Comfort e sicurezza sempre in testa: guida all’acquisto dei migliori caschi da moto

Il casco moto è l’elemento portante della sicurezza in sella. In un mercato che offre tanto in termini di estetica e varianti cromatiche, la nostra guida vuole far luce, prima di tutto, sulla qualità costruttiva. Casco integrale, casco jet, casco modulare e casco off-road: ecco le principali tipologie in commercio. Vedremo come sono realizzati i caschi da moto e quali sono le parti che li compongono. Il tutto senza perdere di vista l’aspetto economico, attraverso una ricca selezione delle migliori offerte suddivise in tre fasce di prezzo. 
migliori caschi moto

Come scegliere il casco da moto?

Ecco una serie di punti chiave da considerare prima dell’acquisto:

Tipologie – È molto importante individuare il tipo di casco moto che meglio soddisfi le esigenze del rider. Il casco moto jet è il più fresco, poiché sprovvisto di mentoniera. Al contrario, il casco moto integrale, che offre un livello di protezione molto alto, induce più facilmente la sudorazione. A metà strada, troviamo il casco moto modulare, con mentoniera che si solleva lasciando scoperta la parte inferiore del volto.

Materiali – La scelta dei materiali incide sulla leggerezza e il comfort. Andando ad analizzare la calotta, il policarbonato è il materiale più pesante mentre carbonio, fibra di vetro e kevlar si fanno sentire meno sul collo. Parlando di imbottitura interna, invece, è bene accertarsi che sia morbida, traspirante e realizzata con materiali anallergici.

Omologazione – Ciò che attesta la sicurezza del casco è l’etichetta di omologazione, posta all’interno del prodotto, in genere sul cinturino. Attualmente, la normativa europea di riferimento è la  ECE 22-06, introdotta nel 2021. Sono ancora in vendita, comunque, caschi omologati secondo la vecchia normativa, ovvero la ECE 22-05.

Taglia – Individuare la giusta taglia è fondamentale sia in ottica sicurezza che comodità. Per farlo è necessario misurare bene la circonferenza del cranio. All’interno della guida, non manca una sezione specifica dedicata a questo argomento.

Quanto costa un casco da moto?

prezzo casco moto
Posto che tutti i caschi da moto omologati assicurano al rider un elevato livello di sicurezza, vi sono tanti altri fattori che entrano in gioco per farne oscillare il prezzo. In primis, la tipologia scelta. Un casco integrale costerà tendenzialmente più di un modello jet costruito con la medesima cura. La questione si lega strettamente a forma e dimensioni del casco, oltre che alla quantità di materie prime utilizzate. Ma è anche la qualità di queste ultime a condizionare il costo dei caschi moto. In particolare, ci riferiamo ai materiali scelti per la calotta, il più economico dei quali è il policarbonato. Carbonio, kevlar e fibra di vetro, pur mostrandosi ugualmente resistenti, hanno nella superiore leggerezza il proprio punto di forza. Oltre a caratterizzarsi per un prezzo più alto. A farlo oscillare significativamente, poi, può intervenire la qualità degli interni, specie se impreziositi da finiture in pelle o tessuti pregiati. Tipo di visiera, presenza dell’occhialino parasole e dell’interfono Bluetooth sono ulteriori variabili da valutare in fase d’acquisto. Senza contare la componente estetica che differenzia caschi moto vintage da modelli più moderni. Nella nostra guida, abbiamo raccolto i caschi più interessanti e li abbiamo suddivisi in fasce di prezzo. Entro i 150 euro parliamo di caschi economici mentre, da 150 a 250 euro, di modelli di fascia media. Oltre tale cifra, infine, si apre la fascia alta del mercato.

(Dati aggiornati ad aprile 2024 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 150 euro)

All’interno della fascia economica, non mancano caschi moto dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Parliamo di modelli che nulla invidiano ai più costosi in termini di sicurezza, essendo tutti omologati secondo la normativa in vigore. Semplici ma robusti, si prestano bene per l’utilizzo di tutti i giorni. Si parte con Airoh Helios, un casco jet molto apprezzato sui percorsi urbani, in sella a una moto come a uno scooter. Proposto in grigio, blu e nella riuscita bicromia nero/giallo, pesa poco più di 1 kg e risulta molto fresco in estate. Altrettanto affidabile ma più curato nel design, lo Shark Helmets Nano Blank è disponibile in un mare di colorazioni in tinta unita, fra cui spiccano il rosa e il verde. Sempre di tipo jet, mette in campo una visiera lunga e coprente che rispedisce l’aria al mittente e si arricchisce all’interno di materiali anallergici morbidi e gradevoli sulla pelle. Quando la velocità aumenta e i percorsi invitano all’avventura, è il momento di un casco integrale, come l’AGV K1. In questo caso, a farsi protagoniste sono fantasie vivaci e grafiche aggressive. Il tutto condito da una solida dose di comfort. Molto buono anche il peso che si posiziona intorno ai 1500 gr. Concludiamo con un modello in odore di fascia media. Origine Delta BT vale più di quel che costa e non solo perché è un casco modulare di ottima qualità ma perché integra un interfono Bluetooth con tanto di comandi vocali e altoparlanti stereo. 

