Microsoft ha terminato, ormai da tempo, lo sviluppo del browser web Internet Explorer, sostituito con l’ottimo Edge. Tuttavia, adesso è arrivato davvero il momento dell’addio definitivo perché l’azienda di Redmond lo ha disabilitato, impostando automaticamente il redirect sulla nuova versione. Un passaggio storico per l’informatica di consumo, che di fatto coinvolge milioni di computer e che ha un inevitabile effetto diretto sulla famiglia Surface.
Il gigante statunitense aveva già annunciato che avrebbe rilasciato questo aggiornamento nel dicembre 2022. Inizialmente la società aveva affermato che il blocco sarebbe stato attivato tramite un aggiornamento di Windows 10, ma in seguito ha comunicato che sarebbe avvenuto attraverso un update a Microsoft Edge. Questo passaggio verrà implementato contemporaneamente su tutti i dispositivi, sia consumer che commerciali, e non sarà possibile annullare la modifica. Gli utenti che ancora utilizzano il vecchio browser vedranno comparire un banner con la dicitura “Il futuro di Internet Explorer è in Microsoft Edge“.
Niente paura, però, perché tutti i dati di navigazione o le password salvate verranno migrate automaticamente nel nuovo browser, senza alcuna perdita. Le aziende che hanno già eseguito la migrazione al browser Edge basato su Chromium con la modalità IE (IE11 mode), che consente di visualizzare i siti Web come su IE11, non avranno alcun problema. Tuttavia, le realtà che non lo hanno ancora fatto, nonostante i numerosi avvertimenti, rischieranno di avere problemi nel portare a termine le loro operazioni commerciali, poiché alcune applicazioni che si basano ancora su Internet Explorer potrebbero smettere di funzionare del tutto.
È importante notare che sebbene il redirect sia già in vigore, i riferimenti visivi al vecchio browser web di Microsoft, come l’icona sulla barra delle applicazioni, continueranno ad esistere per i prossimi mesi. Quest’ultimi, infatti, verranno rimossi entro il 13 giugno 2023 tramite un aggiornamento Windows Security (B realease). Dopo circa 28 anni termina qui l’avventura, spesso travagliata, di uno degli applicativi più famosi al mondo.
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