Videosorveglianza: guida all’acquisto per dormire sonni sereni

Un sistema di videosorveglianza è la soluzione definitiva per tutelare la nostra sicurezza e quella dei nostri cari. Un kit di videosorveglianza base non richiede un esborso esagerato e si mostra molto semplice da installare. Vi sono, poi, in commercio, pacchetti più avanzati a livello tecnologico, il cui prezzo sale considerevolmente. Certo è che oggi quasi tutti i sistemi sono di tipo IP, ovvero capaci di sfruttare la rete per assicurare funzionalità smart. Nella nostra guida tratteremo tutti gli aspetti più importanti da valutare prima dell'acquisto. Il tutto mettendo in evidenza i prodotti migliori in base alla fascia di prezzo.
videosorveglianza

Come scegliere un sistema di videosorveglianza

Iniziamo da pochi punti essenziali che ci consentono di levarci qualche dubbio. Eccoli di seguito:

CollocazioneTelecamere di videosorveglianza da interni o esterni non sono la stessa cosa. Per l’utilizzo dentro casa non si richiedono particolari certificazioni contro pioggia, polvere e umidità. In più, il campo di visione può risultare anche più stretto. I kit di videosorveglianza da interni, poi, prevedono telecamere facili da spostare. Gli impianti da esterni, invece, sfruttano di solito telecamere fisse. 

Qualità dell’immagine – Elemento chiave in fase di scelta, una buona resa delle immagini rende più agevole controllare i filmati registrati e lo streaming in tempo reale. Tanti sono i fattori che la vanno a condizionare. Fra i principali, però, è bene non trascurare risoluzione, apertura del diaframma, ampiezza del campo visivo e presenza della modalità notturna.

Connettività – Posto che parliamo di sistemi di videosorveglianza IP, ovvero basati su internet, c’è qualche distinzione da fare fra modelli ethernet e Wi-Fi. Nel primo caso, la trasmissione delle immagini ha luogo tramite cavo, rendendo l’installazione più complessa e l’ambiente di posizionamento meno ordinato. Col Wi-Fi, invece, la praticità è massima ma il rischio di malfunzionamento è dietro l’angolo se il raggio d’azione del segnale non è ampio a sufficienza. 

Funzioni aggiuntive – Riconoscimento facciale e GPS: ecco due delle features più interessanti a bordo dei modelli più evoluti. Nel primo caso, le telecamere riconoscono gli abitanti della casa evitando di attivarsi inutilmente. Il GPS, invece, trasmette la nostra posizione in tempo reale, comunicando al sistema di videosorveglianza se ci troviamo a casa oppure no. 

Quanto costa un impianto di videosorveglianza?

prezzo impianto videosorveglianza
I vantaggi dell'acquisto online sono molteplici. Per prima cosa, abbiamo modo di confrontare i prodotti e informarci al meglio per poter scegliere sulla base delle nostre reali esigenze. Ma anche l'aspetto economico gioca un ruolo chiave e comprare sulla rete ci dà modo di cogliere offerte e promozioni molto interessanti. In ambito videosorveglianza, ad esempio, il mercato è decisamente ricco di prodotti dal buon rapporto qualità-prezzo. Parliamo di kit di videosorveglianza base che possiamo montare in autonomia e configurare in pochi passi. Il tutto senza svenarci. Per gli utenti più smaliziati, poi, l'offerta si allarga ai sistemi di videosorveglianza più evoluti, composti da svariati elementi e realizzati per assicurare immagini di ottima qualità. E all'aumentare del prezzo, anche la gamma di funzionalità disponibili si allarga. Tale varietà merceologica fa sì che un sistema di videosorveglianza possa costare meno di 50 euro ma anche più di 400. Per questo, abbiamo suddiviso i prodotti migliori a seconda del budget a disposizione in tre fasce di prezzo: economica (entro 50 euro), media (da 50 a 200 euro) e alta (da 200 euro in su).
(Dati aggiornati a ottobre 2022 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 50 euro)

