L’aumento del prezzo del gas e dell’energia elettrica (in questi giorni si parla di rincari che sfiorano addirittura il 60%) sta avendo forti ripercussioni sulla vita quotidiana di tutti noi. E ce ne accorgiamo soprattutto quando arrivano le bollette!
Proprio per questo motivo, tra i vari interventi promossi dal Governo per supportare gli italiani (oltre al bonus sulle stufe a pellet per rinunciare al gas metano e sfruttare un combustibile ecologico) c’è anche il bonus sulle bollette di luce e gas. Ma a chi spetta questo bonus? Come si può richiederlo? E in che cosa consiste esattamente? In questo articolo scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questo importante aiuto statale.
Cominciamo col dire che un bonus bollette esiste già da tempo. Finora però era riservato a cittadini e nuclei familiari in gravi condizioni di disagio economico: per richiederlo era infatti necessario avere un ISEE inferiore a 8.265 euro oppure 20.000 euro (per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico). Quello che cambia con la conversione in legge del Decreto Aiuti Bis è la platea di beneficiari, che viene ampliata proprio a causa della crisi energetica. Parliamo in questo caso di bonus sociale bollette, gestito direttamente da Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).
Ma c’è un altro intervento di sostegno alle bollette, che riguarda però solo i lavoratori dipendenti.
Si tratta in questo caso di un rimborso di massimo 600 euro, che vengono erogati direttamente dal datore di lavoro al dipendente, per sostenere il pagamento delle utenze domestiche: questi soldi rientrerebbero tra i cosiddetti fringe benefit che l’azienda decide se fornire ai propri dipendenti (tra questi, per esempio, ci sono anche telefono e auto aziendale). Il limite massimo del bonus ammonta appunto a 600 euro annui, anche se l’azienda può autonomamente scegliere di alzare questa cifra: l’eccedenza sarà però soggetta a imposizione fiscale, a differenza dei 600 euro che sono esclusi dal reddito di lavoro dipendente ai fini Irpef. Per il datore di lavoro, si tratta di una somma interamente deducibile, quindi viene sottratto all’imponibile fiscale a carico dell’azienda. Importante chiarire che questo intervento non è obbligatorio per il datore di lavoro: ciascuna azienda sceglie se e a chi erogare questo benefit.
Per quanto riguarda il bonus sociale bollette, è possibile richiederlo solo in presenza di alcuni requisiti di reddito e di composizione familiare.
In particolare, è possibile ottenere il bonus in presenza di uno di questi tre requisiti.
Uno dei componenti del nucleo familiare deve essere titolare di un contratto di fornitura elettrica e di gas naturale attivo (o temporaneamente sospeso per morosità) e con tariffa per usi domestici (quindi non possono essere considerati i contratti stipulati dalle società).
In base al cosiddetto “vincolo di unicità”, ogni nucleo familiare ha diritto ad un solo bonus sociale bollette all’anno.
Questi requisiti sono validi al momento fino al 31 dicembre 2022.
Visto che i bonus dedicati alla spesa per le bollette sono due, occorre fare una differenziazione.
L’importo del bonus sociale varia a seconda dell’indicatore ISEE e della composizione del nucleo familiare: in questa pagina trovate tutte le indicazioni specifiche.
Il bonus bollette è sicuramente un valido aiuto per sostenere le famiglie in un periodo in cui gli aumenti stanno diventando importanti, tuttavia non dimentichiamo che ci sono molti modi per abbattere il costo delle bollette: acquistare elettrodomestici di nuova generazione (anche beneficiando dei bonus statali), adottare delle buone abitudini e prendere in considerazione metodi di riscaldamento alternativi (per esempio le stufe a pellet).
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