Gli smartphone sono diventati ormai da tempo strumenti evoluti per la creazione di contenuti. Professionisti, influencer, amanti dei social e anche semplici appassionati li usano sempre di più per produrre video. Non stupisce quindi che anche il mercato degli accessori si sia evoluto per stare al passo con le richieste degli utenti. Tra i prodotti che hanno acquisito una grande popolarità ci sono i gimbal, gli stabilizzatori per smartphone che assicurano riprese ottimali in qualsiasi situazione, anche quando bisogna camminare o realizzare riprese più dinamiche.
L’offerta è ormai ampissima: si parte da modelli piuttosto economici, dal costo di una sessantina di euro circa, a dispositivi molto evoluti, che arrivano a costare svariate centinaia di euro e si possono usare anche con fotocamere compatte. In questo articolo andiamo a confrontare tre dei migliori prodotti sul mercato: DJI Osmo Mobile 7P, Insta360 Flow 2 Pro e Homem iSteady M7.
Tutti i prodotti presi in considerazione svolgono lo stesso compito: assicurare riprese sempre perfettamente stabilizzate. Qualcuno potrebbe giustamente chiedersi perché acquistare un accessorio, visto che ormai praticamente tutti gli smartphone sono dotati di fotocamere stabilizzate. La risposta è semplice: i gimbal offrono prestazioni visibilmente superiori, specialmente quando ci si muove molto — ad esempio girando vlog mentre si cammina o realizzando carrellate (laterali, dal basso verso l’alto o viceversa).
Quando si confrontano le riprese effettuate a mano libera con quelle realizzate con un gimbal, la differenza salta subito all’occhio. Gli stabilizzatori offrono anche strumenti creativi che possono arricchire i video: uno su tutti è il celebre “dolly zoom”, cioè la combinazione di uno zoom in avanti e una carrellata all’indietro (o viceversa). Le nuove generazioni di gimbal aggiungono un’altra funzione utile: possono sfruttare l’intelligenza artificiale per seguire uno o più soggetti automaticamente.
In pratica è come avere un cameraman dietro lo smartphone: una possibilità comodissima per chi gira video da solo. Basta mettersi davanti al telefono, attivare il tracciamento, e non ci si deve più preoccupare di restare nell’inquadratura, con la libertà di muoversi più o meno liberamente (a seconda del prodotto usato). Gli stabilizzatori permettono anche di ricaricare lo smartphone grazie alla batteria interna, scongiurando l’eventualità di restare a secco durante le riprese più lunghe.
I modelli di Insta360, DJI e Homem offrono tutti una stabilizzazione su tre assi. La libertà di movimento non è però identica: il più limitato è l’Osmo Mobile 7P, che non può ruotare a 360 gradi come gli iSteady M7 e Flow 2 Pro. Anche il movimento verticale (inclinazione) ha un raggio d’azione più stretto: abbassando o alzando il gimbal, ci si accorge presto che lo stabilizzatore smette di seguire il movimento e lo smartphone comincia a puntare verso l’alto o il basso.
In parte si può aggirare il problema tenendo il gimbal con una presa laterale e muovendosi in parallelo rispetto al soggetto, ma alcune riprese diventano comunque complicate, se non impossibili. Tutti i modelli offrono il tracciamento dei soggetti tramite intelligenza artificiale, ma con differenze importanti: Hohem e DJI includono una fotocamera dedicata per questa funzione, mentre Insta360 la prevede solo acquistando l’accessorio o scegliendo il pack AI Tracking.
Su questo punto bisogna prestare attenzione: Insta360 ha scelto di supportare DockKit, una funzione compatibile solo con gli iPhone – da iPhone 12 a salire, con iOS 17 o versioni successive. In pratica, grazie a DockKit, non è necessaria una fotocamera esterna: il gimbal si collega allo smartphone tramite NFC (basta appoggiarlo nel punto indicato) e sfrutta direttamente le fotocamere del telefono per il tracciamento con AI.
Chi possiede un iPhone può quindi fare a meno della fotocamera esterna: il tracciamento funziona anche al di fuori dell’app ufficiale. Non vale lo stesso per Android: qui il tracciamento AI è disponibile solo usando l’app Insta360. Chi vuole scegliere liberamente l’app con cui registrare, dovrà acquistare l’AI Tracker. Gli altri gimbal non hanno questo limite: la fotocamera fornita in dotazione gestisce il tracciamento in autonomia e funziona sempre.
Le fotocamere di tutti i modelli integrano anche una luce a LED regolabile, utile per illuminare meglio la scena. DJI offre una funzione extra interessante: il modulo della fotocamera è compatibile con i microfoni DJI Mic 2 e DJI Mic Mini, che comunicano via wireless. Basta collegare un cavo USB-C dal modulo allo smartphone per registrare anche l’audio, senza dover usare ricevitori esterni — cosa invece necessaria con gli altri modelli.
Anche iSteady M7 ha un punto distintivo: i controlli sull’impugnatura sono in realtà un telecomando Bluetooth magnetico, che può essere staccato per gestire il gimbal da remoto. Il piccolo schermo OLED integrato rende l’uso ancora più pratico, perché consente di visualizzare subito le impostazioni, i comandi disponibili e e persino di controllare l’inquadratura, dato che il display riceve in tempo reale le immagini catturate dalla fotocamera AI.
Chiariamo subito un punto: non esiste un modello che fa tutto meglio degli altri. Ognuno ha caratteristiche uniche che lo rendono più adatto a esigenze diverse. Il DJI è il più economico ed è perfetto per chi possiede già i microfoni wireless del marchio cinese, grazie al ricevitore integrato. È leggero, compatto e facile da usare. Il limite principale è la ridotta libertà di movimento, che lo rende il meno versatile del gruppo.
Insta360 Flow 2 Pro è simile per dimensioni e peso, ed è probabilmente la scelta migliore per chi possiede un iPhone. La compatibilità con DockKit rende quasi superflua (ci torniamo tra poco) la fotocamera esterna con AI, mentre a chi usa un Android consigliamo caldamente di acquistarla. Qui c’è il primo contro: il prezzo del kit con l’AI Tracker è più alto di quello di Osmo Mobile 7P.
Flow 2 Pro compensa per con una rotazione completa a 360°, la modalità con inclinazione illimitata e una funzione molto comoda: si può controllare da un secondo dispositivo (smartphone o tablet) senza app dedicata, tramite QR code e collegamento Wi-Fi o hotspot. Anche su iPhone, dove il tracciamento tramite DockKit funziona bene, l’uso dell’AI Tracker può fare la differenza: la fotocamera esterna dedicata offre prestazioni più rapide e precise, consigliabili a chi vuole ottenere il massimo in termini di affidabilità e reattività.
Hohem iSteady M7 è la scelta ideale per chi cerca un prodotto professionale o per amatori evoluti. Non è leggero né particolarmente compatto, e richiede qualche passaggio in più per essere impostato (va bilanciato lo smartphone), ma in cambio può reggere fino a 500 grammi — quasi il doppio rispetto agli altri — e supporta anche smartphone pieghevoli come Samsung Galaxy Z Fold 6, VIVO X Fold 3, Huawei Mate X6, OPPO Find N3 e Xiaomi Mix Fold 4. La possibilità di sostenere un peso maggiore permette di aggiungere accessori come lenti, filtri, SSD (per non saturare la memoria interna) o microfoni esterni. Il prezzo è più alto, ma giustificato se si fa un uso intenso e professionale del gimbal.
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