Cinquanta euro è la cifra fissata come tetto massimo della fascia economica, un grande contenitore che riserva più di una sorpresa. La telecamera di videosorveglianza Ezviz C6N, ad esempio, impressiona per compattezza e leggerezza ma senza deludere a livello qualitativo. Discreta soluzione da scrivania stand-alone, è provvista di motorino per muoversi sull’asse orizzontale di 360 gradi. Ed offre una buona risoluzione Full HD. Analoga nelle funzionalità, Xiaomi Mi 360° Home Security Camera 2K Pro va ancora oltre, raggiungendo risoluzione 2K. Davvero convincente nella visione notturna con infrarossi, monta un ampio sensore con diaframma f/1.4. E riesce a riconoscere ogni tipo di movimento grazie all’intelligenza artificiale. In più, si sposta sull’asse verticale di ben 118 gradi. Virando verso i sistemi di videosorveglianza da esterni, ecco spuntare TP-Link Tapo C310, una delle migliori telecamere bullet per rapporto qualità-prezzo. Forte di un audio bidirezionale pulito, si aggancia al Wi-Fi o al cavo Ethernet per trasmettere le immagini in modo fluido. E non si fa mancare un vano per le schede SD su cui salvare i filmati. Sempre da esterni è Imou Bullet 2, telecamera con visione notturna a colori eccezionalmente definita e profonda. Certificata contro pioggia e polvere, mette in campo un efficace sistema di human detection per una videosorveglianza a prova di errori.

Fascia media (da 50 a 200 euro)

I sistemi di videosorveglianza di fascia media offrono una solida qualità nella resa delle immagini. Attraverso la combinazione di più telecamere, infatti, è possibile creare una rete domestica ad elevata versatilità. Netgear Arlo Essential Spotlight è l’elemento base di un impianto di videosorveglianza completo. Stabile e ultrasicura, è anche provvista di faro ed allarme integrato che entrano in funzione in caso di pericolo. Alimentata a batteria, non richiede alcuna base per funzionare. A chi prediliga una soluzione da soffitto di tipo dome, consigliamo Hikvision DS-2CD2346G2-I, telecamera di videosorveglianza da esterni con sensore molto luminoso. Precisa anche al buio grazie ad un ottimo sistema a infrarossi, restituisce immagini fluide e dettagliate con risoluzione 2K. Scegliendo Imou Knight, però, si fa un ulteriore passo in avanti poiché la telecamera supporta la risoluzione 4K. Parliamo di un modello bullet accattivante nel design e ben costruito, ideale per l’uso all’aperto. Davvero evoluta è l’intelligenza artificiale a bordo che riesce a distinguere persone, animali e veicoli, azionandosi solo quando necessario. In ultimo ma non per importanza, D-Link Vigilance 4 è il top entro i 200 euro. Forte della connettività PoE che consente di alimentarla col cavo ethernet, assicura un’installazione pulita. Oltre a brillare per stabilità dello streaming.

Fascia alta (oltre 200 euro)

Eccoci a descrivere i sistemi di videosorveglianza migliori, sia basati su una sola telecamera che su un kit più ampio. Appartiene alla prima categoria Hikvision DS-2CD2646G2-IZS, telecamera di videosorveglianza bullet di livello semiprofessionale. Dotata di ottica motorizzata e campo di visione molto largo, riesce a filmare senza difficoltà anche un grande giardino. Il tutto ad elevata risoluzione e con un’eccellente modalità notte. A chi cerchi un impianto di videosorveglianza più versatile, consigliamo il kit Ezviz BC1-B2. Composto da una base dedicata e due telecamere a batteria, assicura una generosa autonomia lontano dalle prese elettriche. Per andare ancora oltre, la soluzione è il kit di videosorveglianza da esterni Imou PoE Security. In questo caso, le telecamere diventano quattro e non manca un registratore NVR che ne raccoglie e gestisce i differenti segnali. Set di alto livello per la sicurezza domestica, dà vita a immagini iperfluide grazie alla connettività ethernet ed alla risoluzione Full HD. E concludiamo con Eufy eufyCam 2 Pro, kit disponibile in variante da due o tre telecamere di tipo bullet. Ma qui la risoluzione sale fino al 2K. E non manca la certificazione IP67 contro schizzi e polvere. In più, le telecamere lavorano anche a batteria, offrendo sempre un’elevata qualità audio e video.

