Il mercato dei monitor da gioco si è arricchito di recente con alcune interessanti proposte basate sulla tecnologia OLED. Tra queste spicca sicuramente l’LG UltraGear 27GR95QE-B, un prodotto degno di attenzione sia per le tecnologie impiegate che per la ricca dotazione. La diagonale scelta è una tra le più gettonate: 27 pollici con schermo piatto e una risoluzione non eccessivamente alta che consente di pilotarlo anche con sistemi da giochi non di fascia elevatissima.
A diversi mesi dal lancio i prezzi sono anche in calo, un fatto che rende il monitor ancora più appetibile per tutti i giocatori che vogliono coniugare un’alta frequenza di aggiornamento (qui spieghiamo a cosa serve) con una qualità dell’immagine elevata. Costava di listino poco meno di 1.100 euro e adesso si trova agevolmente online sotto i 900 euro.
Il monitor LG è un OLED di tipo WRGB o per meglio dire RWBG, data la disposizione dei sub-pixel. La risoluzione è 2.560 x 1.440 pixel mentre la dimensione è 27 pollici. Lo schermo piatto si accompagna a una frequenza di aggiornamento a 240 Hz. Il monitor può riprodurre 1,07 miliardi di colori e copre quasi interamente lo spazio colore DCI-P3, una caratteristica molto importante dato che consente di ottenere la giusta saturazione anche con video e giochi pensati con in mente gli standard più recenti.
Il tempo di risposta del pannello è ovviamente rapidissimo, trattandosi di un OLED: sono solo 0,03 ms da grigio a grigio. Ci sono 2 ingressi HDMI 2.1 e un DisplayPort, l’uscita cuffie e quella digitale ottica, il supporto a HDR10 e la possibilità di sfruttare la frequenza di aggiornamento variabile con le tecnologie G-SYNC di NVIDIA e FreeSync Premium di AMD. Il supporto da tavolo è regolabile in altezza, inclinazione e rotazione. Sul retro sono presenti dei LED che servono per il sistema di illuminazione Hexagon Lightning, che ricrea effetti ambientali diffondendo la luce verso il lato posteriore. In dotazione viene fornito un piccolo telecomando per controllare tutte le funzioni.
Su un prodotto di questo tipo l’aspetto più importante è sicuramente rappresentato dalla qualità video, il vero focus attorno a cui ruota tutta l’esperienza. Ovviamente livello del nero e contrasto sono quelli che vediamo ormai da anni su monitor e TV OLED: al momento non c’è tecnologia migliore sotto questi aspetti, almeno nel mercato consumer. La luminosità non è elevatissima: in gamma dinamica standard si arriva a circa 200 nit riempiendo tutto lo schermo. In HDR ci si ferma invece poco oltre i 600 nit con il bianco al 10%, la misura standard per l’alta gamma dinamica. La capacità di spegnere i pixel rende questi valori ben più che sufficienti per appaganti sessioni da gioco in ambienti non fortemente illuminati, dove comunque il monitor si difende grazie alla finitura matte, cioè opaca, che contiene le riflessioni. Spremendo a fondo il prodotto si possono notare anche alcuni limiti: c’è infatti un lieve ghosting (cioè scie) causate da artefatti che si generano nei rapidi movimenti su scene scure. Si tratta di un fenomeno poco rilevante ma gli utenti dall’occhio più allenato potrebbero notarlo.
La struttura dei pixel lo rende inoltre meno adatto a tutti quegli ambiti in cui è necessario leggere grandi quantità di testi. Come per i QD-OLED anche qui i pixel hanno una conformazione non convenzionale che crea qualche difficoltà nel visualizzare le scritte. In pratica si perde un po’ di nitidezza e questo viene percepito come una chiarezza non perfetta, che a lungo andare è anche più affaticante per la vista. Se l’utilizzo come monitor per la produttività non prevede la lettura di molto testo non ci sono problemi, come anche nella semplice lettura non prolungata per ore. Se invece si cerca un unico prodotto per gaming e uso da ufficio, allora è bene sapere che l’OLED LG è molto più adatto al gioco e meno a suo agio con usi lavorativi.
Il monitor LG 27GR95QE-B è ottimo per chi cerca uno schermo da gioco capace di assicurare un’alta qualità video. Non ci sono particolari fronzoli: si bada alla sostanza con un design sobrio che concede solo qualche LED sul retro. C’è però un telecomando che risulta molto comodo per controllare tutte le funzioni. Nero e contrasto sono quelli di un classico OLED mentre il trattamento opaco rende il display poco riflettente e questo è un bene, considerando che la luminosità non è esattamente da record né in gamma dinamica standard né in HDR.
Se si chiude un occhio sulla diagonale ridotta, si possono avere grandi soddisfazioni anche con la riproduzione di film e serie TV, in pratica è come guardare un TV OLED ma più in piccolo. Non è invece consigliato l’utilizzo tipico da ufficio, quello che prevede la consultazione e produzione di grandi quantità di testo. La configurazione dei pixel rende le scritte meno nitide e questo, oltre a limitare la chiarezza porta anche ad affaticare maggiormente la vista sul lungo periodo. Buono il prezzo che è ormai sceso ben al di sotto dei 1.399 euro di listino.
Le principali alternative sono l’Asus ROG Swift OLED PG27AQDM, l’AOC AG276QZD e il Corsair Xeneon 27QHD240. Le differenze tra tutti i modelli non sono eclatanti, dato che il pannello usato è lo stesso montato sul monitor LG.
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