Il mondo dei televisori è diventato di anno in anno più complesso, ma anche molto più completo con una vastità di prodotti che seppur simili, sono tanto diversi tra di loro, con diverse tecnologie e soluzioni che possono cambiare in maniera sostanziale l’esperienza visiva.
Prendiamo per esempio un LG B9, un Sony XH95 o Samsung Q950 R, nelle varianti da 55 pollici. Si tratta di dispositivi di alto livello, in grado di garantire una qualità delle immagini eccelse e un comparto smart di alto livello, ma sono in realtà profondamente diversi tra di loro: il primo è un AMOLED, il secondo è un LED con retroilluminazione FullArray e l’ultimo è un QLED.
Cosa significano tutte queste sigle e come impattano nel normale utilizzo di un televisore?
Ecco le differenze, i pro e i contro a cui si va incontro e perché scegliere l’uno o l’altro.
LED, così come tutte le altre, è una sigla che indica Light Emitting Diode. I TV LED sono costituiti da due strati: uno superficiale con i pixel e l’altro inferiore con la retroilluminazione. Questa struttura li rende più spessi di altre alternative e comporta anche qualche compromesso per quanto riguarda la qualità dell’immagine finale. Esempi di TV LED sono il Sony XH95 o il Sony XG95.
Ci sono diversi tipi di retroilluminazione che, ovviamente, hanno un impatto importante sulla qualità dell’immagine finale.
La retroilluminazione Edge LED è spesso usata nei televisori più economici: i LED per la retroilluminazione sono posizionati in questo caso lungo il bordo del dispositivo. I televisori con illuminazione Edge Led emettono dunque piccole o importanti fughe di luce quando viene visualizzata un’immagine completamente nera in una stanza buia, soprattutto su angoli e bordi. Tale fenomeno viene chiamato in gergo Backlight Bleeding, che significa letteralmente perdita di luce dalla retroilluminazione.
I televisori di fascia più alta sono invece dotati di una retroilluminazione a zone: immaginiamo che la superficie sia divisa in tanti piccoli riquadri e che ognuno di questo riquadro sia indipendente dall’altro. La retroilluminazione a zone, chiamata anche Local Dimming, permette di avere un miglior controllo della luce, ma non è comunque esente dal fenomeno del Backlight Bleeding, anche se più contenuto rispetto a un televisore Edge Led.
Altro difetto tipico sono gli scarsi angoli di visione. Di per sé non è un difetto grave, in quanto se si guarda la TV da soli o in coppia si sarà sempre perpendicolari alla superficie dello schermo. Ma se si è soliti guardare la TV insieme a tante altre persone, o avete la necessità di installare il televisore in un locale, allora chi è agli estremi potrebbe notare dei colori non proprio ottimali.
La sigla QLED indica Quantum Dot LED. Le tecnologie usate sono molto simili rispetto alla tecnologia LED, così come i pregi e i difetti. In questo caso però tra lo strato dedicato alla retroilluminazione e il pannello con i pixel, c’è un ulteriore strato formato da un filtro formato da nano particelle di punti quantici in grado di reagire alla luce e che permette poi di riprodurre dei colori più saturi e naturali.
Migliorano i neri ma non raggiungono il nero assoluto di un OLED, e migliorano anche se non in maniera fondamentale gli angoli di visione.
I pannelli OLED rispetto a QLED e LED cambiano architettura e tecnologia usata. Si elimina infatti lo strato dedicato alla retroilluminazione in quanto ogni singolo pixel viene gestito automaticamente. Questo è un fattore fondamentale per la qualità finale dell’immagine. Infatti, permette di gestire al meglio i colori, ma soprattutto di ottenere un’immagine molto uniforme oltre che degli angoli di visione praticamente perfetti.
L’OLED è dunque un pannello senza difetti? Assolutamente no. La tecnologia OLED, usata su tantissimi televisori come Philips 934, LG B9, Sony AG9, si basa infatti su pannelli con base organica che con il tempo potrebbe degradarsi e peggiorare la qualità dell’immagine e causare fenomeni di ghosting dell’immagine.
Inoltre, ha un consumo energetico superiore e la luminosità con immagini molto chiare ne risente. È indubbio che l’arrivo degli OLED abbia permesso di avere varie novità, tra cui una frequenza di aggiornamento maggiore, ottimale per i videogiochi e per chi ama guardare contenuti sportivi.
Come in ogni caso, non esiste il pannello perfetto e la scelta va valutata in base alle proprie esigenze. Chi visualizza spesso immagini statiche, o cerca un televisore che possa essere anche un elemento d’arredo o in cui visualizzare foto e immagini quando non viene usato, farebbe meglio a valutare un televisore QLED o LCD, scelta che soddisfa anche chi vuole costi inferiori, sia per l’acquisto che per il consumo.
Chi vuole un’immagine con colori molto vividi e saturi con una qualità certosina, potrebbe invece apprezzare la tecnologia OLED, in quanto più vicina alle sue esigenze.
I pannelli Oled dei TV attuali non sono amoled ma W-oled che è una tecnologia diversa. La qualità di visione del migliore TV LCD o Qled è ben lontana dalle prestazioni di un Oled, non è una differenza marginale ma netta e ben visibile.
Salve Antonio, grazie per la precisazione.
Lo scopo dell’articolo è quello di spiegare in maniera più semplice possibile le differenze tra i vari modelli di tv attualmente in commercio, che sono per l’appunto LCD, QLED e OLED, in quanto non è così scontata per chi non è avvezzo al mondo tecnologico.
A presto
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Sony ha ufficializzato la sua gamma TV 2025, confermando quello che ormai sembra essere un approccio destinato a diventare la norma: un ciclo di aggiornamento non più annuale ma biennale o pluriennale.
Cmq Qled e lcd sono la stessa cosa, qled non è una terza tecnologia, qled e un filtro colore per migliorare la gamma cromatica ma non è assolutamente una tecnologia