Identikit dell’impianto di videosorveglianza

caratteristiche impianto videosorveglianza
Che sia casalingo, condominiale o installato presso un'attività commerciale, un impianto di videosorveglianza è composto da una o più telecamere, disponibili in versione da interno o esterno. Ma come fa il segnale video ad arrivare al monitor? Per rispondere alla domanda, è necessario chiamare in causa il registratore, il dispositivo che acquisisce i dati e li rende fruibili grazie alle porte di cui è provvisto. Chiamato NVR (Network Video Recorder), in un sistema di videosorveglianza IP (Internet Protocol) riceve il segnale dalle videocamere attraverso cavi ethernet che sfruttano la rete di casa per effettuarne lo streaming. Il DVR (Digital Video Recorder) è provvisto di un hard disk che archivia le registrazioni. Ma tale operazione può anche avvenire in cloud o sfruttare schede micro-SD inserite all'interno delle telecamere stesse. Inoltre, queste ultime possono utilizzare il Wi-Fi al posto della connessione ethernet, dando vita ad un sistema di videosorveglianza senza fili.Il collegamento fra DVR e monitor, però, poggia di norma su un comune cavo HDMI. A monte di tutto, infine, abbiamo il router di casa che dà vita alla rete sulla quale poggia lo streaming video. E che permette all'utente di controllare lo stato del sistema anche da lontano, tramite lo smartphone. Non mancano, poi, telecamere IP ultraeconomiche che inviano l’immagine al telefono senza passare dal DVR.

Sistemi di videosorveglianza più popolari:
Dahua IPC-HFW5541E-ZE
Ezviz C8C
Ezviz TY1

Tipologie di videocamere a confronto

Il primo passo da compiere per effettuare un acquisto azzeccato è valutare la finalità del sistema di videosorveglianza. Ne abbiamo bisogno per l'interno della casa o per la parte esterna? Quale distanza deve coprire l'occhio della videocamera? E quali sono i vantaggi di un modello mobile rispetto ad uno fisso? Ecco, di seguito, le risposte.

Da interni o esterni

Un impianto di videosorveglianza IP da montare indoor ha lo scopo di monitorare ciò che avviene fra le mura di casa e, attraverso i sensori di movimento, allertare il proprietario in caso di pericolo. Vale lo stesso per le videocamere da esterno ma, in questo caso, le immagini registrate ci mostreranno ciò che avviene in giardino o nel viale d'accesso. La scelta dipende dal tipo di abitazione in cui viviamo ma niente esclude che i due sistemi possano convivere. Di certo, le videocamere di un kit di videosorveglianza esterno dovranno essere realizzate in modo da sopportare gli agenti atmosferici nel tempo, in particolare la pioggia ed il vento. E resistere ai forti sbalzi di temperatura.

Bullet, Dome o da scrivania

Le videocamere si dividono, in buona sostanza, in tre categorie: modelli Bullet, Dome o con base di appoggio. Le prime, progettate soprattutto per gli esterni, presentano una forma allungata e si installano, di norma, negli angoli. Capaci di muoversi in tutte le direzioni, offrono zoom molto potenti. Le Dome, invece, sono a forma di cupola e sono spesso coperte da uno strato di vetro. Si installano sul soffitto e, quindi, sono impiegate maggiormente indoor. A livello estetico sono più discrete delle Bullet ma, di contro, coprono distanze inferiori. Il campo visivo, invece, è molto ampio e può anche superare i 180 gradi con un obiettivo Fisheye. Decisamente più economiche, infine, sono le videocamere con piedistallo da posizionare su un piano d'appoggio piatto: ad esempio, un tavolo, una scrivania o una mensola. 