Fascia media (da 150 a 250 euro)

I caschi moto di fascia media, oltre a mantenere alti gli standard di sicurezza, puntano con forza sul comfort e sullo stile. Esemplare di tale approccio è il MOMO Design FGTR Classic, un casco demi-jet dall’estetica inconfondibile. Tondeggiante e declinato nelle più disparate colorazioni, non si fa mancare l’iconico marchio sulla calotta. Provvisto di visiera a prova di raggi UV, brilla per comodità grazie a interni traspiranti e sfoderabili. Evergreen dall’estetica vintage, mette in campo esclusivi dettagli in pelle. Piuttosto differente è l’approccio estetico del casco modulare LS2 FF906 Advant, un modello con omologazione P/J per viaggiare a basse velocità con la mentoniera alzata. Aerodinamico e piuttosto leggero, monta di serie una visiera con sistema antiappannamento Pinlock MaxVision. Alla stessa categoria appartiene anche il Nolan N90-3, un casco divenuto ormai un classico. Molto fresco grazie alla AirBooster Technology, si fa ammirare per la grande visiera che estende considerevolmente la visibilità laterale ed è compatibile con il sistema di comunicazione N-Com acquistabile separatamente. In ultimo ma non per importanza, Scorpion Exo-1400 Air è un casco integrale dall’animo sportivo. Con un peso record di 1350 gr circa, si fa sentire poco sulle spalle, specie in posizione ribassata. Tante le varianti cromatiche fra cui scegliere, così come le colorazioni della visiera, disponibile anche a specchio. 

Fascia alta (oltre 250 euro)

Superata quota 250 euro, si entra di diritto nel terreno dei migliori caschi moto in circolazione, alcuni dei quali sono progettati per la competizione su pista o sterrato. A caratterizzare tutti i modelli di fascia alta è la composizione della calotta, realizzata in kevlar, fibra di carbonio, fibra di vetro o mixando questi materiali. Si comincia col piede giusto introducendo l’AGV K6, un casco integrale che, grazie all’impiego del kevlar per la calotta, porta il peso sui 1200 gr, mantenendo la robustezza al top. Essenziale ma comodo e ben rifinito, è un punto di riferimento in pista. Per uscite tranquille e passeggiate panoramiche, invece, è lo Schuberth C3 Pro uno dei più gettonati. Casco modulare con omologazione P/J, mette in campo traspirazione di serie A e un design subito riconoscibile. Affusolato e sinuoso, è declinato in nero, bianco, grigio e con sobrie fantasie policromatiche. Della stessa pasta è fatto lo Shoei Neotec 2, un modulare ricco di stile che accompagna a dovere le percorrenze in compagnia. Impreziosito da una chiusura a cricchetto in acciaio inox, eccelle per morbidezza degli interni rigorosamente estraibili e lavabili. E concludiamo all’insegna dell’avventura con il casco off-road Airoh Aviator 3. Fedele alleato sui sentieri più dissestati e fangosi, pesa pochissimo grazie alla calotta in carbonio e protegge testa e volto in modo eccezionale. Realizzato in un mare di colorazioni, si abbina alla maschera per rispedire al mittente, polvere, ciottoli e insetti.

Breve storia del casco

migliore casco integrale
Risale agli anni ’10 del 900 la diffusione dei primi caschi da moto e auto, utilizzati prevalentemente per le competizioni ufficiali. Provvisti di calotta in pelle morbida, non si mostrano particolarmente efficaci nell’attutire i colpi. I modelli con scodella in pelle rigida, introdotti poco dopo, si comportano meglio, grazie all’imbottitura in sughero, tela o polpa di legno. Bisogna, però, attendere gli anni ’50 per vedere la comparsa dei primi caschi moto con calotta in fibra di vetro e protezioni laterali davvero resistenti. Il passaggio più significativo dell’evoluzione del casco si colloca negli anni ’70 e coincide con l’introduzione del casco integrale. Pur essendosi trasformato ulteriormente negli ultimi 50 anni, questo modello condivide molti aspetti strutturali con i caschi di oggi. 

