LG OLED CX è un televisore smart che fa parte della nuova gamma di televisori con tecnologia Oled dell’azienda sudcoreana. Ha lo stesso pannello del GX, da cui differisce in quanto quest’ultimo è pensato per essere appeso al muro e viene fornito dunque senza supporto. LG OLED BX, invece, ha un pannello di poco inferiore dal punto di vista della qualità.
L’OLED CX di LG è disponibile nei formati da 48, 55, 65 e 77 pollici con prezzi di listino rispettivamente di 1.599, 1.699, 2.499 e 3.999 euro. Abbiamo provato proprio la versione più piccola, ovvero l’LG Oled CX da 48 pollici, che di fatto è il televisore Oled più piccolo oggi disponibile. Le sigle CX3, CX6 e CX8 si riferiscono invece alla finitura cromatica del piedistallo.
LG OLED CX è una smart TV in grado di offrire non solo un’ottima qualità visiva, ma anche tutto il necessario per soddisfare le esigenze dei videogiocatori più incalliti grazie alle specifiche HDMI 2.1 e anche un audio di buon livello. La variante da 48 pollici non ha reali rivali sul mercato, mentre le altre diagonali si posizionano nello stesso terreno di Sony A8, Panasonic HZ1500 e Samsung Q90T.
La serie LG CX si contraddistingue per l’adozione di un pannello con tecnologia OLED e risoluzione 4K, compatibile con gli standard Dolby Vision, HDR, HLG. Integra il nuovo processore alpha 9 di terza generazione, un’evoluzione di quello già visto sul modello precedente, ovvero l’LG C9 presentato durante il 2019.
Oltre alla grande potenza questo processore consente di sfruttare al massimo gli algoritmi di intelligenza artificiale che, come vedremo più avanti nella recensione permettono di elaborare l’immagine nel migliore dei modi.
Nella parte laterale ci sono tre porte HDMI 2.1 e una USB, mentre nella parte posteriore altre due USB e un’ulteriore HDMI 2.1.
L’LG CX da 48 pollici misura 107 x 65 x 25,1 centimetri e pesa circa 15,9 chilogrammi. I pannelli OLED si contraddistinguono per un’estrema sottigliezza, perlomeno nella parte più esterna. Guardando la parte posteriore si nota il rigonfiamento che nasconde tutta la parte di elettronica e audio. Su questa ci sono anche i fori che permettono di montare il televisore su un supporto a muro, se desiderato.
Lo stand è molto elegante, anche se ingombrante soprattutto in profondità ed eleva il televisore di circa 3 centimetri rispetto al piano d’appoggio. Sul retro c’è un sistema di gestione dei cavi.
Lato connettività ci sono ben quattro porte HDMI 2.1 di cui una con eARC, 3 porte USB (una laterale, due nella parte posteriore), l’uscita audio digitale, quella per il satellitare, digitale terrestre, presa Ethernet e uscita cuffie. Non mancano poi il Bluetooth e la connettività Wi-Fi.
Il nuovo processore consente all’LG CX da 48 pollici di integrare nuove tecnologie e una migliore gestione della riproduzione dell’immagine rispetto ai modelli precedenti. Tra queste vale la pena citare l’OLED Motion Pro, che assicura una gestione del movimento più accurata anche durante le scene più movimentate. Inoltre si aggiungono la True Color Accuracy Pro e l’Advanced Color & Contrast Enhancer, che invece consentono di riprodurre colori più fedeli analizzando l’immagine e tarando i vari parametri scena per scena.
La protagonista assoluta è l’AI Picture Pro che integra anche alcune funzioni che permettono di limitare il problema del burn-in. L’intelligenza artificiale è infatti in grado di riconoscere gli elementi raffigurati e adattare l’immagine di conseguenza. Per esempio, quando vengono identificati dei loghi, si riduce la luminosità in quello specifico settore, in modo da limitare al massimo il rischio di burn-in.
Avere una risoluzione così elevata in un pannello così “piccolo” permette di ottenere una densità di pixel maggiore rispetto ai tradizionali 55 pollici. Bisogna però posizionarsi abbastanza vicini al televisore per godere di questo vantaggio.
La qualità dell’immagine è davvero ottima, non solo con i contenuti 4K nativi, ma anche con quelli a risoluzione inferiore che grazie all’algoritmo di upscaling vengono riprodotti senza artefatti di sorta. I colori sono decisamente naturali anche nella modalità standard. La Filmaker Mode, ovvero lo standard creato per offrire un’esperienza visiva simile a quanto pensato dai registi, non fa miracoli e risulta anzi molto simile alla modalità cinema, con colori un po’ spenti.
A livello di pura qualità dell’immagine risulta difficile scorgere differenze tra questo pannello e quello usato su Sony A8 e Panasonic HZ1500. Solo mettendo i televisori uno di fianco all’altro si noterebbero sfumature leggermente diverse ma la qualità visiva è comunque di altissimo livello.
I contenuti HDR vengono riprodotti molto bene, anche se durante le scene più luminose si nota una leggera perdita di dettaglio nei punti dove la luce si concentra maggiormente. Ottima invece la qualità dei neri, con un dettaglio elevato anche durante le scene più scure.
A fare la differenza sono dunque le altre opzioni e soprattutto la presenza dell’HDMI 2.1, che abbiamo approfondito in questo articolo. L’LG Oled CX supporta infatti l’input a risoluzione 4K e 120Hz delle nuove schede video e delle nuove console PlayStation 5 e Xbox Series X. Seppur tale caratteristica nella situazione attuale non faccia davvero la differenza, in quanto i titoli in grado di supportare l’output in 4K a 120Hz siano molto pochi, potrebbe essere un vantaggio nel caso si intenda usare il televisore per diversi anni.