Fisse o mobili

I kit di videosorveglianza base, in genere, includono una o più videocamere fisse. Fondamentale, in questo caso, è che siano installate a dovere, scegliendo la posizione che offra il raggio d'azione più ampio. I modelli mobili, invece, sono provvisti di motore che consente loro di orientarsi in ogni direzione. Tali movimenti possono venire automatizzati oppure possiamo controllarli in tempo reale tramite il computer o lo smartphone. A metà strada fra le due categorie, si collocano le telecamere PTZ (Pan Tilt Zoom), in grado di compiere movimenti molto limitati in orizzontale e verticale.

Impianti di videosorveglianza da interni più apprezzati:
TP-Link Tapo C100
D-Link DCS‑6500LH/E
Ezviz C3A

Qualità dell’immagine

Indipendentemente da come la telecamera si presenti a livello estetico, ciò che conta maggiormente trova posto all'interno. Ci riferiamo alle caratteristiche delle lenti dell'obiettivo che andranno ad influenzare la capacità di fare zoom e la visione al buio. Ma a condizionare la qualità di un sistema di videosorveglianza è anche la risoluzione video supportata. Ecco, di seguito, maggiori dettagli.

Risoluzione

Partiamo proprio da qui, da un aspetto di cruciale importanza. La risoluzione che un impianto di videosorveglianza è in grado di offrire, infatti, determina la maggiore o minore definizione dei video. Man mano che la risoluzione sale, i pixel crescono in numero e gli oggetti inquadrati si fanno più dettagliati. Alcuni dei kit di videosorveglianza base sfruttano la risoluzione VGA mentre i sistemi più costosi sono in grado di offrire filmati in 4K. A metà strada incontriamo i formati HD e Full HD che rappresentano un buon compromesso fra prezzo e prestazioni. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che, come accade per i film o le serie TV, all'aumentare della risoluzione, cresce anche la banda utilizzata per lo streaming, ovvero la quantità di dati trasmessi. E se il nostro piano tariffario internet non è in grado di gestire questo flusso, meglio optare per modelli a bassa risoluzione.

Luminosità e visione notturna

La qualità delle lenti che compongono l'obiettivo si mette in evidenza quando l'ambiente è particolarmente buio. Fondamentale, in tal senso, è l'apertura del diaframma che regola la quantità di luce in ingresso. Tale valore viene indicato con un numero preceduto dalla lettera f, ad esempio f/1.8. Ma bisogna fare attenzione perché all'aumentare di tale valore, l'apertura diminuisce. Così come la luminosità. Quando l'ambiente è completamente buio, però, non c'è apertura che tenga. In questo caso, le telecamere per videosorveglianza devono poter contare sui raggi infrarossi in grado di catturare le immagini anche di notte.

Zoom

Presente sia a bordo delle videocamere fisse che di quelle mobili, lo zoom ci permette di stringere l'obiettivo su un'area più piccola, ingrandendone i particolari. Due sono le tipologie di zoom che è possibile sfruttare: l'ottico e il digitale. Il primo assicura una resa migliore delle immagini perché si basa su un movimento analogico delle lenti delle videocamere. Il secondo, invece, si limita ad ingrandire l'inquadratura attraverso un artificio software, operazione che però degrada la qualità dei fotogrammi. Più lo zoom è potente e più alto sarà il numero (seguito dalla lettera "x") col quale viene espresso. 6x, ad esempio, è un buonissimo valore sia per lo zoom ottico che per il digitale. 

