Monitor ad alto refresh rate: quanto contano davvero gli Hz?

I monitor a 120 Hz, 144 Hz, 240 Hz e oltre sono sempre più diffusi e si offrono come alternative di fascia alta per i giocatori esigenti
Di Nicola Zucchini Buriani 28 Maggio 2023
Monitor alto refresh rate

A cosa servono i monitor con elevato refresh rate e come funzionano questi prodotti? La domanda è più che lecita se si considera la rapida espansione di questa tipologia di prodotti, sempre più numerosi e con prezzi che, per i modelli più basilari, sono ormai alla portata di molte tasche. In generale sono sufficienti poche centinaia di euro per i prodotti più semplici, come ad esempio il ViewSonic XG2431, per arrivare poi oltre i 1.000 euro per prodotti con schermi più grandi a 240 Hz, come ad esempio il Samsung LS32BG850NU.

Prima però di consigliare alcuni dei prodotti che riteniamo migliori, occorre spiegare quanto contano davvero gli hertz menzionati nelle specifiche e chi può trarne effettivamente beneficio. Uno schermo con alto refresh rate non è infatti utile in qualsiasi situazione: nella produttività, ad esempio, l’utilità è molto marginale mentre se parliamo di videogiochi il discorso di ribalta completamente.

Cos’è il refresh rate

Il refresh rate, o frequenza di aggiornamento se si preferisce la traduzione in italiano, come abbiamo visto nel nostro approfondimento dedicato al refresh rate) indica l’intervallo di tempo impiegato da uno schermo per disegnare un’immagine da zero. Questo tempo si misura in hertz, la cui abbreviazione “Hz” è sempre più spesso posta in evidenza tra le caratteristiche dei monitor. Il numero che compare davanti agli Hz indica quante volte al secondo l’immagine viene aggiornata, cioè ridisegnata completamente. Un monitor che funziona a 60 Hz aggiorna l’immagine 60 volte al secondo, un modello a 120 Hz raddoppia la frequenza aggiornando lo schermo 120 volte al secondo e così via.

Refresh Rate

La sfocatura in movimento diminuisce a refresh rate più alti

Queste misure si possono anche esprimere in unità di tempo vere e proprie: se un monitor aggiorna lo schermo 60 volte al secondo, ciò vuol dire che l’immagine viene ridisegnata completamente ogni 16,67 millisecondi. Il tempo impiegato è inversamente proporzionale al refresh rate: più la frequenza di aggiornamento è alta, più si riduce il tempo impiegato per aggiornare lo schermo. Dai 16,7 millisecondi dei monitor a 60 Hz si passa così agli 8,3 di un monitor a 120Hz, ai 4,17 di un modello a 240 Hz e ai 2,78 di un prodotto a 360 Hz.

L’importanza di questo progressivo abbassamento del tempo impiegato per disegnare un’immagine può non risultare immediatamente chiaro, ma lo diventa non appena si considerano le applicazioni reali dei monitor ad alto refresh rate.

A cosa servono i monitor ad alto refresh rate?

L’acquisto di un monitor ad alto refresh rate è consigliato per gli appassionati di videogiochi più esigenti, specialmente per chi si dedica a titoli competitivi e pratica quindi e-sport. Escludiamo quindi immediatamente tutti gli usi incentrati sulla produttività: in questi scenari si usano per lo più immagini statiche e al massimo si scorrono pagine internet e qualche documento, situazioni in cui la differenza tra 60 Hz e 120 Hz potrebbe aiutare sul fronte della fluidità, ma senza fare davvero la differenza.

Chi lavora quindi con il fotoritocco, con il montaggio video o con molti documenti farebbe bene a puntare su altre caratteristiche, decisamente più importanti. Foto e video richiedono tendenzialmente un’alta fedeltà delle immagini, caratteristica essenziale per poter assicurarsi che quello che si vede su schermo mentre si lavorano i contenuti corrisponda poi al risultato finale, che verrà visto su altri schermi o magari stampato su carta. A persone che hanno queste esigenze consigliamo quindi modelli come l’Asus ProArt Display PA279CV, oppure il BenQ PD3420Q, che con il suo formato panoramico permette di affiancare più finestre.

