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I migliori media-player sul mercato

Quali sono i migliori dispositivi per accedere ai sevizi in streaming e riprodurre file dalla propria libreria personale? Scopriamolo insieme.
Di Nicola Zucchini Buriani 11 Maggio 2023
Fire TV Stick 4K Max home Fire OS

La scelta del miglior media-player può sembrare anacronistica, data l’ormai ampissima diffusione degli Smart TV. Il successo riscontrato da prodotti come le Fire TV Stick di Amazon e i Chromecast con Google TV evidenzia però le limitazioni che affliggono tanti televisori. È sicuramente vero che molti di questi dispositivi si acquistano per rendere smart un prodotto vecchio, privo di queste funzioni. C’è però un’altra motivazione che spiega come mai i media-player sono così apprezzati: la maggior parte delle piattaforme Smart TV non vengono aggiornate dai produttori.

Ecco perché è più che lecito chiedersi quali sono le migliori soluzioni in commercio per l’accesso ai servizi streaming e magari anche alla propria libreria personale di film, serie TV e musica. Il mercato è oggi molto ampio, soprattutto grazie ad una nutritissima schiera di dispositivi basati su Android, declinato in una delle sue molteplici forme, come ad esempio la Xiaomi TV Stick 4K. I prezzi spaziano da poche decine di euro a circa 200 per i set-top box più evoluti, provvisti di una maggiore capacità di calcolo e più incentrati sulla qualità nella riproduzione video e audio.

I prodotti che abbiamo selezionato sono 3, ciascuno scelto per un determinato ambito di utilizzo.

Amazon Fire TV Stick 4K Max: il miglior rapporto qualità-prezzo

La Fire TV Stick 4K Max di Amazon è il prodotto che consigliamo a tutti quelli che cercando il miglior rapporto qualità-prezzo. Se si escludono gli utenti molto esigenti e quelli particolarmente interessati ad applicazioni video-ludiche, questo dongle HDMI è consigliato praticamente a tutti. Il pacchetto offerto da Amazon è infatti molto ricco e piacevole da utilizzare, specialmente per gli utenti Prime che possono godere di un’integrazione perfetta con Prime Video e l’ecosistema Amazon, che include anche l’assistente vocale Alexa, richiamabile tramite il microfono sul telecomando.

Amazon La Fire Stick TV 4K Max

La Fire Stick TV 4K Max di Amazon

Il sistema operativo è Fire OS, praticamente una versione personalizzata di Android: le similitudini sono tante, anche a livello di interfaccia. Non c’è però il Play Store, sostituito da un omologo gestito da Amazon. Se da un lato questo significa un’apertura e una versatilità ridotte, dall’altra va però detto che l’utente medio ben difficilmente patirà delle reali limitazioni. Le app per i servizi streaming ci sono praticamente tutte, così come i software meno convenzionali, tra i quali troviamo anche quelli che sopperiscono alla mancanza nativa di AirPlay per i dispositivi Apple.

A livello di prestazioni il prodotto di Amazon è assolutamente convincente: Fire OS è ottimizzato molto bene per l’hardware scelto (processore e RAM). Questo è uno degli aspetti che ci ha fatto preferire la Fire TV Stick 4K Max al Chromecast con Google TV 4K, il diretto concorrente realizzato da Google. A livello di interfaccia, disponibilità di applicazioni (quelle più importanti e usate), e compatibilità con gli standard non ci sono praticamente differenze. Sono entrambi in grado di gestire il 4K con HDR in molteplici formati: HDR10, HDR10+, HLGDolby Vision e Dolby Atmos. L’hardware è però migliore sulla Fire TV e non solo per il processore: anche Wi-Fi e Bluetooth sono più aggiornati, dato che sul Chromecast troviamo Wi-Fi 5 e Bluetooth 4.1 mentre Fire TV offre Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.0 LE.

Proprio l’hardware e probabilmente una minore ottimizzazione rendono Fire TV Stick 4K Max un po’ più reattiva nella navigazione dei menu e nel passaggio tra le varie app. Segnaliamo infine che su Prime Video e Netflix c’è anche la possibilità di adattare automaticamente il frame rate alla frequenza di aggiornamento del TV.

Apple TV 4K: per gli utenti più esigenti

La terza generazione di Apple TV 4K è il prodotto che consigliamo agli utenti più esigenti. Il set-top box Apple ha infatti alcune particolarità che vengono incontro a chi desidera qualcosa in più del semplice accesso ai servizi streaming. Anzitutto abbiamo prestazioni sempre impeccabili, merito di un SoC, l’A15 Bionic, che è sicuramente sovrabbondante per l’utilizzo medio e viene sfruttato solo con i videogiochi disponibili per tvOS. Nessuna applicazione può metterlo minimamente in crisi e questo si riflette in una fluidità sempre perfetta.

Ci sono poi attenzioni che su altri prodotti non troviamo: qui, a differenza di Fire TV Stick 4K Max, non è solo un’applicazione a poter adattare automaticamente il frame rate alla frequenza di aggiornamento del TV. Questa possibilità si gestisce dal menu di sistema e vale per tutto. Detto in parole semplici, qualsiasi servizio streaming viene gestito in modo da sincronizzare sempre Apple TV e schermo, evitando quei piccoli fastidiosi scatti che non tutti notano ma che per un occhio esperto possono risultare molto fastidiosi.