Ottime telecamere di videosorveglianza con risoluzione Full HD:
Netgear Arlo Essential Spotlight
Ezviz BC1 Add-On
Ezviz C3W

Il comparto connettività: cavo ethernet contro Wi-Fi

La principale differenza fra un sistema di videosorveglianza IP e le più classiche telecamere a circuito chiuso è tutta nel modo di fruire dei contenuti. Nel secondo caso, infatti, le immagini carpite vengono inviate solo al registratore che, di seguito, le trasmette al monitor. Non c'è possibilità, quindi, di controllare l'impianto se non siamo a casa, di fronte allo schermo. La prima tipologia di videosorveglianza, invece, si mostra decisamente più smart. Grazie alla connessione ad internet, infatti, potremo visionare i filmati in tempo reale e da qualsiasi device collegato alla rete, sfruttando lo streaming. Ma un impianto di videosorveglianza retto da un cavo ethernet funziona in modo diverso rispetto ad un analogo modello senza fili, basato sul Wi-Fi. Posto che entrambe le categorie di prodotto avranno bisogno di una fonte energetica, un kit videosorveglianza Wi-Fi può fare a meno del cavo, nel caso preveda telecamere a batteria. Ma l'indipendenza dai fili, che si rivela estremamente comoda in fase di installazione, ha anche una controindicazione. Ci riferiamo all'area che il router di casa copre con il Wi-Fi. Se, infatti, le videocamere non vengono posizionate all'interno di questa zona, non saranno in grado di connettersi alla rete.

Sistemi di videosorveglianza wireless di qualità:
Ezviz C3W FHD
Xiaomi Mi Wireless Outdoor Security Camera
Reolink Go

Archiviazione dati: le varie alternative

Di fondamentale importanza per ogni impianto di videosorveglianza è il modo in cui i filmati vengono salvati e archiviati per poi essere rivisti e analizzati. Un kit videosorveglianza canonico, ad esempio, prevede sempre un registratore NVR al quale va associato un hard disk al cui interno verranno salvati i filmati girati che potranno essere consultati in qualsiasi momento. I sistemi di videosorveglianza Wi-Fi, invece, si caratterizzano per l'assenza di cavi e la mancanza del registratore esterno. In questo caso, per l'archiviazione sono sfruttate delle piccole schede micro-SD, alloggiate direttamente all'interno delle videocamere. In alternativa, potremo affidarci al cloud per l'archiviazione dei file. Tale servizio è offerto da quasi tutte le aziende del settore e prevede, di solito, un tetto dati gratuito con qualche limitazione. Una per tutte, ad esempio, la possibilità di rivedere i filmati solo entro un certo lasso di tempo. Per chi non intenda scendere a compromessi, comunque, resta valida la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a pagamento che assicuri il controllo pieno su impostazioni e funzionalità.

Attivazione automatica delle videocamere

Un sistema di videosorveglianza economico prevede, in genere, un'unica telecamera da tenere sempre attiva per riprendere la zona inquadrata 24 ore su 24. Certo, però, una soluzione del genere mostra qualche limite. Il primo è connesso ai consumi elettrici che, inevitabilmente, sono destinati a salire. In particolare, se abbiamo acquistato un kit di videosorveglianza Wi-Fi a batterie, difficilmente godremo di un'autonomia elevata. Ma c'è un altro punto da considerare. Riprendere e registrare in modo continuativo significa dover sbobinare ore ed ore di filmati per controllare eventuali comportamenti sospetti. La risposta, in entrambi i casi, è data dal sensore di movimento. "Motion detection" è il termine inglese che definisce tale tipo di tecnologia, in grado di rilevare movimenti nell'area videosorvegliata ed avviare la registrazione. Il vantaggio è, quindi, duplice, grazie ai consumi ridotti e al limitato materiale da visionare. In più, un impianto di videosorveglianza del genere sarà in grado di sfruttare la rete internet per inviare notifiche al nostro smartphone ogni volta che si avvierà in automatico.

