Sono sempre più diffusi integratori, farmaci e prodotti saluti che riportano la dicitura “Gluten Free” o “Senza glutine”, risultando così adatti anche alle persone affette da celiachia. Si va dagli alimenti senza glutine, ai classici multivitaminici senza glutine come Multicentrum, fino ad arrivare a prodotti per lo sport come EnerZona Balance Snack. La celiachia è una patologia infiammatoria e con tratti auto-immuni, innescata dall’ingestione di glutine in persone predisposte geneticamente. Per affrontarla bisogna cambiare il proprio stile di vita, le proprie abitudini alimentari e leggere meglio le etichette dei prodotti che si assumono.
Cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti riguardanti la celiachia e gli alimenti da evitare:
Il glutine è una proteina di riserva presente nel grano, ma anche nella segale e nell’orzo e in molte altre specie di cereali utilizzate per gli alimenti. Il glutine viene molto apprezzato anche nel campo della tecnologia alimentare e farmaceutica, per la sua capacità viscosizzante, elastica e addensante. Questa molecola può essere utilizzata come eccipiente di lavorazione o essere presente all’interno di estratti vegetali usati per la realizzazione di prodotti salute e integratori di vario genere. Ma il glutine ha impieghi versatili anche all’interno di piatti pronti, salse e altri prodotti confezionati. Normalmente questa molecola verrebbe digerita senza provocare problemi, ma nei soggetti celiaci, quando il glutine arriva nel tratto digestivo, entra in contatto con il sistema immunitario che per errore lo scambia per un invasore esterno, generando il processo infiammatorio. Le cellule difensive del corpo umano non si limitano ad attaccare la proteina, ma estendono la loro offensiva anche agli enzimi presenti nel tratto digestivo, come la transglutaminasi. Il quadro infiammatorio a lungo andare può provocare atrofia dei villi intestinali, deputati all’assorbimento dei nutrienti. Ciò causa diverse carenze nutrizionali, problemi digestivi, anemia, astenia e difficoltà nella crescita.
La celiachia è una patologia infiammatoria cronica che riguarda l’intestino e nello specifico l’intestino tenue. La malattia è scatenata dall’assunzione di alimenti e prodotti che contengono glutine, in soggetti geneticamente predisposti. A differenza delle allergie al grano, il quadro infiammatorio viene scatenato esclusivamente dall’ingestione di prodotti che contengono glutine. Quando questa molecola arriva nell’intestino causa una forte risposta infiammatoria a livello delle pareti del lume e dei villi intestinali. La risposta immunitaria genera, quindi, quadro di infiammazione cronica che, a sua volta, danneggia i tessuti dell’intestino e porta alla riduzione dell’efficienza di assorbimento dei villi intestinali. Più l’intestino si infiamma e più sintomi da malassorbimento si vengono a generare, con conseguenti squilibri di micro e macronutrienti. Questo può essere pericoloso soprattutto nei bambini più piccoli e nei ragazzi che stanno crescendo e hanno bisogno di nutrienti essenziali per lo sviluppo del proprio organismo.
La celiachia sembra una patologia molto semplice da diagnosticare e per questo spesso si iniziano diete ad esclusione “fai da te”. Questo stratagemma, senza un parere medico, può addirittura rallentare il processo di diagnosi poiché provoca una parziale e momentanea remissione dei sintomi infiammatori, soprattutto a livello dei villi intestinali. Quindi come si può diagnosticare la celiachia?
Esistono test semplici da usare anche a casa, come Profar Celiachia Test Autodiagnostico oppure Mylan MyTest Celiachia, che permettono un primo screening casalingo, in caso di dubbio sulla presenza o meno della patologia celiaca. Si tratta, ovviamente, di test che necessitano dell’approfondimento e della conferma di diagnosi mediche specifiche.
La diagnosi di celiachia deve essere condotta da un medico, che prescriverà alcune analisi come:
Molto spesso viene condotta la biopsia dei villi intestinale, per controllarne lo stato di infiammazione e per avere certezza della diagnosi di celiachia. Le nuove raccomandazioni che arrivano dalla Società europea di gastroenterologia pediatrica (European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition, Espghan) indicano che in alcuni selezionati casi pediatrici di celiachia, si può evitare la biopsia duodenale, che rimane un esame invasivo e poco piacevole per il paziente.
L’unica strategia utile per ridurre i sintomi e le cause della celiachia è la dietoterapia. Con l’aiuto di un nutrizionista è, infatti, possibile seguire una dieta priva di glutine (gluten-free), che permette di eliminare le cause e quindi i sintomi e di ricostituire i tessuti intestinali danneggiati. Aderire ad un’alimentazione priva di glutine significa cambiare il proprio stile di vita e le proprie abitudini alimentari, facendo attenzione a dividere gli alimenti in:
Bisogna fare attenzione a non assumere frumento, farro, orzo, segale, avena, kamut, malto e seitan (ricavato dal glutine), ma anche prodotti già confezionati dall’industria dove il glutine viene utilizzato come eccipiente o ingrediente secondario. Bisogna, invece, prediligere cereali, tuberi, farine e loro derivati privi di glutine. Bisogna prestare particolarmente attenzione anche a quegli alimenti borderline che hanno un quantitativo di glutine superiore ai 20 ppm o comunque a rischio di contaminazione durante i processi di lavorazione e preparazione. Alcuni esempi possono essere le carni conservate, i salumi e gli insaccati preconfezionati, gli omogeneizzati ed il surimi.
Lo stesso discorso può essere portato avanti per i prodotti salute, gli integratori e anche per i farmaci. In tutti questi prodotti farmaceutici può essere presente glutine tra gli ingredienti e per tale motivo i soggetti che soffrono di celiachia, dovranno assumere esclusivamente prodotti salute e integratori “gluten free”.
Il comparto farmaceutico e moltissimi suoi brand, si sono adoperati per creare intere linee senza glutine, ma anche prodotti alimentari per adulti e per bambini che andassero a rimpiazzare i comuni biscotti o dolci contenenti glutine. Classici esempi possono essere Plasmon Biscottino biberon senza glutine o Fosfovit Biscottino senza glutine, che permettono di aiutare già nella prima infanzia i soggetti celiaci, garantendo una corretta crescita e sviluppo di organi e sistemi.
Tutti i prodotti per celiaci devono essere inseriti all’interno di un contesto dietetico ben strutturato, che garantisca i giusti livelli di micro e macronutrienti, ma che preveda anche un aggiustamento e i livelli di grassi e zuccheri nella propria alimentazione. Infatti, gli alimenti gluten free sono spesso arricchiti di queste componenti per esigenze di preparazione, ma anche di gusto e palatabilità.
Fonti:
I sali minerali sono delle sostanze inorganiche indispensabili per il benessere del nostro organismo in quanto svolgono azioni plastiche e regolatrici. Tali molecole devono essere assunte necessariamente dall’esterno, in primis dalla dieta
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