Nel panorama tecnologico moderno, due delle innovazioni più affascinanti e promettenti sono senza dubbio la Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR). Entrambe offrono esperienze più o meno immersive, ma lo fanno in modi molto diversi tra loro, con applicazioni uniche che stanno già rivoluzionando vari settori. In questo articolo, esploreremo le principali caratteristiche della VR e della AR, i loro pro e contro, gli scenari di utilizzo attuali e come potrebbero evolversi in futuro, così da non rimanere impreparati di fronte a soluzioni tecnologiche che evolvono di giorno in giorno.
La Realtà Virtuale crea un ambiente completamente digitale in cui l’utente è immerso. Utilizzando visori VR come Meta Quest 3, HTC Vive Pro 2 o Apple Vision Pro (ad oggi non ancora disponibile in Italia), gli utenti possono esplorare mondi virtuali tridimensionali, interagendo con elementi che sembrano a tutti gli effetti reali.
Ecco perché tra i punti a favore della Realtà Aumentata non si può non menzionare un livello di immersività totale, in grado di sentirsi “dentro” l’ambiente virtuale ricreato digitalmente. Questo è un bel “plus” in diversi settori, in primis nel settore dei videogiochi.
La VR è utilizzata anche in molti altri campi, tra cui la simulazione di ambienti di apprendimento complessi, come laboratori scientifici e ambienti naturali o artificiali da “visitare” virtualmente. La VR è molto utilizzata anche in ambito medico, ad esempio per eseguire simulazioni chirurgiche oppure come strumento usato per trattamenti di riabilitazione.
Ma, come si suol dire, non è tutto oro quel che luccica. I visori VR, infatti, sono un concentrato di tecnologia che comporta costi non indifferenti per chi decide di provare la Realtà Virtuale, il che la rende una tecnologia non alla portata di tutti.
Per non parlare poi dei problemi di comfort che questi possono comportare, soprattutto dopo sessioni intense e prolungate, quando diventa piuttosto probabile avvertire affaticamento visivo e muscolare e incappare nel fenomeno del motion sickness.
Un altro fattore da tenere in considerazione riguardo alla Realtà Virtuale riguarda l’isolamento sociale che questa inevitabilmente provoca. Essendo totalmente immersi nel mondo virtuale, infatti, è praticamente impossibile mantenere un contatto vero con il mondo “reale”.
Chissà che in futuro questi “contro” non vengano in qualche modo mitigati dall’evoluzione tecnologica a cui si spera andrà incontro la Realtà Virtuale, che potrebbe portare visori meno costosi e ingombranti, in grado di far scegliere all’utente il livello di immersività per evitare di essere totalmente isolati dall’ambiente circostante.
La Realtà Aumentata (AR), a differenza della Realtà Virtuale, sovrappone elementi digitali al mondo reale, migliorando la percezione dell’utente attraverso dispositivi come smartphone, tablet e occhiali AR.
Il non dover usare un visore per fruire dei contenuti di Realtà Aumentata, consente all’utente di fruire di un’interazione naturale con i contenuti artificiali che, difatti, migliorano l’ambiente “reale” ma senza andare a isolarlo completamente, facilitando così l’interazione con il mondo circostante.
Non essendo presente la necessità di ricorrere a dispositivi specifici per usufruirne, si tratta di una tecnologia altamente accessibile. Basti pensare al fatto che tra gli strumenti per fruire della Realtà Aumentata figurano anche gli smartphone, che risultano ampiamente diffusi e di facile accesso.
L’AR vanta inoltre applicazioni variegate essendo già utilizzata ampiamente in settori come il retail (dove la AR permette ai clienti di provare virtualmente i prodotti, come abiti, occhiali e mobili, prima di acquistarli), il design (architetti e ingegneri utilizzano la AR per visualizzare progetti e sovrapporre istruzioni di manutenzione direttamente sugli oggetti fisici) e il gaming (dove è possibile creare esperienze di gioco coinvolgenti e interattive che sfruttano elementi digitali con l’ambiente “reale”).
Tuttavia anche la Realtà Aumentata ha qualche punto negativo. Uno dei più rilevanti riguarda sicuramente le limitazioni tecniche della tecnologia. Attualmente, le esperienze AR possano essere limitate dalla capacità di elaborazione dei dispositivi e non sempre sono soddisfacenti e di impatto come quelle disponibili per la VR.
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