Sarà stata la pandemia, sarà stato che nel mondo durante il 2020 moltissimi utenti sono stati costretti a lavorare e studiare da casa, ma l’anno che ci ha appena lasciato ha visto un notevole aumento delle vendite di computer e portatili.
Non un piccolo aumento delle vendite, ma il più grande picco degli ultimi dieci anni. Come riportato da un report di Canalys, leader delle analisi di mercato, nel 2020 sono stati spedite 297 milioni di unità, dato peraltro confermato anche da altri istituti di ricerca. IDC, per esempio, si attesta su 302 milioni di unità.
Numeri che confermano un incremento di oltre il 12% rispetto al 2019. Un dato molto importante, in quanto negli ultimi anni gli utenti preferivano investire in dispositivi più leggeri e facili da portare con sé, come smartphone o tablet.
Per molti, l’esigenza di dover creare una postazione casalinga tramite cui poter continuare a lavorare o studiare senza troppe rinunce è stata di cruciale importanza per finalizzare l’acquisto. Non solo portatili come Acer Swift 3, Asus Zenbook e MacBook Air, ma anche vere e proprie workstation con hardware di ultima generazione.
Perché rimanere a casa non ha contribuito solamente all’aumento del lavoro smart, ma ha spinto gli utenti a trovare nuovi metodi di intrattenimento. È indubbio quindi che non solo il settore PC, ma in generale tutto quello legato al mondo digitale, abbia avuto un notevole incremento di utilizzatori.
I dati riportano anche la sempre maggiore diffusione di dispositivi Apple, con spedizioni che sono aumentate di circa il 20% rispetto al 2019. Tra i motivi anche la presentazione del nuovo processore proprietario Apple Silicon M1, che consente di avere ottime prestazioni con consumi energetici ridotti e fattori di forma molto compatti.
Vedremo come si evolverà il mercato nel 2021. Di certo i vari produttori non sono rimasti a guardare. MSI, Lenovo, Razer, Asus, hanno presentato le nuove linee di portatili ad alte prestazioni durante il CES 2021 e ne arriveranno molti altri nel corso dell’anno.
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