La Apple TV 4K terza generazione

La Apple TV 4K di terza generazione

Ci sono poi Wi-Fi 6, il supporto a Thread per il controllo della smart home e anche Quick Media Switching (QMS), una funzione introdotta con HDMI 2.1 ma che praticamente nessun prodotto ancora supporta, se si esclude per l’appunto l’Apple TV 4K di terza generazione e i nuovi OLED LG della gamma 2023, come la serie LG C3. QMS serve per evitare le schermate nere quando si modifica la frequenza di aggiornamento: capita ad esempio su YouTube, dato che i video variano molto in base al formato scelto da chi li ha registrati (24 Hz, 25 Hz, 50 Hz, 60 Hz). Segnaliamo poi che, a differenza di tante altre piattaforme, Apple TV non propone pubblicità all’interno della home.

Il limite principale è probabilmente la gestione dell’audio in uscita: manca il bitstream, praticamente la possibilità di lasciar passare il segnale intonso e questo può creare qualche problema di compatibilità con il Dolby Atmos, dato che il formato in uscita da Apple TV non viene sempre riconosciuto correttamente. Anche il prezzo è decisamente superiore alla media, ma per un utente avanzato ne può valere la pena: oltre a tutti i servizi streaming ci sono anche app come Infuse, un software davvero ottimo per gestire e riprodurre tutta la propria libreria multimediale.

NVIDIA Shield TV: potente e versatile, ideale per i videogiochi

NVIDIA Shield TV è il prodotto meno recente tra quelli proposti: la sua ultima incarnazione, quella attualmente in commercio, risale al 2019. Le versioni proposte sono due: Shield TV e Shield TV Pro. La Shield TV ha la forma di un cilindro mentre la Pro è più simile al modello precedente del 2017. Il SoC è identico per entrambe: parliamo del prestante Tegra X1+. Cambiano invece la RAM e la memoria interna: sono 2 GB per la prima e 8 GB per la seconda sul modello base e 3 GB abbinati a 16 GB di spazio per la Pro.

Al di là dei tecnicismi, quello che conta sono le funzionalità e le possibilità offerte: la versione Pro offre 2 porte USB che la base non ha, oltre al server Plex integrato, un’aggiunta che può risultare utile a chi dispone di ampie librerie di contenuti e vuole poterle riprodurre su vari dispositivi, senza dover tenere sempre acceso un computer (o un NAS) che funga da organizzatore e distributore dei contenuti. Entrambi i modelli sono dotati di upscaling con intelligenza artificiale: possono quindi aumentare la risoluzione dei video, adattandola a quella dello schermo collegato, migliorandone sensibilmente la qualità.

NVIDIA Shield TV Pro

NVIDIA Shield TV base (sinistra) e Pro (destra)

Il funzionamento non richiede particolari conoscenze: nel menu sono contenute voci apposite che vanno semplicemente attivate. Bastano pochi istanti per rendersi conto dell’efficacia di tali elaborazioni: da questo punto di vista le due Shield TV sono tranquillamente all’altezza dei TV di fascia alta, quelli equipaggiati con processori video di alto livello. La presenza di Google Play e la possibilità di installare app da fonti esterne è una garanzia di grandissima versatilità. C’è veramente di tutto, anche per quanto riguarda i videogiochi, grazie al cloud gaming di GeForce NOW. Chi dispone di un PC da gioco può anche usare quello per far girare i titoli che vengono poi inviati in streaming, su rete locale, alle Shield TV, grazie all’app Steam Link.

Gli utenti più smaliziati possono anche sfruttare software come RetroArch per il retro-gaming, ampliando ulteriormente le capacità ludiche di questi dispositivi. Per un appassionato di videogiochi che vuole anche uno strumento per accedere ai servizi streaming e alla propria libreria di film e serie TV, non c’è al momento un prodotto migliore della stessa tipologia. Le limitazioni non sono molte ma sono presenti: manca ad esempio il supporto a HDR10+ e HLG, mentre sono supportati HDR10 e Dolby Vision. Ottima invece la componente audio che abbraccia non solo il Dolby Atmos ma anche il DTS:X. Come tutti gli Android TV non c’è invece l’adattamento automatico del frame rate: di base il sistema operativo lo supporterebbe ma va integrato sulle singole applicazioni e solo poche per ora lo fanno, ad esempio Plex e Kodi.

Nella scelta tra versione base e Pro pesa soprattutto la parte ludica: la RAM e lo spazio interno aggiuntivi sono utili se si fanno girare giochi più esosi nelle richieste, se ci si limita al cloud gaming o alla parte multimediale, la differenza di prezzo non è giustificata. Il prezzo di listino della versione Pro è sensibilmente superiore alla media ma per chi fa uso del pacchetto completo è congruo se si considerano la dotazione, la versatilità offerta e gli aggiornamenti rilasciati nel tempo. Al momento non ci sono vere alternative: prodotti come la Fire TV Cube di Amazon possono sembrare simili ma offrono in realtà caratteristiche diverse.

Pubblicato il 11 Maggio 2023
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

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