L’approccio tradizionale al distillato più versatile
Si chiama London Dry Gin lo stile di distillazione più tradizionale per questo tipo di superalcolico. Prendendo piede a metà ‘800 dalle distillerie londinesi, il cosiddetto English Style si diffonde in tutto il mondo, introducendo l’innovativo alambicco continuo. Oggi, ai prodotti londinesi al 100%, come The London Gin Company N°1 Original Blue Gin, si affiancano eccellenti distillati provenienti da tutto il Mondo. L’Italia, ad esempio, fa sentire la propria voce con forza attraverso l’ottimo London Dry Gin Sabatini. Il metodo con cui si realizza il London Dry Gin è delimitato da regole molto ferree. Il punto di partenza è l’alcol prodotto tramite la fermentazione di un cereale (orzo, mais, frumento…), nel quale si mettono a macerare le materie prime oppure se ne estraggono gli aromi per infusione. È attraverso la distillazione che questi sentori sono trasformati in forma gassosa, selezionati e poi ricondotti nel liquido. Il tutto escludendo categoricamente l’aggiunta di aromi dopo la fase di distillazione. Non a caso, la purezza dei London Dry Gin è sinonimo della loro qualità. Non mancano, poi, restrizioni relative alle quantità di zucchero che è possibile aggiungere al distillato, con un tetto massimo fissato a 0,1 gr per litro. Parlando di concentrazione alcolica, invece, si parte da un limite minimo di 37,5 gradi per arrivare anche fino a 60. Fra i botanicals (ingredienti) più comuni per i London Dry Gin troviamo, inevitabilmente, le bacche di ginepro, spesso accompagnate da scorze di agrumi, erbe aromatiche, spezie e fiori. Ed è proprio nella ricercata combinazione degli elementi che ogni singolo distillato trova il segreto del proprio successo.
Ingredienti e lavorazione: quanto pesano sul prezzo
Il prezzo dei London Dry Gin ci dice tanto sul loro livello qualitativo, partendo da circa 10 euro per superare anche i 50 euro. I prodotti più economici sono impiegati più comunemente nella preparazione di cocktail; quelli di fascia medio-alta, invece, si bevono con piacere anche in purezza. A distinguere un Gin base da uno più fine è, senza dubbio, la scelta delle botaniche, a cui fa eco un processo di distillazione più o meno curato. Anche il formato può pesare sul prezzo. Se in luogo della tradizionale bottiglia da 0,7 Litri, ad esempio, sceglieremo il formato da un litro, anche la spesa si regolerà di conseguenza. Fra i prodotti economici più celebri, non poteva mancare il London Dry Gin Tanqueray, un distillato semplice che porta avanti con orgoglio il proprio approccio equilibrato alle botaniche, fra cui spiccano ginepro, liquirizia, coriandolo e angelica. Ideale come base per cocktail, inebria il naso con sentori agrumati decisi. Il prezzo difficilmente supera i 15 euro. Più elegante e complesso, il Sipsmith London Dry Gin sfodera una variegata aromaticità. Sorretto da note erbacee e floreali, dà grande risalto al ginepro. Secco e fruttato all’assaggio, si esalta sia in purezza che nei cocktail. Circa 25/30 euro occorrono per portarselo a casa. Chiudiamo all’insegna della qualità senza compromessi con il Gin London Dry Oxley. Unico nel mondo ad essere distillato a freddo, è prodotto in piccole quantità e con un controllo maniacale dell’intero ciclo. Subito riconoscibile per il profumo di mandorla, mette in campo un notevole tenore alcolico. Il tutto per circa 45 euro.
