Google potrebbe essere sul punto di introdurre una nuova funzione all’interno del suo assistente, Gemini, ispirata a una caratteristica già nota agli utenti di ChatGPT: la possibilità di programmare azioni da eseguire in un momento successivo. Analizzando il codice dell’app Google nella versione 16.14.39, sono emerse alcune stringhe che sembrano indicare l’arrivo imminente delle cosiddette “Azioni pianificate” o “Azioni programmate”. Anche se la funzione non è ancora stata effettivamente attivata da Google, gli indizi presenti nel codice suggeriscono che gli utenti potranno impostare attività, metterle in pausa o riprenderle a piacimento.
L’idea alla base è semplice ma potente: permettere all’utente di delegare all’assistente compiti da svolgere secondo un calendario predefinito. Una possibilità già esplorata da OpenAI con ChatGPT, che nei suoi livelli a pagamento ha introdotto in beta le “Attività pianificate”. Queste permettono all’assistente di eseguire prompt automaticamente e, in certi casi, contattare attivamente l’utente tramite notifiche su smartphone per svolgere un compito stabilito in precedenza. L’esempio più comune riguarda richieste ricorrenti, come aggiornamenti quotidiani sulle notizie, esercitazioni linguistiche o promemoria per eventi personali.
Sebbene la funzione sia ancora in fase di sviluppo e non sia detto che raggiunga una versione pubblica, il parallelo con quanto già disponibile su ChatGPT è evidente. Le “Attività pianificate” di OpenAI dimostrano il valore aggiunto che l’intelligenza artificiale può offrire rispetto ai classici promemoria: il contenuto delle attività può essere dinamico e generato al momento in base al contesto. Gemini potrebbe quindi posizionarsi su un livello simile, trasformando un semplice assistente in uno strumento proattivo a tutti gli effetti.
Come fa notare AndroidAuthority, nonostante la schermata relativa alle azioni programmate sia stata sbloccata, la funzione non è ancora attivabile, segno che Google sta ancora lavorando sotto traccia per definire i dettagli. Fatto sta che, se il progetto dovesse effettivamente andare in porto, potremmo presto vedere Gemini diventare molto più simile a ChatGPT anche sul fronte dell’automazione intelligente.
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