cultura e la passione per questo sport così avvincente. La Federazione ha infatti chiesto a tutti i circoli locali di organizzare iniziative, attività ed eventi che abbiano l’obiettivo di attirare nuovi giocatori, soprattutto tra i più giovani.
In questo articolo scopriamo qualche curiosità sul gioco del tennis:
Le primissime testimonianze fanno risalire la nascita di un’attività assimilabile al tennis al XII secolo, in Francia, quando i giocatori non utilizzavano racchette ma semplicemente le proprie mani per passarsi la palla da una parte all’altra di una sorta di rudimentale rete. La data ufficiale che è stata scelta per indicare la nascita del gioco del tennis risale però a diversi secoli dopo e stavolta siamo in Inghilterra: era il 23 febbraio 1874 quando il Maggiore inglese Walter Clopton Wingfield decise di depositare la sua nuova invenzione. Di cosa si trattava? Di un campo trasportabile per giocare l’antico gioco della Pallacorda, molto diffuso in Francia.
Il mese successivo fu pubblicato un manuale ufficiale dove si spiegavano le regole del gioco e si indicava l’equipaggiamento necessario: palline da gioco, quattro racchette e una rete. Per giocare, era ovviamente necessario anche un campo, ovvero un manto erboso abbastanza grande dove disegnare le linee di demarcazione; non venivano però indicate nel manuale le dimensione precise che doveva avere il campo. Ad ogni modo, la nobiltà inglese si fece ben presto conquistare da questo nuovo e divertente passatempo: il tennis cominciò così la sua ascesa.
Ci sono diverse versioni sulle origini del nome tennis.
La più accreditata si colloca in Francia, dove nel Medioevo veniva praticato un gioco simile alla pallacorda chiamato “jeau de paume”. Durante una manifestazione a Firenze, i francesi si esibirono in questo sport e ogni volta che lanciavano la palla gridavano la parola “tenez” (che in francese significa “tieni”). Il gioco fu ribattezzato proprio “tenez” finché non arrivò in Gran Bretagna, nel XV secolo: qui, gli anglosassoni storpiarono la parola perché non riuscivano a pronunciarla correttamente e “tenez” divenne “tennis”.
Un’altra plausibile spiegazione dell’origine del nome tennis viene ricondotta invece al mondo arabo. In Egitto infatti c’era una città di nome Tinnis, dove si produceva il lino bianco che veniva utilizzato per rivestire le palline da gioco.
Col tempo, il tennis si è evoluto ed è diventato sempre più popolare: oggi non sono più solo i nobili e le élite a divertirsi con questo gioco, ma adulti e bambini di ogni parte del mondo. Chi pratica tennis non allena solo il fisico ma anche l’aspetto psicologico: si tratta infatti di uno sport che richiede strategia, autocontrollo e fiducia in se stessi, oltre ad essere senza dubbio divertente. Consigliato a tutte le età, è quello che si dice uno sport completo: fa bene al sistema cardiocircolatorio, all’apparato respiratorio, migliora il tono muscolare e comporta un elevato dispendio energetico e calorico, quindi è perfetto per chi vuole rimettersi in forma divertendosi.
E non è finita qui. Una ricerca danese ha messo in evidenza come il tennis, più di ogni altro sport eccetto il badminton, riesca ad allungare l’aspettativa di vita: lo studio è stato portato avanti su 8600 persone, tra il 1991 e il 2017, a Copenhagen, concludendo che i tennisti avrebbero in media 9,7 anni di vita in più rispetto ai sedentari. Se consideriamo che per i calciatori la vita si allunga di 4,7 anni e per i ciclisti di 3,7 anni (rispettivamente al secondo e al terzo posto in classifica), si tratta di un risultato sorprendente.
Se avete deciso di dedicarvi al gioco del tennis, ci sono alcune cose che dovreste tenere presenti prima di scendere in campo.
Qualsiasi sport decidiate di praticare, tennis compreso, l’attrezzatura giusta riveste un ruolo fondamentale nelle prestazioni. Ecco quali sono gli elementi più importanti dell’attrezzatura da tennis.
Naturalmente dovrete procurarvi anche qualche tubo di palline. Anche in questo caso ci sono delle differenze da considerare: per i principianti, ad esempio, le palline migliori sono quelle a rimbalzo lento.
Abbiamo parlato dei benefici del tennis, ma è chiaro che non ci si improvvisa tennisti. Come per ogni disciplina sportiva, è importante cominciare gradualmente e con l’attrezzatura giusta per dare il via ad una crescita che renderà il gioco sempre più divertente e soddisfacente. Se non avete mai giocato a tennis, oppure se le vostre ultime performance risalgono a diversi anni fa, meglio ricominciare con qualche lezione individuale: il maestro sarà in grado di capire il vostro livello di gioco e di allenamento e strutturerà per voi un percorso personalizzato. In alternativa, potete farvi inserire in un corso con altri giocatori, ma in questo caso assicuratevi che siano tutti più o meno al vostro stesso livello: se sarete troppo indietro non riuscirete a tenere il passo, se sarete troppo avanti non farete progressi e vi annoierete.
E per i bambini? In questo caso l’età consigliata per cominciare è intorno ai 6 anni, ma molto dipende dall’attitudine personale, quindi evitate di forzare la mano: sarà vostro figlio a scegliere e a dimostrare interesse (o meno) per il tennis al momento giusto.
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