“Puzzle” è un termine anglosassone traducibile in italiano con “rompicapo”, “enigma”, “mistero”. L’origine della parola non è strettamente interconnessa al gioco da tavolo più famoso di tutti i tempi ma ne va a completare l’identità. In inglese, infatti, la terminologia impiegata è “jigsaw puzzle”, dove il primo elemento può essere tradotto con “seghetto”. I primi puzzle della storia, infatti, sono realizzati esclusivamente in legno. Risalenti alla metà del ‘700, ritraggono mappe geografiche dettagliate da utilizzare in ambito didattico. Il padre del puzzle è il cartografo inglese John Spilsbury che decide di rendere più complesso lo studio della geografia sezionando le mappe in tante tessere di legno, utilizzando per l’appunto una sega. Agli studenti l’arduo compito di ricomporre la matrice originaria, andando ad imparare così la conformazione di Stati e Continenti.
Tale spirito originario del puzzle non si è perso del tutto nel corso dei secoli. Oggi, pur trattandosi di un prodotto prevalentemente ludico, mantiene inalterata la propria componente didattica, specie quando parliamo di puzzle per bambini. Più che nello spirito, il puzzle si è evoluto a livello di materiali e scelte costruttive. Non più composto da elementi in pregiato legno di cedro o mogano, vanta robuste tessere di cartone dal prezzo decisamente più contenuto. Ad incidere sulla qualità del puzzle è anche la resa dell’immagine riprodotta. Colori, luminosità e contrasto del soggetto, infatti, sono elementi chiave del puzzle, specie se prevediamo di appenderlo alla parete una volta ultimato.
Di questo e altro tratteremo nella nostra guida all’acquisto che si pone l’obiettivo di analizzare il puzzle a 360 gradi. Tipologie differenti, variabili che incidono sul livello di sfida, dimensioni e formati: ecco solo alcuni dei temi affrontati. Una sezione speciale, poi, è stata dedicata ai puzzle rompicapo, caratterizzati da una complessità superiore alla media. Mentre i puzzle 3D spingono ancora più in alto l’asticella del coinvolgimento, attraverso l’assemblaggio di oggetti tridimensionali, in particolare monumenti.
Anche i puzzle per bambini meritano un capitolo a parte. Per i più piccoli, infatti, il puzzle è uno strumento didattico potente, in grado di sviluppare capacità cognitive, motorie e sociali, in particolare se risolto in compagnia dei genitori. Nella nostra selezione, abbiamo scelto puzzle per tutte le età, dai 12 mesi ai 12 anni. E man mano che il bimbo cresce, anche il numero dei pezzi aumenta in proporzione. Superata quota 1500 pezzi, si entra nel terreno dei puzzle per adulti. Ma in realtà, anche i ragazzi dai 14 anni in su vi si possono dedicare senza problemi. Come di consueto, non manca nella guida una sezione relativa alla componente prezzo, che oscilla in base a molteplici variabili. E per offrirti un aiuto pratico in fase d’acquisto, abbiamo organizzato i prodotti migliori in tre fasce in base al costo: economica, media e alta.
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