Come funzionano i TV OLED trasparenti

Come si ottiene uno schermo trasparente partendo dalla stessa tecnologia dei TV OLED convenzionali?
Di Nicola Zucchini Buriani 15 Gennaio 2025
LG Signature OLED T vista da tre quarti

Gli schermi OLED trasparenti non sono una novità assoluta: già da qualche anno sono disponibili alcuni prodotti per il mercato professionale, principalmente per negozi o cartellonistica digitale (digital signage). C’è stato anche qualche esperimento in settori più legati all’elettronica di consumo: pensiamo ad esempio a Xiaomi col Mi TV Lux o al LUCID OLED di Thomson. Parliamo di esperimenti perché la distribuzione è stata estremamente limitata.

La situazione potrebbe però cambiare nel prossimo futuro: LG ha da poco lanciato il Signature OLED T, il suo primo televisore trasparente. Ovviamente non si può parlare di tecnologia alla portata di tutti, ma è comunque un primo passo che potrebbe aprire un nuovo mercato per questa tipologia di schermi. In questo articolo andremo a spiegare come funziona uno schermo OLED trasparente e quali sono le differenze rispetto a un OLED convenzionale.

Come funziona un TV OLED trasparente

Come tutti gli schermi, gli OLED sono composti da una quantità variabile di pixel, il cui numero va a definire la risoluzione. Su un prodotto Ultra HD, ad esempio, ne troviamo oltre 8 milioni. I pixel degli OLED si possono immaginare come una sorta di sandwich: gli strati sono costituiti da emettitori organici che, sommando la propria azione, vanno a generare la luce che serve poi per visualizzare le immagini. Come si può facilmente intuire, per creare uno schermo trasparente bisogna apportare varie modifiche ai pannelli.

TV trasparente LG Signature OLED T

TV trasparente LG Signature OLED T

La prima sfida consiste nel collegare i pixel ai transistor che li gestiscono individualmente. Su un TV OLED convenzionale non è un problema: il lato posteriore può contenere tutte le schede per pilotare il pannello e ovviamente anche tutti i piccoli cavi necessaria per i collegamenti. Lo stesso approccio non può naturalmente funzionare con uno schermo trasparente: i collegamenti e i transistor stessi impedirebbero il passaggio della luce, vanificando l’obiettivo.

La soluzione passa per una modifica ai cablaggi e ai transistor che controllano ogni pixel. Tutti i componenti vengono integrati su un unico substrato: per i cavi si utilizza una pellicola sottile in ossido di zinco e stagno, capace di fungere da conduttore. Questo materiale lascia passare circa l’80% della luce: non è una trasparenza perfetta ma è più che sufficiente per ottenere l’effetto desiderato. I transistor richiedono invece ottimizzazioni più complesse mirate a ridurne le dimensioni. Più i transistor sono piccoli, maggiore è la quantità di luce che può attraversare lo schermo e di conseguenza anche la trasparenza dell’OLED.

Xiaomi Mi TV Lux

TV OLED trasparente Xiaomi Mi TV Lux

La miniaturizzazione si ottiene ricorrendo a un substrato IGZO, abbreviazione di ossido di indio-gallio-zinco, un materiale semiconduttivo capace di compensare la riduzione delle dimensioni grazie alle sue caratteristiche fisiche. L’ultimo cambiamento da apportare rispetto a un comune TV OLED è il più semplice: spostare tutti i connettori sulla parte inferiore o su un box separato, come nel caso del Signature OLED T. Il motivo è evidente: le porte vanno messe dove non possono bloccare la trasparenza dello schermo.

Un televisore OLED trasparente così realizzato è in grado di far passare gran parte della luce presente in ambiente, anche se come abbiamo spiegato non è perfettamente trasparente (l’effetto finale è ben inferiore all’80% menzionato in precedenza). Quello che si trova dietro lo schermo viene visibilmente scurito. L’effetto trasparenza si ottiene quando i pixel sono spenti, dunque sul nero. Se invece i pixel sono accesi la trasparenza viene meno per mostrare le immagini.

LG Signature OLED T

TV OLED trasparente LG Signature OLED T

Si può già intuire una notevole limitazione: se il nero diventa trasparente, si perde molto contrasto e vedere bene le scene scure diventa praticamente impossibile. La soluzione ideata da LG per il suo primo televisore è semplice ma funzionale: una pellicola opaca si solleva da dietro il pannello come una sorta di tenda, oscurandolo per non far più passare la luce.

A cosa serve un TV trasparente?

La domanda è più che lecita e la risposta è semplice: la principale ragion d’essere è il design e l’integrazione con l’ambiente circostante. Un TV spento è molto brutto da vedere perché diventa una grande superficie nera. Uno schermo trasparente si può invece fondere con altri elementi di arredo, diventando praticamente invisibile. Questa peculiarità di traduce anche in una maggiore versatilità in fase di installazione: non si deve più posizionare il TV vicino a una parete o ad un angolo ma lo si può mettere anche al centro di una stanza o come elemento che separa due ambienti.

Si aprono poi scenari più creativi: lo stesso Signature OLED T di LG viene spesso mostrato in abbinamento ad una sorta di libreria. Ci sono poi tutta una serie di effetti offerti dalla trasparenza: grafiche digitali che si sovrappongono a elementi reali o interfacce che compaiono solo in una parte dello schermo. Il principale risvolto negativo lo abbiamo già citato: il nero serve per la trasparenza e dunque senza un aiuto il contrasto non sarebbe neanche paragonabile a quello di un OLED convenzionale.

LG Signature OLED T

TV OLED trasparente LG Signature OLED T

La “tenda” che LG adotta è sicuramente un miglioramento ma non risolve ogni limite: la luce attraversa comunque la parte frontale dello schermo prima di venire bloccata dalla pellicola opaca, quindi influenza comunque in parte la resa, anche se bisognerà capire di quanto. In poche parole non c’è nessun miglioramento della qualità video, anzi, è praticamente certo che rispetto ai TV OLED convenzionali ci sia qualche compromesso.

Per ultimo abbiamo il prezzo: servono 60.000 dollari per acquistare il 77″, attualmente in pre-ordine negli Stati Uniti. Si paga la natura di primizia tecnologica e difficilmente i prezzi scenderanno in modo consistente a breve. Vedremo se il mercato reagirà con favore a questa “nuova” tipologia di TV. Nel mentre consigliamo a tutti di orientarsi senza remore su uno degli OLED già in commercio: i prodotti di alta qualità sono tanti, a iniziare dalla serie LG B4 o Philips OLED769 per proseguire poi con prodotti via via di fascia più alta, come LG C4, Sony Bravia 8 o Samsung S90D.

Pubblicato il 15 Gennaio 2025
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

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