Uno sguardo ai componenti del casco

La parte esterna, denominata calotta, è rigida ed estremamente dura poiché realizzata in policarbonato, carbonio o fibra di vetro. Immediatamente sotto la calotta, trova posto l’imbottitura di protezione, di solito in polistirolo. A contatto con il volto, invece, abbiamo l’imbottitura di conforto, in materiale morbido e anallergico. Sempre sulla calotta, poi, si posiziona il sistema di ventilazione, complemento fondamentale del casco integrale. Frontalmente, invece, la visiera offre al motociclista visibilità e protezione dall’aria. Nella parte inferiore del casco, infine, abbiamo il cinturino che può essere a sgancio rapido o a doppio anello. Rispetto all’integrale, il casco jet è sprovvisto di mentoniera, lasciando scoperta la parte inferiore del volto. Un casco modulare, invece, permette di sollevare l’intera mentoniera per far entrare l’aria. 

Caschi integrali più popolari:
LS2 FF397 Vector
AGV K1
Nolan N87

Omologazione del casco: la normativa vigente

Un casco omologato ha superato una serie di test che ne hanno messo alla prova resistenza, affidabilità, visibilità e rumorosità: in altre parole, la sicurezza. Un casco non omologato, oltre a essere fuorilegge, rappresenta un potenziale pericolo per il motociclista. Per questo, è fondamentale accertarsi che il nostro casco da moto sia provvisto della relativa etichetta di omologazione. Per quel che riguarda l’Unione Europea, vige la normativa comune ECE 22-06. Entrata in vigore a gennaio 2021, ha affiancato fino al primo luglio 2023 la vecchia ECE 22-05 che, ad oggi, non è più valida. Sebbene per i caschi ECE 22-05 viga il divieto di produzione, la vendita è ancora consentita fino a esaurimento scorte. Rispetto alla normativa precedentemente in atto, la ECE 22-06 impone regole più ferree per i produttori di caschi da moto. In particolare, i punti d’impatto messi alla prova nei test aumentano in numero, passando da 5 a 9 o 11, a seconda del tipo di casco. In più, è stato aggiunto un test rotazionale che misura gli eventuali danni per il motociclista a seguito dell’impatto con una sporgenza laterale.

Come leggere l’etichetta di omologazione

Il risultato dei test è documentato dall’etichetta su cui campeggia la lettera E, seguita da un numero corrispondente al Paese in cui l’omologazione è avvenuta (per l’Italia è il 3). Più in basso, incontriamo due codici che identificano, rispettivamente, normativa di riferimento e numero dell’omologazione. Notiamo, poi, la presenza di alcune lettere, poste in coda al primo valore. La J, ad esempio, ci rivela che siamo al cospetto di un casco moto jet, senza mentoniera. Con la P, invece, viene identificato un casco integrale o modulare con mentoniera da tenere abbassata mentre stiamo guidando. Ma se desideriamo tenerla alzata anche durante il viaggio, dovremo verificare la presenza delle lettere P-J

Caschi modulari dal buon rapporto qualità-prezzo:
BHR 807 Reverse
Nolan N70-2 GT
Schuberth E1

Scelta in base alle abitudini di guida: le tipologie principali

Abitudini di guida e tipo di mezzo possono condizionare l’acquisto del casco moto. Velocità, numero di soste che intendiamo fare e percorsi preferiti esercitano un peso importante anche sul casco. Senza contare il fattore design di cui, però, parleremo in una sezione a parte.

Casco integrale

Il casco integrale è il più protettivo in assoluto perché si compone di una calotta tutta d’un pezzo che si allunga fino al mento. Forte di una visiera che si solleva per lasciare entrare l’aria, può anche includere l’occhialino parasole, uno speciale visierino che protegge gli occhi dai raggi solari. Abbastanza compatto e pratico, risulta meno traspirante dei modelli aperti perché chiuso all’altezza del mento. Consigliato per i lunghi viaggi a velocità sostenute, è la prima scelta in pista.

