I diffusori Bang & Olufsen sono un riferimento per gli appassionati di Hi-Fi, proprio come accade con le cuffie Bang & Olufsen, le soundbar Bang & Olufsen e gli auricolari Bang & Olufsen. È curioso pensare che le origini di uno dei grandi nomi dell’audio in alta fedeltà siano da ricercare in una fattoria. È proprio in una modesta tenuta di campagna di Struer, in Danimarca, che nel 1925 Peter Bang e Svend Olufsen iniziano a fabbricare le prime radio. Ben presto il raggio d’azione dei due si allarga, andando a includere sistemi di registrazione e, soprattutto, speaker da montare su veicoli militari. L’arrivo della Seconda Guerra Mondiale porta con sé devastazione e sofferenza, con lo stabilimento di Gimsing che viene messo al rogo da alcuni sabotatori pro-nazisti. Senza perdersi d’animo, Bang e Olufsen ricostruiscono l’impianto e ricominciano a produrre differenti categorie di prodotti: dai rasoi elettrici ai set di televisori, passando per le radio e i giradischi. Si dovrà attendere il 1984 per tornare con successo ai diffusori: stavolta è il turno delle Beovox CX 100, casse passive rimaste in produzione fino al 2003. Proprio l’avvento del nuovo millennio presenta nuove sfide per il brand, che va incontro a un periodo di crisi finanziaria. Questa fase segna la fine degli investimenti nelle linee produttive di cellulari, lettori MP3 e nuovi standard multimediali. Il focus torna esclusivamente su quello che è stato il “primo amore” del marchio, ovvero gli altoparlanti per audiofili. Da lì in poi, nonostante alti e bassi, la compagnia danese salirà agli onori delle cronache per diversi accordi commerciali, come quelli con LG e HP. Al di là delle dinamiche finanziarie e di mercato, c’è un motivo se dopo un secolo di storia il nome Bang & Olufsen è ancora ben noto agli appassionati. I suoi dispositivi sono capaci come pochi altri di coniugare tecnica e aspetto estetico. Non a caso, fin dal 1960 B&O ha voluto collaborare con designer del calibro di Henning Moldenhawer e Jacob Jensen per la progettazione dei suoi prodotti. Dispositivi che, in alcuni casi, oggi trovano posto in importanti musei di tutto il mondo: in questo senso, spicca la collezione permanente al MoMA. L’offerta attuale si articola andando a includere speaker portatili, sistemi home audio, altoparlanti multiroom, set stereo e articoli che il brand chiama “Architettonici”. Questi ultimi sono casse dalle forme originali (e dai prezzi importanti) che si pongono l’obiettivo di arredare e far ascoltare musica in maniera eccelsa. Sotto la facciata esteticamente deliziosa e molto curata, i diffusori Bang & Olufsen si rivelano apparecchi dotati di soluzioni tecniche di alto profilo. Basta considerare gli apparecchi portatili con sistema Cradle to Cradle, che oltre a garantire lunga durata nel tempo possono essere riparati con facilità. Un’operazione che, in ottica di economia circolare, dimostra ancora una volta il carattere del marchio, che vuole differenziarsi andando oltre il mero aspetto tecnico. D’altronde, l’azienda ha sempre anticipato e interpretato i tempi. Negli anni ’60 lo slogan scelto era “We Think Differently” (“Noi pensiamo in maniera diversa”, in italiano), trent’anni prima che Apple scegliesse una formula simile per il rilancio dei suoi computer.