Film e serie TV rappresentano una delle forme di intrattenimento più diffuse tra le mura domestiche. Lo dimostra il successo dei servizi streaming, che si sono imposti puntando proprio su questo tipo di contenuti. La diffusione di smartphone e altri dispositivi mobili non ha intaccato il ruolo dei TV, ancora largamente utilizzati per il coinvolgimento che riescono ad offrire.
In questo articolo vedremo quali sono le caratteristiche più importanti e le tecnologie migliori per guardare film e serie TV. Gli aspetti da valutare sono molteplici: dalla tipologia di schermo (LCD o OLED?) alle funzioni di contorno, senza dimenticare il supporto a HDR e la capacità di adattarsi a varie tipologie di ambiente, primi tra tutti quelli molto luminosi.
Se si cerca la migliore esperienza possibile, allora è bene scartare tutto quello che non è OLED, QD-OLED o LCD con Mini LED. Teoricamente un LCD con retroilluminazione di tipo Full LED Array e local dimming potrebbe andare comunque bene, ma la mancanza di Mini LED indica che la retroilluminazione è meno sofisticata (tutti gli LCD più evoluti sono ormai Mini LED). Si possono quindi prendere in considerazione se il budget non consente di fare altrimenti, diversamente lo sconsigliamo.
I punti di forza e le principali debolezze sono i seguenti:
Pregi
Difetti
Pregi
Difetti
Pregi
Difetti
Dopo aver parlato delle tecnologie disponibili, vediamo quali caratteristiche servono per godersi i film e le serie TV con la migliore qualità possibile. Iniziamo da quello che non serve: qualsiasi frequenza di aggiornamento superiore ai 120 Hz è superflua. Il supporto ai 144 Hz o ai 165 Hz è utile solo il gaming, per l’intrattenimento non aggiunge e non toglie nulla. Chiaramente molti dei migliori prodotti in circolazione offrono anche questo tipo di funzioni, ma se non si punta alla massima qualità si possono acquistare ottimi televisori che sacrificano qualcosa sul versante gaming.
Un esempio sono i prodotti Sony come Bravia 7 e Bravia 9, eccellenti sotto tanti punti di vista ma senza frequenze di aggiornamento superiori a 120 Hz. I 120 Hz possono invece servire per le funzioni che aumentano la fluidità delle immagini: i puristi probabilmente ne staranno alla larga, gli altri potrebbero invece trovarle gradevoli, almeno in alcune situazioni.
È invece utile un’ampia compatibilità con i formati di HDR: idealmente sarebbe ottimo averli tutti, cioè HDR10, HDR10+, HLG e Dolby Vision. Un plus apprezzabile è la capacità di integrare le tecnologie più evolute con i sensori di luminosità per regolare automaticamente le immagini: ci riferiamo a HDR10+ Adaptive e Dolby Vision IQ. La mancanza di Dolby Vision o HDR10+ non è però motivo sufficiente per non prendere in considerazione un prodotto, l’importante è che sia presente almeno uno dei due formati.
All’HDR si legano due aspetti importantissimi: il nero e il contrasto, fondamentali per i contenuti cinematografici e anche per le serie TV. Un LCD senza troppe pretese va inevitabilmente in crisi nelle scene scure, specialmente se all’interno ci sono particolari molto luminosi che in HDR si accendono (o si dovrebbero accendere) per creare forti contrasti. Ecco perché gli OLED sono particolarmente indicati mentre gli LCD senza Mini LED e/o un controllo evoluto della retroilluminazione sono tendenzialmente da evitare.
Anche la luminosità è importante, e lo vedremo meglio nel prossimo paragrafo: qui ci limitiamo a parlare del ruolo che gioca per l’HDR. I prodotti di fascia bassa semplicemente non sono in grado di generare abbastanza luce, col risultato che i piccoli particolari (è lì che si trovano i picchi) non si accendono come dovrebbero e la presentazione dei contenuti ne risente, risultando spenta e fiacca.
