L’introduzione di speaker wireless e delle soundbar (qui la nostra guida sulle migliori del momento) ha ampliato notevolmente il numero di dispositivi per ascoltare la musica e per l’intrattenimento. Tra le tante soluzioni disponibili ce n’è una che probabilmente è poco conosciuta e poco considerata: i diffusori attivi. Si tratta in pratica di una coppia di speaker acustici di varie dimensioni e con funzionalità che spaziano dall’essenziale al completo, con la possibilità di collegare PC, qualsiasi sorgente audio e anche un TV.
I diffusori attivi sono dotati di amplificazione integrata. In pratica non serve un amplificatore esterno: il sistema è composto da una coppia di speaker completamente autonoma. Tutti i componenti sono solitamente collocati all’interno: i connettori sono posizionati su uno dei due diffusori mentre l’altro si connette tramite un cavo o anche in wireless (dipende dal modello).
In alcuni casi anche l’amplificatore integrato è solo uno e il principio è lo stesso: tramite un cavo si amplifica anche l’altro speaker. Ovviamente serve sempre un collegamento alla rete elettrica. L’aspetto esteriore è identico a quello di una qualsiasi coppia di diffusori acustici, tanto che in alcuni casi esistono modelli disponibili sia in versione attiva sia in versione passiva, cioè da collegare a un amplificatore esterno. Un esempio sono gli ottimi KEF LS50 Meta, la cui visione attiva è la LS50 Wireless II.
L’ingombro varia a seconda del prodotto che si prende in considerazione: si spazia da diffusori da scrivania compatti, come i Klipsch R-51PM a prodotti da pavimento, dei quali non parleremo qui perché ci vogliamo concentrare sui prodotti capaci di offrire un’ottima resa con una spesa più contenuta. Volendo esistono soluzioni di tutti i tipi che arrivano a costare anche svariate migliaia di euro e che garantiscono, ovviamente, una qualità audio molto elevata.
Come abbiamo scritto qualche riga sopra, i diffusori attivi sono una soluzione che combina tanti pregi, primo tra tutti un ingombro ridotto. La mancanza di un amplificatore riduce lo spazio occupato: bastano due diffusori da scaffale, quelli che solitamente si posizionano su una libreria o su una scrivania. Non sono perciò richiesti ampi spazi e infatti i diffusori attivi vengono usati anche come sistemi audio per chi passa molte ore al computer e funzionano benissimo anche per migliorare l’audio dei televisori.
L’offerta è davvero ampia: abbiamo già chiarito che esistono modelli per tutte le tasche e con differenze davvero importanti. Qui ci limiteremo a dare qualche indicazione concentrandoci su prodotti non troppo economici ma comunque abbordabili, senza prendere in considerazione diffusori da 1.000 euro o più. Il primo modello che consigliamo sono i Jamo S 801 PM, molto compatti e di conseguenza adatti anche a spazi ridotti.
Basta collocarne una coppia ai lati per disporre di un sistema tuttofare, adatto non solo ad ascoltare musica ma anche a innalzare la qualità del suono di film, serie TV e videogiochi. Rispetto agli speaker integrati nella maggior parte dei TV, qui il livello è molto più alto. Da notare poi che, a differenza di una soundbar, i canali destro e sinistro sono fisicamente separati e quindi riescono a restituire un’immagine stereo solitamente più convincente.
Non va poi dimenticata la versatilità: i modelli di fascia più bassa solitamente hanno una connettività limitata, solitamente con un ingresso stereo, magari un digitale ottico e il Bluetooth. Salendo più in alto e senza svenarsi si possono però acquistare prodotti dotati anche di Wi-Fi, capaci di collegarsi a molti servizi streaming, con AirPlay 2 e/o Chromecast integrato. La presenza di una porta HDMI con ARC permette poi di collegare facilmente un TV, trasformando i diffusori in un sistema per l’intrattenimento.
Nonostante il prezzo non sia alto c’è un’ampia connettività: Bluetooth, USB-B per un PC, ingresso analogico, digitale ottico e anche l’uscita per un subwoofer qualora si volessero rinforzare i bassi. Chi dispone di cifre più alte può invece optare per i diffusori Klipsch The Fives o i Triangle Aio Twin. Entrambi garantiscono un’ottima qualità a fronte di ingombri comunque ridotti.
La principale differenza è relativa alla connettività: i Triangle sono più votati all’ascolto di musica e offrono sia il Wi-Fi sia il Bluetooth nei formati migliori, compreso aptX HD che assicura una qualità superiore. Il collegamento alla rete permette di accedere ai servizi musicali in streaming senza bisogno di altri dispositivi. Sui Klipsch manca invece il Wi-Fi e pertanto anche le funzionalità integrate legate allo streaming.
Ci sono però più possibilità di interfacciarsi a dispositivi esterni: c’è la porta USB-B per un PC e anche una HDMI con ARC per sfruttare l’audio del TV e ottenere un’esperienza di maggiore qualità anche nell’intrattenimento. Con entrambi i prodotti di cade sicuramente in piedi: la preferenza personale è sostanzialmente legate al tipo di utilizzo e alla dotazione. Chi vuole diffusori da mettere in salotto troverà probabilmente più comodi i Triangle, per via del Wi-Fi e streaming integrati mentre chi vuole un sistema da scrivania può tranquillamente scegliere i Klipsch.
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