Telecamere di videosorveglianza con motion detection:
Imou Bullet 2
Hikvision DS-2CD1043G0-I
Dahua IPC-HDBW3441F-AS-M

App e impostazioni

Molte sono le impostazioni di un sistema di videosorveglianza sulle quali è possibile agire. Una volta collegate le telecamere alla rete, potremo regolare l'immagine intervenendo su vari parametri. Il più significativo è, probabilmente, la risoluzione alla quale verranno catturate le immagini. Se, infatti, un elevato numero di pixel assicura filmati di qualità superiore, è anche vero che consuma più banda. E se l'internet di casa non è particolarmente veloce, sarà bene ripiegare su una risoluzione inferiore. La videosorveglianza IP ha anche aperto le porte al controllo da remoto del sistema attraverso lo smartphone. E non a caso, le aziende leader del settore hanno progettato ciascuna una specifica app, scaricabile dagli store Android e iOS. Molto curate a livello di design, le app offrono tante funzioni utili. Per prima cosa, potremo accedere in ogni momento alle videocamere che compongono l'impianto di videosorveglianza. Avremo modo di attivare lo streaming live e osservare cosa accade dentro la casa, in giardino o sul vialetto d'ingresso. Riceveremo notifiche in caso di attivazione automatica del sistema, qualora rilevasse un movimento all'interno dell'area videosorvegliata. Inoltre, potremo sempre consultare la timeline degli eventi, con lo scopo di monitorare i momenti salienti e verificarne gli orari.

Funzioni aggiuntive

Il sensore che rileva il movimento e attiva le telecamere si mostra utilissimo per tenere a bada i consumi, segnalando solo gli eventi significativi. Esistono, poi, altre funzionalità evolute in grado rendere l'impianto di videosorveglianza sempre più smart. Ecco, di seguito, le più interessanti.

Riconoscimento facciale

Negli smartphone di ultima generazione viene impiegato per sbloccare il device in modo intelligente. Ma anche a bordo dei sistemi di videosorveglianza più avanzati svolge un ruolo chiave. Parliamo del software di riconoscimento facciale, una tecnologia che rappresenta un filtro fondamentale per distinguere gli eventi pericolosi da quelli che non lo sono. Una volta configurato, salvando i volti dei membri della famiglia, questi saranno esclusi dalle segnalazioni. In tal senso, l'impianto sarà in grado di riconoscere i familiari ed evitare così di attivarsi al loro rientro in casa. 

GPS

La videosorveglianza intelligente di tipo IP nasce con lo scopo di monitorare le nostre case o il luogo di lavoro in modo intelligente. Il tutto finalizzato a renderci la vita più semplice, automatizzando la maggior parte delle operazioni. Quando parliamo di GPS non intendiamo dire che le videocamere sono provviste di tale tecnologia. Però, attivandolo sullo smartphone, invieremo al sistema la segnalazione della nostra posizione in tempo reale. Così facendo, il sistema stesso saprà se siamo in casa o fuori casa. E regolerà le impostazioni di sicurezza di conseguenza.

Allarmi e sensori aggiuntivi

Il bello di un impianto di videosorveglianza IP, oltre alla possibilità di controllare i filmati ovunque ed in qualsiasi momento, è l'elevata configurabilità. Alcuni modelli sono dotati di speaker potente che si aziona producendo un forte allarme sonoro, spesso accompagnato da un bagliore intermittente. In alternativa, è possibile acquistare un allarme esterno aggiuntivo e collegarlo al sistema attraverso la rete. Simile il discorso per alcuni sensori addizionali da connettere al cuore dell'impianto. Pensiamo, per fare un esempio, ai sensori che rivelano perdite di gas o di acqua dalle tubature. Grazie a queste funzionalità aggiuntive, la sicurezza della casa può essere monitorata in tanti modi diversi, non solo per prevenire un'intrusione indesiderata. 