Monitor LG 27GR95QE-B

Monitor LG 27GR95QE-B con refresh rate a 240 Hz

Nel campo video-ludico i pregi si notano invece in modo evidente: un refresh rate più alto offre numerosi vantaggi. Aggiornare le immagini ad intervalli più veloci, rispetto ai canonici 60 Hz, permette di aumentare la fluidità percepita dallo spettatore, riducendo anche la sfocatura nei movimenti più rapidi. Questo significa che anche in momenti molto concitati, l’immagine appare più a fuoco e dunque maggiormente intelligibile.

La riduzione della finestra temporale utilizzata per aggiornare l’immagine porta poi a ridurre il tempo di risposta ai comandi: le informazioni arrivano prima su schermo (rispetto ad un modello a 60 Hz) e quindi anche all’occhio del giocatore, che può reagire in anticipo. Anche il tempo impiegato da tutta la catena (schermo, console o PC) si riduce e anche se parlare di millisecondi può dare l’impressione che i numeri in gioco siano infinitesimali, in titoli particolarmente frenetici o negli e-sport la differenza si apprezza e può aiutare effettivamente l’utente a reagire più prontamente.

Come orientarsi negli acquisti tenendo presente il refresh rate

Abbiamo quindi capito che per i giocatori più appassionati un monitor ad alto refresh rate è migliore. Per poterlo sfruttare è però necessario disporre anche di un sistema da gioco adatto allo scopo. Serve in pratica o una console di ultima generazione o, ancora meglio, un PC da gioco potente e abbastanza aggiornato. Sistemi di questo tipo sono dotati di connessioni HDMI 2.1 o DisplayPort, assolutamente indispensabili per sfruttare l’alto refresh rate e le funzioni associate, come il Variable Refresh Rate.

Con una console come PlayStation 5 o Xbox One Series X si possono sfruttare i 120 Hz su alcuni titoli. Con i PC si può andare anche oltre, passando dai 120 Hz ai 144 Hz e oltre, tanto è vero che sul mercato esistono monitor che funzionano a 360 Hz, come l’Asus PG259QNR, e stanno arrivando anche i primi modelli a 500 Hz. Va però sottolineato che più si alza il refresh rate più serve capacità di calcolo, dato che disegnare le immagini con una frequenza sempre più alta è un’operazione via via più complessa.

Monitor Samsung LS32BG650EU

Monitor Samsung LS32BG650EU con refresh rate a 240 Hz

Esagerare è quindi inutile: un 144 Hz o al massimo 240 Hz per la fascia più alta sono già ben più che sufficienti praticamente per tutti, anche perché oltre i 240 Hz solitamente si deve rinunciare ad usare risoluzioni oltre il Full HD e anche la qualità video non è la più alta possibile. A chi ha ampia capacità di spesa consigliamo l’LG 27GR95QE-B, uno dei modelli più recenti dotato di un pannello OLED WRGB e di un refresh rate a 240 Hz. Abbiamo parlato più in dettaglio di questo prodotto in uno speciale dedicato ai monitor OLED.

Sempre in fascia alta, ma con dimensioni decisamente più importanti, ben 49″, c’è il Samsung Odyssey Neo G9S49AG950NU, mentre chi desidera risparmiare può restare sempre in casa Samsung optando per il 32″ Odyssey G6 LS32BG650EU. Volendo invece scendere su frequenze di aggiornamento più basse, sono valide scelte il Samsung Odyssey Neo G7 S32BG750NU, il Gigabyte M32U oppure l’LG 27GP850-B, uno dei prodotti più interessanti nella fascia più bassa.

Pubblicato il 28 Maggio 2023
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

Gli articoli, le guide, le recensioni e tutti i contenuti editoriali presenti su Trovaprezzi.it sono scritti esclusivamente da esperti di settore (umani). Non utilizziamo strumenti di intelligenza artificiale per produrre testi o altri contenuti.

Scrivi un commento

Altri articoli che potrebbero interessarti

Segui le migliori offerte su Telegram
Torna su