Un aspetto fondamentale che viene spesso trascurato è l’ambiente in cui va collocato il TV. Le tecnologie di cui abbiamo parlato si comportano in modo diverso a seconda della quantità di luce e dei riflessi presenti. Per una visione in stanza buie o poco illuminate non c’è niente di meglio di un OLED. La capacità di spengere o accendere ogni singolo pixel è un vantaggio incolmabile per gli LCD, anche i più evoluti.
C’è da dire che le ultime generazioni di Mini LED hanno compiuto notevoli progressi, tanto che i migliori esponenti di questo segmento, come ad esempio gli Hisense U8N o i già citati Bravia 9, hanno ridotto sensibilmente il divario. L’OLED resta però una scelta migliore. La situazione si capovolge però se prendiamo in considerazione gli ambienti molto illuminati.
Con tanta luce nella stanza un LCD si comporta meglio, dato che riesce a aumentare la luminosità fino a livelli molto alti e non solo su finestre ridotte, come invece fanno gli OLED. A queste considerazioni va aggiunto un ulteriore elemento: il trattamento usato sui pannelli. Tutti ii prodotti di qualità almeno discreta sono ormai equipaggiati con filtri anti-riflesso. Cambia però il tipo: possono essere lucidi oppure opachi.
I televisori con trattamento lucido (glossy) sono la maggior parte. Ne sono un esempio gli OLED LG C4, i Panasonic Z90A, i TCL C7K, i Samsung QN85D. Negli ultimi anni è però cresciuto considerevolmente il numero di TV con trattamento opaco (matte), spinti soprattutto da Samsung con la linea The Frame e di recente con gli OLED S95F e i Neo QLED QN90F.
Cosa cambia tra i due? Il trattamento opaco è molto efficace nel ridurre tutte le riflessioni ma tende a penalizzare un po’ il nero, che ingrigisce e non è più assoluto nemmeno sugli OLED. Gli schermi lucidi non hanno questa limitazione sul nero ma sono meno efficaci nel ridurre i riflessi. Bisogna poi tenere in considerazione che tutti i QD-OLED tendono a ingrigire un po’ il nero quanto c’è luce in ambiente (ovviamente si nota di più in ambienti molto luminosi).
Per quanto riguarda l’audio non servono particolari disquisizioni: un impianto esterno è sempre la soluzione migliore. Solo i prodotti di fascia più alta garantiscono esperienze abbastanza soddisfacenti, ma anche in questi casi l’aggiunta di un sistema home cinema, di una soundbar o almeno di un subwoofer migliora nettamente la qualità complessiva.
L’elettronica di bordo è sempre importante: determina la qualità dell’upscaling, delle ottimizzazioni applicate a colori, sfumature e immagini in movimento.L’introduzione di SoC come i MediaTek Pentonic 700 ha alzato il livello medio e ormai anche prodotti tutt’altro che cari, come Hisense U7N e TCL C805, se la cavano comunque discretamente nella maggior parte degli scenari d’uso.
Chi guarda molti contenuti a risoluzione HD può trarre giovamento dall’acquisto di TV più evoluti, come i Sony Bravia XR oppure gli LG, specialmente i G5 con il processore Alpha 11. Sono buoni anche i Samsung come e i Philips, che però vanno tenuti uno po’ a bada (tendono ad aggiungere fin troppe elaborazioni). Meglio scartare invece i prodotti troppo economici: generalmente l’elettronica è uno degli aspetti sacrificati per contenere i costi.
La Smart TV non incide sulla qualità ma può minare l’esperienza d’uso. Una piattaforma mal gestita, quasi sempre per colpa di chip poco prestanti, può rendere frustranti anche le operazioni più semplici. Tendenzialmente consigliamo di non scendere sotto i 500 o 600 euro circa. In linea di massima è comunque meglio controllare caratteristiche e recensioni del modello a cui si è interessati: a volte nemmeno i top di gamma sono esenti da pecche, anche importanti.
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