La sintesi perfetta di qualità e risparmio
I computers refurbished Apple compongono un’enorme fetta di mercato che racchiude modelli fissi e portatili. Nel grande bacino dei Mac ricondizionati, la scelta si lega alla singole esigenze dell’utente. L’elemento che accomuna tutti questi prodotti, però, è il risparmio: i ricondizionati Apple, infatti, costano in media un 15% in meno rispetto ai modelli nuovi. Sottoposti ad un rigido processo di rigenerazione, vengono riportati alle condizioni originarie e, laddove necessario, sono sottoposti a riparazione. Seppure a qualche anno di distanza dall’uscita, quindi, un computer refurbished Apple mantiene inalterate le proprie performance hardware e software. Senza contare che l’opzione ricondizionato è una scelta che fa bene all’ambiente. A fianco degli iconici MacBook, la gamma Apple propone non poche soluzioni fisse, ovvero gli inossidabili iMac ricondizionati, i leggeri Mac Mini ricondizionati e i muscolosi Mac Studio. Analizzare bene le specifiche tecniche riportate sul sito del venditore è un passaggio chiave in ottica acquisto. In aggiunta, la configurazione hardware è personalizzabile a seconda delle necessità individuali. Taglio di memoria e quantità di RAM: ecco due variabili su cui è sempre possibile intervenire. Ma in certi casi, è anche la potenza del processore un elemento da modificare a piacimento. In linea generale, i computers refurbished Apple più datati montano chip Intel e AMD, sostituite nei più recenti dalle CPU Apple della serie M. Sulla scheda del prodotto, inoltre, devono sempre essere indicate le eventuali imperfezioni estetiche, la cui valutazione è espressa con un giudizio o una lettera, a partire dalla D per arrivare alla A.
Il prezzo e le sue variabili
Il fattore prezzo è uno dei punti di forza dei computers refurbished Apple, il cui costo parte da meno di 500 euro per superare anche i 2.000 euro con i modelli più recenti e potenti. La configurazione hardware è cruciale nel definire il budget necessario. Ci sono, poi, degli elementi aggiuntivi che possono fare la differenza. Per i MacBook, ad esempio, la possibilità di montare una batteria nuova al posto dell’originale fa alzare non poco l’asticella del prezzo. Così come l’aggiunta di accessori opzionali (tastiera, cover, cavi e adattatori). Indipendentemente dalla categoria, poi, l’estensione della garanzia è un’altra variabile da considerare. Ai 6 o 12 mesi offerti di base dal venditore, infatti, è possibile aggiungerne fino a 36 in più, a fronte di un esborso maggiorato. Per dare un’idea generale e trasversale del segmento, abbiamo analizzato tre prodotti dal DNA differente. Apple Mac mini M1 (2020) è uno dei ricondizionati più economici in assoluto. Venduto intorno ai 400 euro in configurazione entry-level, non si fa mancare il valido chip M1, coadiuvato da un’unità SSD da 256 GB e 8 GB di RAM. Piccolo e facile da trasportare, va associato ad un monitor esterno. Il problema non si pone con Apple MacBook Air M2 13" (2022), ultrabook fra i più leggeri e completi in circolazione. Dotato di luminoso display IPS da 13,6 Pollici, è spinto dal chip M2 a 8 core. Accattivante nel design, è venduto a partire da 900 euro circa. In ultimo ma non per importanza, Apple iMac M3 24'' (2023) è un punto di riferimento nella categoria All-in-One. Recente e performante, sfodera la CPU M3 di Apple e tante gradevolissime colorazioni pastello.
