Le CPU Ryzen Threadripper permettono di avere tanta potenza e sono dedicate a workstation e computer che necessitano di tanta potenza. Tanta potenza non significa necessariamente PC enormi, ed è la stessa cosa che deve aver pensato ASRock creando la scheda madre X399M Taichi, con formato Micro-ATX e quindi con dimensioni compatte di appena 24 x 24 centimetri.
Tale scelta implica sicuramente dei compromessi sul fronte della connettività, in quanto gli slot per l’installazione di schede video, SSD e hard disk sono limitati rispetto a una scheda madre in formato ATX, ma senza rinunciare allo sfruttamento di tutti i core di una CPU Threadripper.
Non appena tolta dalla confezione, sorprende la cura e il dettaglio nella realizzazione di tutti i componenti, e si notano le forzate scelte progettuali. In primis gli slot per le RAM non sono otto, come le schede madre ATX, ma quattro, scelta che ha permesso di spostare più in alto il socket dove installare il processore, lasciando così spazio a tre slot per l’installazione di SSD di tipo M.2 e a tre slot PCIe, che permettono di installare solo due schede video.
Compromessi inevitabili dunque per garantire buona parte delle funzionalità senza troppe rinunce, ma che potrebbero allontanare i più appassionati anche solo dal prendere in considerazione questa MoBo. In realtà le tecnologie SLI e CrossFire, che permettono di installare più schede video sullo stesso sistema, già da tempo sono sempre meno supportate, e in particolare Nvidia permette lo SLI solamente con due schede video.
Nessuna rinuncia invece per la parte posteriore, dove troviamo ben otto porte USB 3.1, due porte USB 3.1 10Gbps, due Gigabit Ethernet, cinque porte audio analogiche e una digitale, una porta PS/2 e i connettori per le antenne WiFi.
Sulla scheda madre invece vengono predisposti ulteriori due connettori USB 5 Gbps, due USB 2.0 (per collegare il pannello frontale o eventuali sistemi di dissipazione), un connettore per l’illuminazione RGB e cinque 4-pin per le ventole.
Per quanto riguarda il comparto audio, ASRock ha munito la scheda madre del Purity Sound 4, ovvero condensatori di elevata qualità in grado di non far sentire l’esigenza di una scheda audio dedicata, oltre a funzionalità utili per un semplice e immediato overclock.
Per mettere alla prova questa scheda madre, abbiamo utilizzato i consueti programmi di benchmark per la piattaforma X399 e abbiamo confrontato i risultati ottenuti con una ASRock X399 Taichi, una Gigabyte X399 Designare EX e una MSI X399 Gaming PRO Carbon AC.
Come processore abbiamo scelto il nuovo 2990WX con i suoi 32 core in grado di far raggiungere i limiti della piattaforma X399. Infine abbiamo scelto il case Corsair 570X, un alimentatore Antec da 1200 W (potenza richiesta per overcloccare senza problemi il processore), RAM DDR4-3200 Flare X di G.Skill, un SSD NVMe da 256GB e come scheda video una RTX 2080. In merito a questa scelta, precisiamo che al momento del test la reperibilità delle più performanti RTX 2080Ti è molto limitata.
Infine, i test sono stati eseguiti due volte, prima con il 2990WX e successivamente con il 1950X.
Voto: 9/10
Mettendo alla prova la X399M con giochi come Ashes of the singularity, programmi di benchmark come CineBench e FireStrike, e applicazioni facenti parte della suite Adobe, è emerso come, salvo alcuni particolari casi dovuti a driver non perfettamente ottimizzati, la X399M Taichi riesce sempre a essere molto vicina a tutte le altre schede madre usate nelle nostre configurazioni.
In particolare, le differenze si attestano tra il 3% e l’8% in termini di prestazioni, che nella vita reale corrispondono a pochi secondi di render in più o in meno, o a una manciata di fps nei giochi, nonostante un processore a 16 core non sia proprio la prima scelta quando si parla di videogames.
Prestazioni dunque ottime che ben si relazionano alla qualità generale e al prezzo della scheda.
Voto: 9/10
Il 2990WX è un processore destinato a workstation di altissimo livello, che sono ben in grado di sfruttare i suoi 32 core e 64 thread. I nostri test hanno rivelato come la nuova X399M Taichi sia in realtà pienamente in grado di gestire tale potenza, che porta al limite la piattaforma hardware ma, in particolare i test con i giochi, hanno palesato come la nuova CPU Ryzen non sia assolutamente una delle scelte migliori se l’utilizzo prevede principalmente l’uso con i videogiochi.
Buone notizie dunque per chi sta cercando di assemblare una workstation compatta: questa scheda madre vi permetterà di gestire la massima potenza attualmente disponibile per i processori prosumer, senza alcun problema.
Voto: 7/10
L’overclock è una pratica per i più appassionati che desiderano spingere oltre le prestazioni dei loro PC. È una pratica che richiede competenze e una discreta pratica e che dunque sconsigliamo ai meno esperti. Tuttavia, chi volesse trarre il massimo da questa scheda madre, insieme a un processore Threadripper di prima o seconda generazione, sappia che entrambe le piattaforme permettono un discreto aumento delle frequenze, anche se non alla pari con altre schede madre top di gamma.
La X399M Taichi permette infatti di overcloccare tutti i componenti alla pari delle altre schede madre prodotte da Asrock, quindi in maniera sufficiente ma senza raggiungere i limiti: ciò è dovuto al fatto che i dissipatori del Vreg non riescano a smaltire tutto il calore prodotto. Qualche difficoltà anche con l’overclock delle RAM. Nonostante il numero minore di banchi, non siamo riusciti a superare i 3200MHz.
Per ottenere overclock più spinti e dunque frequenze più alte, sarà necessario ricorrere a sistemi di raffreddamento avanzati, di tipo custom e con monoblocchi più grandi, oppure ricorrere ad altri metodi che portano all’annullamento della garanzia.
Voto: 6,5/10
Processori di fascia alta portano inevitabilmente a consumi molto alti, anche se usati a frequenze di fabbrica. In particolare, con il 2990WX, che ha un consumo dichiarato di 250 Watt, sotto stress porta i consumi del sistema a più di 400 Watt, rendendo così necessario l’impiego di un alimentatore di circa 800Watt per poter sopportare tali carichi di lavoro.
A preoccuparci tuttavia non sono i consumi, del tutto normali quando si ha a che fare con più di 30 core, bensì le temperature. Sulla X399M il Vreg, ovvero il regolatore di voltaggio della CPU, si attesta mediamente a una temperatura di 25°C in più rispetto alle altre schede madre con cui lo abbiamo comparato, portandosi a valori molto vicini al limite.
Ciò influisce anche sulle temperature del regolatore, che arriva a 87°C, che significa che la scheda madre è quasi arrivata al limite. Un aspetto da tenere in considerazione se si vuole assemblare un sistema con questa configurazione.
Voto: 8/10
Asrock è riuscita con questa X399M Taichi, a portare la maggior parte delle funzioni e capacità della sorella Taichi. I compromessi maggiori sono dovuti al fattore di forma Micro-ATX, che fa rinunciare a un consistente numero di slot PCIe, ram e SATA. Tuttavia, nel caso il vostro intento sia quello di usare la potenza di un processore ThreadRipper in uno spazio compatto, è l’unica alternativa al momento disponibile. Il prezzo è solamente di poco inferiore rispetto alla soluzione ATX di ASRock. Da considerare tuttavia l’acquisto di un sistema di dissipazione adeguato a sopportare i carichi e le temperature generate dai processori Ryzen, pena una limitata capacità di overclock e un saltuario thermal throttling.
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