Oggi il suo nome viene per lo più associato a quello di Montalbano, il Commissario dell’immaginaria cittadina siciliana dai modi burberi e poco convenzionali, ma Andrea Camilleri è stato un autore incredibilmente prolifico: dal 1945, quando pubblica i suoi primi racconti e poesie, ha scritto romanzi, testi per il teatro, la televisione e la radio, saggi sullo spettacolo e si è cimentato persino nella regia. Venuto a mancare il 17 luglio 2019, il 6 settembre 2020 avrebbe compiuto 95 anni e ne approfittiamo per offrire il nostro piccolo tributo ad uno dei più geniali e importanti scrittori della nostra epoca.
Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, figlio unico di un ispettore delle compagnie portuali che nel 1922 aveva partecipato alla Marcia su Roma. Dopo essere stato espulso dal Collegio Vescovile Pio X per aver lanciato uova contro un crocifisso, comincia a studiare al Liceo Classico Empedocle di Agrigento: nel 1943 termina gli studi ottenendo la maturità ma senza sostenere esami perché, a causa dei bombardamenti e dell’imminente Sbarco alleato in Sicilia, le scuole furono chiuse e vennero considerati validi gli scrutini del primo quadrimestre. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo ma non conseguirà mai la laurea. Nel 1945 prende la tessera del Partito Comunista Italiano.
Dopo la guerra, tra il 1946 e il 1947, vive a Enna: il freddo patito nelle due misere stanze che occupava, prive di riscaldamento, lo spinsero a passare molto tempo alla Biblioteca Comunale, dove diventa amico dell’avvocato Fontanazza che lo introduce a due scrittori all’epoca molto in voga, Nino Savarese e Francesco Lanza. Fu proprio durante questo periodo che cominciò a scrivere: partecipò ad alcuni certamen letterari e nel 1947 vinse il Premio Firenze con alcune poesie.
Nel 1949 viene ammesso, unico allievo regista di quell’anno, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica: si trasferisce dunque a Roma, dove rimarrà per molti anni della sua vita, e conclude gli studi nel 1952. Porterà in scena numerose opere finché non entrerà a lavorare alla Rai come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore: partecipa ad alcune note produzioni poliziesche italiane e a diverse messe in scena di opere teatrali, spesso di Pirandello. Nel frattempo, tuttavia, continua a scrivere: vince il Premio Saint Vincent e alcune sue poesie si fanno notare persino da Giuseppe Ungaretti.
La pubblicazione del primo romanzo, tuttavia, arriva soltanto nel 1978. La casa editrice Lalli accetta di pubblicare gratuitamente il suo “Il corso delle cose”, che tuttavia non viene notato dal pubblico.
Camilleri dovrà aspettare il 1992 perché Sellerio si accorga di lui e accetti di pubblicare “La stagione della caccia”, facendolo diventare in breve tempo un autore di successo.
Nel corso della sua vita, Camilleri ha ricevuto numerosi riconoscimenti, omaggi musicali e letterari e diverse lauree honoris causa. Il 26 gennaio 2003 ha ricevuto la medaglia di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, oltre a diverse onorificenze cittadine. Nel 2017 addirittura gli è stato dedicato un asteroide, che oggi porta il nome di 204816 Andreacamilleri.
Anche se i loro nomi sono ormai legati a doppio filo, Andrea Camilleri non ha raccontato soltanto le vicende del Commissario Montalbano, anche se resta il suo personaggio più riuscito e famoso. La sua prima apparizione è nel 1994 ne “La forma dell’acqua” dove, attraverso due omicidi eccellenti, viene messo in luce il pericoloso rapporto tra mafia, politica e affari nella Sicilia della seconda repubblica. A quel primo romanzo ne seguiranno molti altri (alcuni dei più famosi sono “Il cane di terracotta”, “La luna di carta” e “La vampa d’agosto” ma ce ne sono moltissimi), oltre a diverse serie di racconti. Diventato davvero celebre nel 1998, il Commissario Montalbano sarà protagonista persino di un fumetto: nel 2013 esce “Topolino e la promessa del gatto”, una storia ambientata in Sicilia a cui lo stesso Camilleri ha partecipato e dove vediamo Topolino collaborare con Salvo Topalbano!
Se non volete fermarvi ai titoli più famosi, il consiglio è di cominciare dai primi lavori per apprezzare l’opera di Camilleri in modo più ampio e completo. Tra gialli, polizieschi, storie fantastiche e fatti di cronaca, le opere firmate da Andrea Camilleri sono innumerevoli: non solo romanzi, racconti, poesie, ma anche sceneggiature televisive, teatrali o radiofoniche e saggi. In tutto il suo lavoro, è sempre stato presente l’impegno politico e sociale: ha preso più volte posizione in modo esplicito contro la mafia e le sue violenze e si è schierato politicamente in diverse occasioni.
Le sue oltre 100 opere sono state tradotte in almeno 120 lingue e ne sono state vendute oltre 10 milioni di copie.
Il modo migliore per ricordare Camilleri e la sua opera è certamente quello di leggere i suoi libri, per tenere vivo il ricordo di un autore che entrerà di diritto nella storia della letteratura italiana.
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