Casco jet o demi-jet

Privo di mentoniera e talvolta di visiera, il casco moto jet offre un livello di protezione inferiore rispetto all’integrale ma, di contro, freschezza e aerazione raggiungono i livelli massimi. Ideale per percorsi brevi su strade urbane, si presta bene per l’utilizzo con lo scooter. Un po’ meno efficace in termini di sicurezza è la variante demi-jet che, però, si mostra più compatta e leggera.

Casco modulare

A metà strada fra i due modelli precedenti, si collocano i caschi moto modulari. Qui, la mentoniera è in grado di sollevarsi, aprendo il casco sulla parte frontale. Inoltre, i prodotti con omologazione P-J permettono al motociclista di procedere anche con la mentoniera alzata. Negli altri casi, invece, andrà sempre abbassata prima di partire. Ottimi per il mototurismo, si prestano per viaggi lunghi e tranquilli, con soste frequenti e velocità non esagerate.

Casco off-road

Fra i modelli più aggressivi in circolazione, il casco off-road è pensato per la guida su strade sterrate, fangose e sconnesse. Dedicato agli amanti del cross e dell’enduro, viene anche chiamato casco adventure. Tale particolare modello non prevede la visiera, da sostituire con occhiali e maschere tecniche. Nella parte superiore, inoltre, trova posto il frontino parasole che, però, ad alte velocità, può rappresentare più un ostacolo che un vantaggio. In ogni caso, al pari del casco integrale, la calotta è un pezzo unico con la mentoniera.

Caschi jet molto apprezzati:
LS2 OF570 Verso
MOMO Design FGTR
Shoei J-Cruise

Il cuore del casco: calotta e imbottitura interna

Calotta e imbottitura interna sono due elementi del casco moto posizionati a stretto contatto. La prima svolge un ruolo chiave in termini di sicurezza, la seconda di comfort e freschezza. Di seguito il nostro approfondimento:

Calotta

Cuore strutturale dei caschi da moto, la calotta esterna protegge il motociclista dai colpi diretti e distribuisce sulla superficie intera la spinta che segue un impatto. Durezza e resistenza sono, quindi, i due requisiti base della calotta che può essere realizzata in policarbonato, carbonio, fibra di vetro o kevlar. I modelli più economici sono costruiti, in genere, col primo dei materiali elencati. Ciò non significa, però, che un casco del genere sia poco sicuro. Dal momento in cui viene omologato, infatti, ogni modello ha superato rigorosi test in fatto di protezione e sicurezza. Un prodotto con calotta in carbonio o fibra di vetro, semmai, si mostrerà più leggero e comodo nei lunghi percorsi, specialmente se avremo scelto un casco integrale o un casco modulare. Il prezzo si regola di conseguenza e l’impiego di materiali evoluti lo farà alzare significativamente. Fra la superficie esterna della calotta e l’imbottitura interna, inoltre, si colloca un altro strato protettivo in polistirolo che attutisce ulteriormente gli urti. E sempre sulla calotta, trovano posto le prese d’aria che assicurano al motociclista un’adeguata ventilazione interna, specie nel casco integrale e off-road.

Imbottitura interna

A contatto diretto con la nuca e il viso, abbiamo l’imbottitura interna del casco. A seconda del modello, morbidezza e comfort possono variare per via dell’impiego di materiali più o meno pregiati. Parliamo, in genere, di tessuti anallergici altamente traspiranti che vanno a rivestire un’imbottitura in spugna soffice o gommapiuma. In fase di acquisto, è fondamentale scegliere la giusta taglia e, in tal senso, l’imbottitura deve mostrarsi il più stabile possibile, meglio leggermente stretta piuttosto che lasca. I materiali utilizzati, infatti, tendono a cedere col tempo, assumendo la forma della testa. Inoltre, alcuni modelli in commercio ci consentono di rimuovere la parte interna del casco per lavarla comodamente in lavatrice. In certi casi, è possibile estrarre solo la porzione frontale a contatto con il volto. Altri prodotti, invece, prevedono un’imbottitura interamente removibile.

