Banfi è un nome che gli appassionati di vino conoscono molto bene. Il Banfi Poggio Alle Mura Brunello di Montalcino DOCG, infatti, è una delle eccellenze italiane in grado di superare i confini nazionali per approdare oltreoceano, e riscuotere il meritato successo. Ma che questa propensione internazionale fosse una peculiarità di Banfi lo si legge tra le righe della storia aziendale. È all’inizio del ‘900 che Teodolinda Banfi adotta il piccolo Giovanni Mariani, infondendo in lui la passione per il vino. Anni di studi ed esperienze portano Giovanni a New York, città in cui fonda la Banfi Vintners. Dedicata alla zia Teodolinda, l’azienda si occupa di importare negli Stati Uniti i vini italiani più apprezzati. Ma sono i figli di Giovanni, John e Harry Mariani a sbarcare a Montalcino nel 1978, acquistando quello che è oggi è chiamato Castello Banfi. Situata in località Castello di Poggio alle Mura, l’imponente fortezza medievale è sede dell’azienda gestita attualmente dalla terza generazione Mariani: i cugini Cristina e James. Oggi Banfi può contare su 850 ettari vitati e produce circa 10 milioni di bottiglie ogni anno. I vini più importanti sono i rossi realizzati a base di Sangiovese grosso, detto localmente Brunello. La zona di Montalcino rappresenta, infatti, la cornice perfetta per la coltivazione della vite, offrendo condizioni climatiche ottimali. Le temperature si mostrano miti e risentono in parte dei benefici influssi del mare e della vicina Maremma. Ma è anche la struttura dei suoli ad avere un ruolo determinante, grazie ad uno scheletro fossile unico che restituisce nel vino una struttura complessa. Altitudine ed esposizione delle viti fanno il resto, permettendo ai grappoli di maturare a dovere e favorendo l’escursione termica fra il giorno e la notte. Va detto, però, che i possedimenti dell’azienda si allargano ben oltre i confini di Castello Banfi, giungendo fino al Chianti e a Bolgheri. Al Sangiovese toscano si alternano il Cabernet Sauvignon ed il Merlot, senza considerare i vitigni a bacca bianca quali il Moscato, il Moscadello, lo Chardonnay, il Pinot Grigio ed il Sauvignon Blanc. Oltre al classico Brunello di Montalcino DOCG, tanti sono i grandi vini realizzati dall’azienda. Il Chianti Classico DOCG Banfi è un esponente esemplare di questa varietà produttiva. Così come il Banfi Centine Rosso Toscana IGT. Inoltre, con l’acquisizione dell’azienda vinicola Bruzzone, le propaggini di Castello Banfi si spingono fino al nord. Banfi Piemonte è il nome scelto per il nuovo ramo aziendale, i cui vigneti sono posizionati fra i comuni di Novi Ligure e Acqui, dando vita a vini Brachetto e Moscato di altissima qualità. Sebbene collocati in territori distanti e differenti, i vigneti dell’azienda sono messi sempre nelle condizioni di dare il massimo. E questo grazie ad un approccio alla vigna amorevole e sostenibile, al quale fa seguito una cura attenta delle operazioni di cantina e dell’affinamento in botti e barrique.