L’LG CX è inoltre compatibile Nvidia G-Sync ma anche con il FreeSync, in seguito a un aggiornamento arrivato nel corso del 2020. Una caratteristica importante per chi gioca in quanto permette di eliminare fenomeni di strappi dell’immagine che potrebbero compromettere l’esperienza di gioco. A ciò si aggiungono le varie modalità che consentono di ridurre i tempi di risposta, l’auto low latency mode e il VRR.
Il software usato da LG è WebOS, arrivato ormai alla quinta generazione. Si tratta di un’interfaccia molto semplice e intuitiva ma soprattutto in grado di offrire una navigazione piacevole non solo sui televisori di fascia alta, ma anche in quelli di fascia più bassa.
Nella HOME vengono raffigurate tutte le applicazioni e possiamo scegliere se ordinarle manualmente oppure in maniera automatica in base alle nostre abitudini di utilizzo. Ci sono tutte le applicazioni più usate per lo streaming multimediale, tra cui Disney+, Netflix, YouTube e Prime Video.
I menu per la personalizzazione dell’immagine e delle varie opzioni sono molto vasti e potrebbero causare qualche incertezza per gli utenti meno esperti. Proprio per questo, quando selezioniamo una voce, appare una finestra testuale che spiega quella specifica funzione.
Si possono collegare anche gli assistenti vocali Alexa o Google Assistant in modo da poter gestire la riproduzione, regolare il volume o accendere e spegnere il televisore tramite la nostra voce. Il microfono è posizionato sul telecomando sul quale troviamo un pulsante apposito per usare i comandi vocali.
Il telecomando è il classico smart remote di LG. I materiali sono un po’ sottotono rispetto alla fascia su cui si posiziona il televisore, in quanto la plastica lucida dona una sensazione di scivolosità. I pulsanti sono ben distanziati tra di loro e si memorizzano facilmente.
Le caratteristiche più interessanti sono senza dubbio la presenza di una ghiera di scorrimento al centro del D-Pad, ma soprattutto la possibilità di usare il telecomando come un vero e proprio puntatore. Molto utile quando dobbiamo inserire password, testi, e-mail per il login e quant’altro.
Nella parte inferiore oltre al pulsante per aprire Netflix troviamo anche un pulsante dedicato per Amazon Prime Video.
Anche la qualità audio è degna di nota. LG ha infatti integrato un sistema 2.2 con una potenza di ben 40Watt, che soddisfa gli standard DTS e Dolby Atmos. Ovviamente non c’è un vero surround in quanto mancano degli altoparlanti direzionati nelle varie direzioni in grado di restituire un audio avvolgente, ma il CX non rinuncia di certo alla qualità.
Gli altoparlanti integrati infatti suonano bene e sono in grado di restituire una buona acustica soprattutto per le frequenze medie e alte. I bassi ci sono ma rimangono un po’ arretrati. Il volume è ottimo: già al 20% risulta più che sufficiente per la maggior parte delle situazioni e alzarlo oltre il 50% diventa praticamente superfluo. Solo superando il 60% si inizia a notare un po’ di distorsione, ma si tratta di un livello audio che non verrà mai usato.
Prima di arrivare alle conclusioni è necessario aprire un capitolo a parte per i prezzi. Come scritto a inizio recensione l’LG Oled CX da 48 pollici ha un listino di 1.599 euro che in alcuni casi è superiore o comunque molto vicino a quello di alcuni rivali con diagonale da 55 pollici, come per esempio il Sony A89 o il Panasonic HZ1500. Lo stesso vale per la variante da 55 pollici dello stesso CX che nel tempo è stata protagonista di diverse offerte che hanno visto il prezzo oscillare anche al di sotto dei 1.300 euro.
È dunque piuttosto elevato, ma la diagonale da 48 pollici nel nostro mercato ha senso, in quanto unisce il mondo dei top di gamma OLED a quello di chi necessita di un formato più compatto rispetto allo standard.
Voto: 9/10
LG CX da 48 pollici è perfetto per chi sta cercando un televisore a prova di futuro, compatto ma con una grande qualità visiva e audio, in grado di supportare i più recenti formati e compatibile con tutte le specifiche dell’HDMI 2.1. Risulta la soluzione da salotto ideale anche per coloro che intendono usarlo con console e PC di ultima generazione in grado di sfruttare al meglio il pannello a risoluzione 4K e 120 Hz.
Nella maggior parte dei casi non sarà necessario neanche pensare di migliorare il comparto audio, anche se la stessa LG propone alcuni bundle con l’LG CX e la Soundbar SL5Y che comprende anche il subwoofer, in grado di dare quel tocco in più per chi vuole un’esperienza ancora più immersiva.
Chi ha ancora qualche timore nei confronti dei pannelli OLED e teme il burn-in, chi guarda tanta televisione a bassa risoluzione e chi non cerca il meglio attualmente disponibile sul mercato, potrebbe non essere attratto da questo modello. Anche chi usa il televisore principalmente per la visione di film e video e non è appassionato di videogiochi, potrebbe propendere per altre soluzioni in grado di restituire una qualità visiva paragonabile, ma con un notevole risparmio economico.
La diffusione degli schermi ad alta definizione ha introdotto vari vantaggi insieme ad alcune complessità. Tra queste la principale è la necessità di adattare la risoluzione di qualsiasi contenuto alla risoluzione dello
Il mercato delle Smart TV si sta ormai da qualche tempo consolidando intorno alle principali piattaforme disponibili. Parliamo per la precisione di Samsung con Tizen, LG con webOS, Sony, Sharp, Philips, TCL
Scrivi un commento