Telecamere di videosorveglianza con riconoscimento facciale:
Xiaomi Mi 360° Home Security Camera 2K Pro
Netatmo Welcome
Netatmo Presence

Alimentazione energetica

I consumi energetici di un impianto di videosorveglianza si legano, per forza di cose, al tempo di attività dello stesso. In tale ottica, il sensore di rilevamento ci permette di abbassare i costi in bolletta, attivando le videocamere solo in caso di necessità. Ma come viene alimentato un sistema di videosorveglianza IP? A bordo dei modelli Wi-Fi, il cavo a muro può essere sostituito da batterie ricaricabili i cui vantaggi in termini di ordine ed intralcio sono evidenti. La durata delle batterie dipende molto dal tipo di utilizzo e dall'ottimizzazione software impostata dalla casa madre ma, nei casi migliori, può arrivare fino a sei mesi. Discorso differente vale per i sistemi di videosorveglianza ethernet. In questo caso, la natura del sistema impone l'utilizzo di cavi specificamente pensati per trasmettere i dati sulla rete. Ma non solo: le videocamere, infatti, per essere alimentate necessitano sempre di un cavo a muro ciascuna. La soluzione per contenere il numero di fili elettrici in giro è data dalla tecnologia PoE (Power over Ethernet) che permette al cavo ethernet di fornire anche l'alimentazione energetica. Ma per far funzionare questi cavi, occorre un apposito switch posto fra le videocamere ed il registratore.

Sistemi di videosorveglianza con alimentazione PoE:
Avtech IP POE IR 2MP
Atlantis Land UX1014A-BPVM
Imou PoE Security Kit

La componente audio

A bordo delle telecamere di un impianto di videosorveglianza entry-level non è necessariamente presente. Ci riferiamo al microfono, pensato per carpire, oltre alle immagini, il suono ambientale. Ma si tratta di una funzionalità che può mostrarsi particolarmente utile. E come avviene per il sensore di movimento che attiva le videocamere, ugualmente i rumori non passeranno inosservati. È possibile, infatti, impostare i sistemi di videosorveglianza per reagire a certi suoni, inviandoci una notifica. Una finestra che sbatte, una porta che si apre, un vetro rotto: ecco alcuni esempi di rumori che mettono in allerta l'impianto. Alcuni modelli, inoltre, sono provvisti di audio bidirezionale. In altre parole, oltre al microfono che ci consente di ascoltare quello che succede nell'area videosorvegliata, le telecamere sono provviste di uno speaker, attraverso il quale potremo far sentire la nostra voce. Particolarmente utile in caso di effrazione, l'altoparlante integrato ci dà la possibilità di mettere in allerta gli intrusi, comunicando loro, ad esempio, che le forze dell'ordine sono in arrivo. Un kit di videosorveglianza del genere, infine, si presta bene ad essere montato nella stanza di un bebè per lavorare come baby monitor.

Telecamere di videosorveglianza con speaker potente:
Imou Ranger IQ
Netgear Arlo Pro3
Netgear Arlo Go VML4030-100PES

Le norme in vigore per il rispetto della privacy

Riprendere un soggetto con una videocamera è un'operazione che, secondo il Garante della Privacy, necessita sempre del consenso. Questo perché l'immagine di una persona è da considerarsi, in tutto e per tutto, un dato sensibile. La disciplina che regola i sistemi di videosorveglianza è a dir poco ampia e richiede, per questo, un piccolo approfondimento. Posto che quando ospitiamo qualcuno a casa nostra, dovremmo avvertirlo della presenza di un impianto di videosorveglianza, non siamo tenuti però a richiedere alcun tipo di autorizzazione. Le riprese di aree private sono sempre consentite, a patto che venga affisso l'apposito cartello con la dicitura "area videosorvegliata". Più strutturata si fa la materia quando le aree inquadrate sono pubbliche. In tal caso, infatti, la videosorveglianza è consentita solo per tutelare la sicurezza, mai per controllare ciò che avviene nei paraggi. Ma è bene chiarire cosa si intende per spazio privato e pubblico. Il portone di casa, ad esempio, ricade nella prima categoria. Il giardino del vicino, invece, rientra palesemente nella seconda. A metà strada troviamo quelle aree comuni che, se rappresentano l'unico modo per accedere a casa nostra, possono essere riprese. Completamente diverso, invece, è il discorso relativo alle attività commerciali che necessitano di autorizzazioni speciali per poter installare videocamere di sorveglianza.
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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