Caschi con imbottitura interna confortevole e lavabile:
AGV K-5 S
Nolan N100
Nolan N70-2 X

Protezione e visibilità: il ruolo chiave di visiera e occhialino parasole

Quando si procede a velocità sostenute, l’aria che colpisce il volto e gli occhi può arrecare più di un fastidio e rappresentare un pericolo. Per questo, la maggior parte dei caschi da moto prevede una visiera da alzare e abbassare. Sempre sostituibile, la visiera non solo ripara dal vento ma limita anche il riverbero del sole. Proprio per questo, molte visiere sono scure o a specchio. Inoltre, possono differenziarsi nelle dimensioni, andando a coprire solo la zona degli occhi o allungarsi fino alla bocca. Non tutti i caschi moto, però, ne sono provvisti e alcuni particolari modelli legano il proprio design vintage all’assenza della visiera. In tali frangenti, quindi, è bene munirsi di occhiali o maschere da moto che possano sostituirla. Il casco integrale ed i modelli modulari, al contrario, possono anche aggiungere l’occhialino parasole, una visiera in miniatura a diretto contatto con gli occhi. Quasi sempre estraibile, si nasconde all’interno della calotta quando non in uso. Per risolvere, infine, il fastidioso problema dell’appannamento della visiera, la soluzione è una lente Pinlock. Economica e pratica, si applica sul lato interno della visiera, schermandola dall’umidità che si produce quando piove e fa freddo.

Caschi con pratico occhialino parasole integrato:
Givi X.21 Challenger
Airoh Commander
Hjc RPHA 90

La sicurezza prima di tutto: tipi di cinturino a confronto

Nella parte inferiore del casco moto trovano posto due cinghie pendenti che si agganciano sotto la gola per assicurarlo attorno al cranio. Le cinghie compongono il cinturino che può presentarsi in due differenti tipologie, entrambe estremamente affidabili: il sistema a sgancio rapido e quello a doppio anello. Il primo è il più semplice e diffuso a bordo dei caschi da moto e consta di un meccanismo di aggancio con linguetta da infilare nell’apposita fessura a tacche. Veloce da allacciare e slacciare, può essere regolato in lunghezza in modo pratico così da ottenere il giusto grado di aderenza. La seconda tipologia, meno intuitiva nel funzionamento, è utilizzata comunemente in pista ma è scelta anche da chi percorra tanti chilometri su strada a velocità sostenute. Parliamo del sistema a doppio anello che prevede una prima cinghia con due fessure a forma di D, al cui interno viene inserita la seconda cinghia. In seguito, la stessa va ripiegata e fatta passare dentro uno dei due anelli. La parte di cinghia sporgente, infine, viene bloccata e assicurata attraverso un bottone con click. 

Caschi con chiusura a doppio anello molto popolari:
Suomy SR Sport
X-Lite X-803
AGV Pista GP RR 

Comodità al top con l’interfono Bluetooth

Per gli amanti delle lunghe uscite in compagnia, la necessità di comunicare con gli altri motociclisti senza doversi per forza fermare è molto importante. Per soddisfare tale esigenza, alcuni caschi moto vengono equipaggiati con un interfono Bluetooth, provvisto di microfono in prossimità della bocca e auricolare nella zona dell’orecchio. Sfruttando la connettività senza fili, questo sistema ci consente di collegarci agli analoghi dispositivi presenti sui caschi dei nostri compagni di viaggio o del passeggero. La qualità audio si mostra mediamente buona, per quanto il raggio d’azione difficilmente superi i 30 metri. La tecnologia Bluetooth, inoltre, offre al motociclista un ulteriore vantaggio. Connettendo il casco allo smartphone, infatti, potremo effettuare chiamate e ascoltare le nostre playlist musicali. Data la propria natura, un interfono del genere si adatta bene al casco integrale o ai modelli modulari matrova posto anche sul casco moto jet, sebbene il fatto che sia aperto ed esponga il volto all’aria potrebbe rendere difficoltose le comunicazioni in certi frangenti. Alcuni modelli, infine, pur non montando alcun tipo di interfono, sono progettati per poterne accogliere uno compatibile al proprio interno, da acquistare separatamente.

Scelta della taglia: i criteri per farla al meglio

La scelta della taglia corretta è un requisito imprescindibile in ottica comfort e sicurezza. Un casco moto della misura giusta deve stringere leggermente la testa e le guance, senza arrecare fastidi. Un casco troppo lento, oltre a mostrarsi poco sicuro, tenderebbe a “ballare” in testa, risultando fastidioso. Le taglie che il mercato propone sono molte, spaziando dalla XXS fino alla XXL. Mentre quelle per i baby rider sono, in sostanza, tre: S, M e L. Sebbene stiamo parlando di un sistema di misurazione internazionale, può capitare di incontrare piccole differenze fra i vari produttori. In ogni caso, per acquistare il casco da moto perfetto è necessario misurare la circonferenza del nostro cranio e cercare la taglia corrispondente sul catalogo del produttore. Per effettuare la misurazione, basterà usare un metro da sarta, facendo attenzione a tenerlo ben teso appena sopra le orecchie e le sopracciglia. Un altro elemento da valutare con attenzione è, poi, la misura della calotta. Di norma, infatti, i costruttori di caschi da moto realizzano le calotte in varie dimensioni, da scegliere sulla base della nostra corporatura. Ma tale valore non ha una corrispondenza precisa con la taglia del casco. Per fare un esempio concreto, un casco integrale può essere proposto in tre misure diverse per la calotta e fino a dieci per la taglia.

