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Recensione Xiaomi Redmi Note 10 5G: convince ma con qualche riserva

La nuova creatura di Xiaomi parte da 199 euro e offre un'esperienza utente complessiva più che convincente. Autonomia e schermo i due punti di forza
Di Saverio Alloggio 5 Giugno 2021
5 minuti di lettura
redmi note 10 5G recensione

Nella fascia di prezzo compresa tra i 200 e i 300 euro i modelli di smartphone abbondano. Il nuovo Redmi Note 10 5G di Xiaomi deve dunque vedersela con diversi concorrenti. Tra questi spiccano il Realme 8 Pro, il Motorola G 5G, il Samsung Galaxy A52. Dispositivi molto simili tra loro, spesso con caratteristiche tecniche sovrapponibili. Operare una scelta non è dunque semplice e tutto dipende da quelli che sono i punti di forza di ciascun prodotto.

Redmi Note 10 5G punta tutto su schermo e autonomia

Il protagonista della nostra recensione ha le idee chiare: i suoi assi nella manica sono display e autonomia. Il primo è un pannello da 6,5 pollici IPS con risoluzione di 1.080 x 2.400 pixel. Si vede bene all’aperto, offre dei buoni angoli di visuale ed è caratterizzato da una qualità visiva complessiva che permette di utilizzarlo serenamente per la visione di film e serie TV. Da segnalare il fatto che sia protetto da un vetro Gorilla Glass 3, il che dovrebbe garantire una maggiore resistenza a urti e cadute accidentali.

redmi note 10 5G schermo

Lo schermo inoltre ha un refresh rate (frequenza d’aggiornamento) a 90 Hertz. Questo significa che i fotogrammi si muovono su di esso con una velocità maggiore rispetto alla media. Questo lo rende particolarmente indicato non solo per i filmati ma anche per l’esecuzione dei videogiochi. Un vantaggio non da poco considerando anche l’ampia diagonale. In tal senso Xiaomi ha lavorato molto bene e questo Redmi Note 10 5G offre complessivamente uno dei migliori display in questa fascia di prezzo.

La parte gaming è inoltre legata a doppio filo con la piattaforma hardware che deve sostenerla. Sotto la scocca c’è il processore MediaTek Dimensity 700 abbinato a 4 Gigabyte di RAM. Questi chip hanno storicamente un marcia in meno rispetto agli Snapdragon di Qualcomm e anche questo non fa eccezione. Intendiamoci, il dispositivo gira bene nelle operazioni quotidiane ma, quando viene messo sotto stress, di tanto in tanto mostra il fianco. Da questo punto di vista comunque non è escluso che la situazione migliori con successivi aggiornamenti software.

redmi note 10 5G spessore

Tutto questo comunque non ha riflessi negativi sull’autonomia, che rimane uno dei punti di forza. Il Redmi Note 10 5G ha infatti a disposizione una batteria da ben 5.000 mAh con ricarica rapida a 18 Watt. Con un utilizzo standard, si conclude la giornata con ancora un buon 30% di carica residua. Nel caso in cui si utilizzi tanto lo schermo o magari la fotocamera, difficilmente si avrà la necessità di una carica aggiuntiva. Da questo punto di vista, promosso a pieni voti, considerando peraltro la presenza dello standard 5G che, rispetto al 4G, è inevitabilmente più energivoro.

Comparto fotografico, luci e ombre

È costruito in plastica, che sul retro è opaca e non trattiene troppo le impronte. La scelta di questo materiale, rispetto al vetro, elimina il fastidioso effetto saponetta e questo è un bene. Il peso di 190 grammi, così come lo spessore di 8,9 mm, si sente tutto e, in abbinata alla diagonale dello schermo, impedisce di utilizzarlo con una sola mano. Dopo diversi giorni in sua compagnia, non ritengo necessario l’utilizzo di una cover, anche perché la sporgenza del modulo fotografico posteriore non crea particolari problemi.

A tal proposito, le fotocamere mostrano luci e ombre nell’utilizzo quotidiano. Xiaomi ha infatti deciso di implementare tre sensori sul retro, con il principale da 48 Megapixel accoppiato a un macro da 5 Megapixel e a uno di profondità da 2 Megapixel. Manca dunque il grandangolo e già questa di per sé è una brutta notizia considerando quanto questa tipologia di sensori siano ormai utilizzati. Le immagini catturate dal Note 10 5G sono comunque buone in diurna, mentre soffrono di più in notturna, con l’apposita modalità che potrebbe funzionare meglio.

Peccato anche per l’assenza di un teleobiettivo. Questo significa che qualsiasi zoom venga effettuato dallo smartphone sarà digitale e non ottico, con conseguente calo di dettagli. Da questo punto di vista la mancanza hardware non potrà essere risolta, mentre è probabile che Xiaomi intervenga lato software per migliorare l’algoritmo di elaborazione dell’immagine. Non a caso, nelle nostre giornate di test, lo smartphone ha già ricevuto un update che è intervenuto proprio sul comparto fotografico, migliorandolo.

I video possono essere registrati fino alla risoluzione Full-HD a 30 fps ed esattamente come i selfie (fotocamera anteriore da 8 Megapixel) seguono l’andamento del comparto fotografico posteriore. In tal senso la concorrenza riesce a fare meglio, specie con il Realme 8 Pro come raccontato nella nostra recensione. Probabilmente Xiaomi ha voluto diversificare il più possibile la propria offerta, considerando la miriade di modelli immessi sul mercato negli ultimi mesi.

Poco da dire invece in relazione alla parte software. La MIUI è tra le migliori interfacce grafiche personalizzate del panorama Android. Il sistema operativo Google è presente in questo caso in versione 11 e non dovrebbero esserci problemi per l’aggiornamento alla versione 12 non appena sarà disponibile.

Conclusioni

Pro:

Contro:

La versione da 4 Gigabyte di RAM e 64 Gigabyte di memoria costa 229 euro, mentre quella da 4/128 tocca i 249 euro. È certamente quest’ultima la variante su cui puntare, considerando il quantitativo esiguo di storage della prima. Come avrete capito dalla nostra recensione, questo nuovo smartphone Xiaomi ci ha convinti. Il supporto alla rete 5G rappresenta senza dubbio un plus in questa fascia di prezzo. È il prodotto ideale per tutti coloro che sono alla ricerca soprattutto di un dispositivo dotato di tanta autonomia, senza però voler rinunciare alle moderne funzionalità a cui siamo ormai abituati.

Pubblicato il 5 Giugno 2021
Saverio Alloggio
Saverio Alloggio

Sono nato nel 1990 e ho vissuto da adolescente l’arrivo degli smartphone. La mia passione per la tecnologia è nata però ben prima, iniziando ad assemblare computer in quinta elementare. Circuiti e schede di rete mi hanno affascinato da quando ne ho memoria. È stato il 2007 però l’anno della svolta: sono stato tra i pochi italiani (rispetto ai numeri...Leggi tutto

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