Essere al passo con i tempi significa adeguarsi alla richiesta di un mercato che guarda sempre più all'ecosostenibilità. È su questo concetto base che si ispirano le creazioni come la City Easy di i-bike, azienda che punta alla riduzione delle immissioni di CO2 attraverso la produzione di mezzi di trasporto elettrici. E tra monopattini, hoverboard e smartwatch, grande successo sta riscuotendo la vendita di biciclette elettriche. Supportata da molti comuni italiani che puntano a incentivare l'utilizzo di questo genere di due ruote, anche attraverso la possibilità di installare dei pin bike e accedere al rimborso chilometrico per chi percorre quotidianamente i tragitti casa-lavoro, con il passare del tempo i-bike ha sviluppato diversi mezzi da adattare alle esigenze dei clienti. Ad esempio, la i-bike Brera, una piccola bici elettrica pieghevole, perfetta per gli spostamenti urbani. Ma per quanto questi prodotti possano sembrare innovativi, c'è da sottolineare che la storia delle biciclette elettriche ha radici molto lontane, che iniziano oltre un secolo fa. Strano, ma vero: infatti, pare che il primo tentativo di creare una bici a pedalata assistita porti il nome di Gustave Trouvè, un ingegnere francese che esordì con la sua nuova invenzione, a Parigi, nel 1881. Nel caso specifico sul suo triciclo era installato un piccolo motore elettrico. Ma fu solo un'apparizione, perché l'invenzione non fu mai brevettata. Dopo i successivi tentativi che giunsero da ogni parte del mondo, come dalla Gran Bretagna o dal Giappone, bisogna arrivare al 1989 per assistere alla commercializzazione della prima bicicletta elettrica, per merito della Yamaha, a cui seguirono le produzioni di Aprilia e Piaggio, appena due anni dopo. Ed è proprio su queste creazioni che nascono prodotti di i-bike; oggi, infatti, viaggiare su due ruote con pedalata assistita non è solo una moda ma un vero e proprio stile di vita. Questi mezzi danno la possibilità di percorrere diversi chilometri con una sola ricarica della batteria e consentono di affrontare salite senza mai stancarsi, a differenza di ciò che accade quando si è in sella a una semplice bicicletta. Inoltre, sono un'alternativa economica agli scooter. Non inquinano, non c'è bisogno di spendere soldi in assicurazione, bollo e carburante, e sono estremamente comodi. E per chi ha bisogno di utilizzare la propria bici anche al di fuori dell'ambiente urbano, scegliendo un modello pieghevole lo si può caricare nel portabagagli di un'auto o su un mezzo pubblico, dove potrà fungere anche da posto a sedere improvvisato. Altro modello molto in voga nell'ultimo periodo è il Fat; si tratta di una bicicletta elettrica con ruote molto larghe e resistenti, e che può essere impiegata per andare su terreni diversi dall'asfalto di città. In campagna, su percorsi sterrati, per vivere il contatto diretto con la natura in sella a una bicicletta sportiva e altrettanto elegante. Con la possibilità di installare anche delle sacche laterali sul portapacchi posteriore, una semplice pedalata diventa un vero e proprio viaggio. È uno dei tanti motivi per cui le i-bike sono in continua espansione. Ad oggi, secondo le ultime statistiche, sembra che circolino oltre 40 milioni di biciclette elettriche in tutto il mondo. Un mercato destinato ad avere sempre più successo.