Peso e dimensioni

In questa sezione, analizziamo due aspetti davvero rilevanti in fase di acquisto: il peso e le dimensioni del casco moto. In media, il peso di un casco si assesta sui 1500 grammi mentre è più complesso quantificarne le dimensioni. Certo è che il tipo di modello scelto condiziona i due valori. Un casco integrale, ad esempio, ha peso e dimensioni superiori a un modello jet. Mentre un casco moto modulare si posiziona all’incirca a metà strada. Anche la taglia del casco e la misura della calotta esercitano una certa influenza sull’ingombro. Mentre per quel che riguarda la pesantezza, è il materiale costruttivo impiegato a fare la differenza. I modelli con calotta in policarbonato sono i più pesanti sul mercato, mentre si pongono all’estremo opposto i leggerissimi caschi moto in carbonio e fibra di vetro. Sfruttati al meglio in pista, i secondi si prestano bene anche per i viaggi molto lunghi, occasioni in cui la loro “leggerezza” sulle spalle e sulla schiena si fa sentire. Nell’uso di tutti i giorni, invece, le differenze si vanno a limare e, specie in città, la scelta di un buon casco jet in policarbonato ci permette di coniugare praticità e scarso ingombro.

Caschi con calotta in carbonio molto leggeri:
X-Lite X-803 RS
Just1 J12
Shark Race-R Pro Carbon

Stile e design

Superbike, enduro, tourer, naked e classic bike: ecco solo una piccola selezione delle tipologie di moto più amate, ognuna con il proprio stile unico. Ma mezzi così diversi richiedono accessori coerenti a livello di design, colori e approccio alla strada. E questo giustifica l’incredibile varietà estetica tipica del mercato dei caschi per moto. Non mancano modelli sobri, in tinta unita e privi di fronzoli, dedicati ai più minimalisti. Per chi non voglia passare inosservato, però, un aggressivo casco integrale con livrea multicolore è la scelta ideale. Senza contare che i disegni sul casco e le colorazioni accese segnalano meglio la presenza del motociclista sulla strada. Gli amanti dell’iconico design Harley Davidson, invece, preferiranno un casco moto vintage aperto, in cui la visiera venga sostituita da occhiali o maschere in stile aviatore. I colori si attenuano, le rifiniture si fanno più curate e il casco diventa un simbolo estetico al pari della moto stessa e del resto dell’abbigliamento. Molto diffusa, infine, è la customizzazione del casco da moto, attraverso una vasta gamma di immagini e disegni proposti dai vari produttori o realizzati da artisti su commissione. 

Caschi moto dal design che non passa inosservato:
Premier Vintage
Baruffaldi Zar Vintage
AGV Orbyt

Pulizia del casco

Un casco moto sporco può rappresentare un bel problema per il biker. Non parliamo del mero aspetto estetico, quanto della sicurezza. In particolare, è la visiera a catturare il grosso di polveri, detriti e resti di insetti incontrati sul nostro cammino. Senza contare, per gli amanti dell’off-road, di ingenti quantità di fango e terra. Il tutto va a compromettere la visuale, portando i rischi ad aumentare. Per questo, pulire regolarmente il nostro casco da moto è il modo migliore per farlo rendere al massimo. Si comincia smontando la visiera e detergendola in modo molto delicato, utilizzando prodotti specifici antigraffio. La calotta, invece, non necessita di trattamenti particolarmente dolci e si pulisce usando un panno imbevuto di detersivo: va bene anche quello per i piatti. Le prese d’aria dei caschi per moto sono, poi, un vero e proprio ricettacolo di moscerini e sporcizia. Fondamentale, quindi, è soffiare via tutto per liberare i condotti. Venendo alla parte interna, le possibilità sono due e dipendono dal tipo di casco scelto. In un modello con rivestimento non estraibile, potremo usare una spugnetta imbevuta d’acqua per lavare via i resti di sudore. Quando l’interno è removibile, invece, lo potremo anche infilare in lavatrice a bassa temperatura, lasciandolo poi asciugare all’aria.
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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