Bravia 8 II è sicuramente il TV più interessante tra quelli introdotti sul mercato da Sony nel 2025. Dallo scorso anno, il marchio giapponese ha deciso di non rinnovare la propria gamma ogni 12 mesi, ma di allungare il ciclo vitale dei prodotti, aggiungendo alcune novità ai modelli rimasti in catalogo. Bravia 8 II si trova quindi ad affiancare Bravia 8, un televisore uscito lo scorso anno (2024).
La somiglianza dei nomi e il suffisso “II” potrebbero perciò indurre a pensare che Bravia 8 II sia il successore di Bravia 8, ma in realtà le differenze sono enormi e i punti in comune molto pochi. Non bisogna quindi farsi ingannare: Bravia 8 II si colloca su una fascia più alta ed è in realtà il successore di un precedente top di gamma Sony.
Chiariamo subito un punto fondamentale: Bravia 8 e Bravia 8 II non usano la stessa tecnologia. Bravia 8 è il diretto successore di A80L, la serie uscita nel 2023. Entrambi utilizzano pannelli OLED WRGB prodotti da LG Display. Abbiamo già dedicato un articolo al confronto tra A80L e Bravia 8, che vi invitiamo a leggere per avere un quadro più completo delle prestazioni.
Bravia 8 II è invece un QD-OLED con pannello Samsung Display, una tecnologia sempre OLED ma che funziona in modo diverso rispetto agli OLED WRGB di LG. In questo articolo spieghiamo in dettaglio cosa li differenzia. Bravia 8 II non ha quindi quasi nulla in comune con Bravia 8: è il successore del QD-OLED A95L, il modello che Sony non aveva più aggiornato dal 2023.
A livello di design, i due prodotti si somigliano molto: il lato frontale è molto pulito, con una cornice molto sottile che circonda lo schermo. Il retro è caratterizzato dallo schema a scacchiera che Sony usa ormai da diversi anni. La base da tavolo è simile: sono due piedi sottili che si estendono in avanti e all’indietro. Bravia 8 è più versatile: i piedi possono essere fissati non solo in prossimità dei lati ma anche verso il centro.
Questa possibilità non esiste su Bravia 8 II: i supporti si agganciano solo in corrispondenza dei due lati; l’unica regolazione possibile è in altezza, in modo da alzare il TV per ospitare sotto una soundbar (possibile anche su Bravia 8). Se esternamente la distanza tra i due prodotti è poca, sotto la scocca i TV praticamente non si somigliano neppure lontanamente.
Anzitutto, Bravia 8 non è dotato del coprocessore che su Bravia 8 II affianca il SoC MediaTek MT5897. Questa scelta ha diverse ripercussioni: l’elaborazione del segnale è simile, quindi in termini di upscaling e miglioramento delle immagini, il livello è praticamente lo stesso. Ci sono però delle eccezioni: Bravia 8 manca di alcuni controlli per esperti e non ha la funzione che migliora le sfumature di colore.
Tradotto in parole più semplici, Bravia 8 incontra qualche difficoltà in più nell’eliminare i difetti presenti nei contenuti più compressi, ad esempio nei contenuti in streaming, come quelli di Netflix. Può quindi capitare che, mentre su Bravia 8 qualche difetto nelle sfumature sia visibile, su Bravia 8 II si riesca a eliminarlo completamente o quasi. L’assenza del coprocessore porta anche un piccolo beneficio: la risposta ai comandi, molto importante nei videogiochi, è leggermente più rapida, circa 3-4 millisecondi in tutte le modalità.
È però il pannello a determinare la vera differenza tra i due televisori, facendo spiccare nettamente Bravia 8 II. Il QD-OLED Sony di ultima generazione è molto più luminoso in HDR, praticamente il doppio. Misurando le prestazioni ci si ferma a circa 800 nit su Bravia 8 e a oltre 1.600 nit su Bravia 8 II. Inutile dire che il divario si nota facilmente anche a occhio, rendendo la visione molto più di impatto.
In gamma dinamica standard (tutto quello che non è HDR) la differenza è meno netta, ma c’è: sono circa 180 nit per Bravia 8 contro i circa 220 nit di Bravia 8 II. La riproduzione dei colori è migliore sul nuovo modello 2025, merito della tecnologia QD-OLED, che da questo punto di vista offre vantaggi oggettivi. Parliamo soprattutto della saturazione, che raggiunge un’ampiezza impossibile per un OLED WRGB.
Anche la gestione dei riflessi non è uguale: il trattamento di Bravia 8 II è più efficace sulle fonti di luce dirette. Bravia 8 mantiene però un nero identico a prescindere dalla presenza di luce in ambiente, cosa che Bravia 8 II non fa. Il motivo è legato al funzionamento della tecnologia QD-OLED: tutti i TV che ne fanno uso si comportano allo stesso modo.
L’audio integrato si basa sullo stesso sistema: è lo schermo a emettere suoni tramite vibrazioni invisibili all’occhio. Sul retro è poi presente un woofer che serve per migliorare i bassi. Le prestazioni sono abbastanza buone per uno schermo piatto: si apprezza soprattutto la capacità di far corrispondere l’origine dei suoni con le immagini.
Non ci sono particolari differenze nelle connessioni: entrambe le serie sono dotate di quattro HDMI, due delle quali sono HDMI 2.1, tutte compatibili con segnali 4K fino a 120 Hz. La Smart TV è Google TV e ha sempre la stessa reattività, dato che, come abbiamo scritto in precedenza, il chip MediaTek che la gestisce è lo stesso per entrambi i prodotti.
La scelta tra i due modelli è piuttosto ovvia: Bravia 8 resta un’ottima opzione, ma se si è disposti ad affrontare una spesa decisamente più alta, Bravia 8 II è il TV da comprare. Il QD-OLED offre prestazioni superiori sotto quasi tutti i punti di vista.
L’unica vera eccezione riguarda la resa del nero in ambienti ben illuminati: Bravia 8 II tende a virare leggermente su una tinta grigio-violetto, un dettaglio che non rovina la visione ma che potrebbe non piacere a tutti.
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