Mi 11 ha una ricarica rapida a 55 Watt (W), OPPO Find X3 Pro può contare su una potenza di 65W e Moto G100 si ferma a 20W. Sono solo alcuni esempi di dispositivi che supportano la ricarica rapida, una tecnologia a cui ogni produttore ha dato il proprio nome pur basandosi sostanzialmente su due standard: Qualcomm Quick Charge e USB Power Delivery (USB-PD).
Apple, ad esempio, la chiama semplicemente ricarica rapida e utilizza lo standard USB-PD rendendo così i propri iPhone compatibili con tutti i caricabatteria e cavi USB-PD. OPPO la chiama VOOC Charge, OnePlus Warp Charge, Motorola TurboPower e così via.
Cerchiamo di fare chiarezza:
Come dice il nome stesso, la ricarica rapida è un sistema che permette di ricaricare una batteria in minor tempo rispetto alla ricarica normale. Per comprendere il funzionamento della ricarica rapida, bisogna tenere a mente tre elementi: amperaggio, voltaggio e watt. Pensate all’amperaggio come al diametro di un tubo da cui passa l’acqua con una data pressione (il voltaggio). I watt non sono altro che la quantità di liquido che passa dal tubo.
Se date un’occhiata al caricabatterie del vostro smartphone, sarà facile calcolare la sua potenza di uscita, espressa in watt. I caricatori specificano l’intensità della corrente (in ampere) e la tensione (in volt) in uscita, destinata allo smartphone. Per calcolare la potenza del caricabatterie, in watt, è sufficiente moltiplicare la corrente per la tensione. Ad esempio, nel caso di un caricatore convenzionale in grado di erogare una corrente di 1 ampere su 5 volt, si avranno 5 watt in uscita. Sui caricabatterie SuperVooc 4.0 di OPPO che emettono 6,5 ampere su 10 volt, lo smartphone sarà in grado di ricevere 65 watt.
L’aumento dell’amperaggio e del voltaggio serve a ridurre il tempo di ricarica delle batterie dello smartphone. Bisogna tenere presente che il tempo di ricarica di una batteria non è lineare. Solo la prima metà della batteria può essere ricaricata più velocemente. Ecco perché uno smartphone impiega molto più tempo a passare dall’80% al 100% rispetto al passaggio 10%-30%. Questo serve a evitare surriscaldamenti eccessivi e a preservare la batteria. La ricarica rapida, dunque, interviene nella prima fase inviando una potenza maggiore.
Non tutti i caricabatterie sono rapidi e non tutti gli smartphone possono essere caricati con un caricabatterie rapido. Senza dimenticare che gli smartphone possono supportare una ricarica rapida diversa in termini di wattaggio.
Per poter utilizzare un caricabatterie rapido, sia il telefono che il caricabatterie devono disporre della funzione di ricarica rapida. Il caricabatteria non ha la ricarica rapida? Lo smartphone si ricaricherà a velocità standard 5W. Il caricabatteria supporta la ricarica rapida ma lo smartphone no? Lo smartphone si ricaricherà sempre a velocità standard. Il caricabatteria può erogare una potenza superiore a quella supportata dal cellulare? Lo smartphone accetterà solo la potenza che può supportare.
Facciamo un esempio. Se colleghiamo un iPhone 12 al caricatore di un MacBook Pro con potenza 61W, l’iPhone non chiederà mai una potenza superiore a quella supportata, ossia 20W. E viceversa. Il caricatore dell’iPhone non riuscirà mai ad erogare tutta la potenza richiesta da un MacBook Pro.
Il consiglio è sempre quello di utilizzare quanto dato in dotazione dal produttore o di acquistare cavi e caricabatteria di qualità per evitare di deteriorare la batteria.
Come detto in apertura, gli standard di ricarica sono USB Power Delivery e Quick Charge. Nel tempo, si sono poi diffusi le tecnologie sviluppate dai singoli produttori come OPPO, Motorola, OnePlus e altri ma molti di questi si basano sugli standard Quick Charge e USB-PD.
USB-PD è supporta dai dispositivi Apple – come iPhone, iPad Pro e MacBook – ma anche da alcuni smartphone come Google Pixel 5 e Galaxy S20. Ha una capacità di alimentazione fino a 100 W che permette così di ricaricare dispositivi più grandi come tablet e notebook. Ad ogni modo, il caricabatteria USB-PD è in grado di capire quale dispositivo è stato collegato e fornire così la giusta potenza.
Lo standard Quick Charge sviluppato da Qualcomm è nato nel 2013 e ora si è arrivati al Quick Charge 5 in grado di erogare una potenza massima di 100W. Inoltre, a partire dallo standard 4.0 è stata introdotta la piena compatibilità allo standard USB-PD.
OnePlus invece si affida alla tecnologia proprietaria Warp Charge a 65W, supportata anche da OnePlus 9 e Pro. Stesso discorso per Realme con la Dart Charge e OPPO con la sua Super VOOC che assicura di ricaricare una batteria da 4.000 mAh in circa 30 minuti, supportata dall’ultimo top di gamma Find X3 Pro.
Gli smartphone Samsung invece possono contare sull’Adpative Fast Charging (con potenza di 15W), USB PD 2.0 o Quick Charge 2.0. Dispositivi come il Galaxy S21 Plus possono utilizzare la funzione di ricarica ultrarapida utilizzando un caricabatteria che supporti USB PD (Power Delivery) 3.0. In caso di caricabatterie Samsung con supporto alla ricarica ultrarapida, la potenza di uscita è di 25 W o 45 W.
Motorola offre anche la propria tecnologia con il nome di TurboPower con potenza fino a 27W e con supporto Quick Charge e Power Delivery.
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